Non solo calcio. La Signora ha ripreso il volo. Mentre sbucano cinesi ovunque: che sia la nostra fine?

LA CRONACA DAL DIVANO. Se qualcuno nutriva dubbi, la Nostra Signora glieli ha (di nuovo) tolti. Nel senso che, caso mai fosse ( a qualcuno) balenata l’idea di una squadra in crisi dopo la sconfitta ai rigori di Doha in Supercoppa, questa speranza va rapidamente (ri)posta in cantina. Non sia mai detto che, per uno dei tanti allori ( minori) coi quali la Signora ama cingersi la fronte, lei, la Signora, vada in crisi. Eppoi, crisi di che? Per una Supercoppa italiana? Quelli sono trofei che riguardan semmai chi è abituato più ad apparire che a essere. La Signora invece c’è, eccome, con tutta la sua sostanza, soprattutto da quanto è tornata dall’Inferno della B, per (ri)apparire altra cosa rispetto ai tanti. E infatti con un picciolo colpo d’ala ( 3-0 al Bologna) ha ripreso (subito ) a volare.
Alle sue spalle, piuttosto, c’è aspra lotta. Molto incerta. Tra due stagioni potremo riavere la quarta di Champions ( senza preliminari) e allora ci sarà più spazio per le migliori. Al momento, invece, c’è ancora da soffrire, perchè un posto ( diretto) e un altro ( con preliminari) non sono gran cosa. E tuttavia a contenderseli sono in tanti: la Roma, innanzitutto; eppoi, il Napoli, il Milan, la Lazio e l’Inter ( che va risalendo). Non aggiungiamo altri, anche perchè ( molto francamente) ci pare assai difficile che Atalanta, Toro e Viola, riescano a dire la loro in fatto di scudetto.
E comunque: chi vivrà vedrà. I week end non sono saturi (solo ) di calcio ( nostro e altrui). Perchè ( in questo periodo dell’anno) sguazzano anche le discipline sulla neve ( che bravo quel redivivo Moelgg, che brava la sempre presente Goggia!), il basket ( senza pace della Armani Milano), il volley ( con due bei campionati e con tante squadre azzurre maschili e femminili in Europa), il tennis ( con Djoko tornato vincente). Insomma, non c’è da annoiarsi.
Se poi si dispone di un televisore in 3HD e di piattaforme agguerrite, passare dalla attesa alla maraviglia il passo è davvero breve. Come si può ‘vedere’ di sport ( attraverso i media) in questi tempi è davvero un privilegio epocale. A volte vien persino il dubbio se lo star sul divano non sia la maniera ( tra le altre ) più completa ed avvincente per ‘ immergersi’ nei fatti di sport.
IL FUTURO DELLA MOTO E’ AZZURRO. Dalle moto novità importanti. Fermo restando la MotoGp ancora incentrata sul duello italo ( Rossi)-spagnolo ( Marquez, Lorenzo,Vinales), s’aprono autostrade per i giovani centauri italiani tanto in Moto2 ( Morbidelli, Baldassarri e Bagnaia) quanto in Moto3 ( Bastianini, Fenati, Antonelli, Bulega, Migno, Di Giannantonio). Saranno in 18 i piloti azzurri nelle due categorie minori. Praticamente un serbatoio di inestimabile valore, unico al mondo, pronto a fornire talenti per il post Magister Tavulliae.
ALTRI SPORT. E mentre Ustiugov continua a vincere nello sci di fondo ( 6 su 7), in Olanda si stanno tutti preparando per la campagna d’Italia. O meglio, per la partecipazione al Giro d’Italia. Il Giro del Centenario. Con la sua storia unica, i suoi percorsi inimitabili e l’ eterno fascino dei più grandi protagonisti mai apparsi in questo sport. Per i 60 anni del Campaccio è scesa in pista a Legnano l’elite del cross mondiale. Negli Uomini sr ha vinto Edris ( Eti) davanti ad un connazionale e ad un keniota; nelle Donne sr/jn si è imposta la giovane Obiti ( Ken) davanti ad altre due connazionali.
ALCUNE RIFLESSIONI. Quante volte vi siete sentiti dire di andare a scuola da questi o da quelli sparsi pel Pianeta i quali, a noi italici, figli degenerati di ex padroni del Mondo, tutto hanno da insegnare e nulla da imparare? Nel calcio d’oggi, poi, per ottenere rispetto non ci bastano più manco i nostri pettorali zeppi di medaglie ( tipo generali dell’ Armata Rossa).
Eppure, andando a spulciare almanacchi, non è improbo estrapolare dati illuminanti : 61 Coppe dalle grandi orecchie? Inghilterra ( 11 vittorie+ 6 finali=17 presenze all’ultimo atto), Italia ( 12+13=25), Spagna ( 16+10=26); Coppa Uefa? Inghilterra ( 7 vittorie+6 finali: 13 presenze all’ultimo atto), Italia( 9+6=15), Spagna( 10+5=15); Coppe del Mondo per Nazionali? Italia 4, Inghilterra 1, Spagna 1.
Verrebbe da chiedersi a che servono tante medaglie se, poi, nessuno più le fila? Nel nostro caso, fortunatamente, destino ha voluto che Ceferin, il nuovo presidente Uefa, sia amante degli almanacchi. Onde per cui, prima che la Serie A tornasse con i piedi suoi al terzo posto del ranking Uefa, ( pur aspramente osteggiato) ha ben creduto di riconoscere a tanta gloria calcistica la sua giusta collocazione nel calcio continentale, restituendole ( dal 2018) la quarta squadra Champions ( senza preliminari).
Senz’altro, il presidente sloveno, scorrendo gli occhi su tanta gloria, avrà valutato: ma che Coppe sarebbero, le nostre, senza quelle storie che basterebbero per (ri)scrivere l’Iliade e l’Odissea? Che ci andrebbero a fare in campo Angli, Alemanni, Ispanici o Slavi senza la Signora, il Diavolo, la Beneamata, il Ciuccio, la Lupa , il Toro o la Viola? Coppe del nonno, sarebbero, le loro; o no, mannagia? Anche perchè, a far confronti, ci pensate ad un rugby senza All Blacks o Springboks ? O ad un tennis senza Federer, Djoko,Murray o la Serenona? O ad una Nba senza le big della California o di New York ?
Del resto nello sport, e quindi anche nel calcio, si viaggia a cicli. Questa verità, per chi bazzica atleti, è abbastanza evidente. Scontata. Un po’ a me, un po’ a te, insomma. Il Real, ad esempio, vinse la sesta Coppa dalle grandi orecchie nel 1965/66, ma per arrivare alla settima dovette aspettare fino 1997/98 ( oltre 31 anni); mentre il Barca ebbe l’onore del trionfo nello stesso torneo solo 1991/92. Nonostante tanti digiuni chi ha mai pensato che i due Panda pedatori d’Espagna avessero perso la loro magia, il loro appeal, il loro ruolo? Come invece vanno sparlando sul calcio azzurro tanti sciagurati, a frotte, nel Belpaese e nell’Altrove? Proprio qualche tempo fa un imberbe fenomeno tedesco che s’è permesso di dire che venire in Serie A ( per lui) sarebbe stato ( non) uno ma due passi indietro. Senz’ombra di offesa non abbiam resistito a consigliargli ( oltre che a leggere almanacchi) anche di andar a bagnare il talento (?) suo laddove più gli aggrada. Anche perchè tra gli amici alemanni, noi, e non solo nel calcio, abbiamo sempre preferito i figli di Goethe che i figliocci dei Lanzi (chenecchi).
IL CALCIOMERCATO. Sindrome cinese. Con certi ingaggi perfino l’Apache, che aveva giurato eterno amore alla sua Argentina, s’è sputtanato pensando bene di prendersi una scappatella. Pure il giovane Vitsel, belga, ha rinunciato a studiare all’Università del calcio, preferendo ( per qualche centesimo in più ) andarsi a ripassare l’Abc d’un movimento calcistico che ( al momento) non vale manco un derby tra Andorra e San Marino.
Di certo, nel paese degli ex mandarini, qualcuno cercherà di mettere un freno ad una corsa che sembra ripetere quelle verso la California o l’Alaska. Sempre che, non vogliano far crescere una ‘calcizzazione‘ ad arlecchino. Caotica. Poco credibile. Dove chi più ha, più spara. Alla faccia del buon padre Mao e dei suoi tanti libretti rossi che ha fatto ( a suo tempo) stampare. Aspettiamo che succederà, come cinesi appunto, sulla sponda del fiume.
Intanto diamo una occhiata alle ultime nuove: Il solito Rayola ( da quel che trapela) sta in sul verone nell’attesa di rifare un botto col suo Gigio, portierone rossonero, presto maggiorenne. Anche il Paulo juventino, a quanto pare, sta alla finestra per dipartirsi dalla Nostra Signora. Per andare al Real. Il panda Real, gran scialacquatore del calcio spagnolo. Capace di incassare fino all’inverosimile, ma anche di spendere fino all’inverosimile. Da quel che ci risulta ( magari errando) per i Blancos è veramente difficile spazzarsela senza andare in rosso. Tanti incassati, tanti spesi.
Sennò come farebbe ad affidare al vento 100 milioni per Bale e ( almeno) il doppio per Cr7 con ( conseguente) ricaduta sul monte-stipendi degli altri poveri mortali? Florentino, ma non è lei a dire che i calciatori passano e (solo) il Real resta? Ultima per la cronaca, la frase del buon Spalletti: ” Alla Juve? Sì, io ci andrei”. Un modo per essere sinceri, leali. Ammirevole. Ma anche per affossarsi. Incredibile. Soprattutto in un contesto dove, pur avendone viste di tutti i colori, da Romolo e Remo fin a Renzi e Gentiloni, tutto possono accettare fuor che l’invitato vada a ‘magnar‘ alle loro tavole cercando di sbrigarsela in fretta per andare a ‘ magnar’ ( meglio) altrove.
TURNO XIX GIORNATA. ( sabato 7 gennaio 2017) Empoli-Palermo ( ore 18) 1-0, Napoli-Samp ( ore 20,45) 2-1; ( domenica 8 gennaio 2017), Udinese-Inter 1-2 ( ore 12,30), Chievo-Atalanta 1-4, Genoa-Roma 0-1, Lazio-Crotone 1-0, Pescara-Fiorentina (rinv), Sassuolo-Torino ( ore 15) 0-0, Milan-Cagliari ( ore 18) 1-0, Juventus-Bologna ( ore 20,45) 3-0.
* LA CLASSIFICA XIX GIORNATA. Juventus, punti 42 ( una partita da recuperare); Roma, 41, Napoli 38, Lazio 37, Milan 36 ( una partita da recuperare), Atalanta 35, Inter 33, Torino 29, Fiorentina 27, Udinese 25, Chievo 25, Genoa 23, Cagliari 23, Samp 23, Bologna 20, Sassuolo 18, Empoli 17, Palermo 10, Crotone 9, Pescara 9.
* Da confermare
TURNO XX GIORNATA. ( sabato 14 gennaio) Crotone-Bologna ( ore 18), Inter-Chievo ( ore 20,45); ( domenica 14) Cagliari-Genoa ( ore 12,30), Lazio-Atalanta ( ore 15), Napoli-Pescara, Samp-Empoli, sassuolo-Palermo, Udinese-Roma, Fiorentina – Juve ( ore 20,45); ( lunedì 16) Torno-Milan ( ore 20,45).
IL TABELLINO. Cominciamo dai due anticipi. Belli i tre punti dell’Empoli col Palermo, ancor più belli quelli del Napoli con la Samb, sconfitta all’ultimo e in inferiorità numerica. Passiamo alla domenica. La Beneamata soffre ma vince in rimonta con l’Udinese nel suo bel stadio ( doppietta Perisic). La mitica Atalanta passeggia contro il Chievo. Il Genoa cede il passo ad una Roma poco convincente. La Lazio porta a casa il massimo bottino ma penando. Sassuolo e Torino non sanno graffiarsi.Il Milan prevale sul Cagliari ma solo grazie all’insistenza del suo Lapadula. La Juve? Beh, la Juve è sempre la Juve.
L’ EUROPA E I SERVIZI ( SEGRETI) CHE CI MERITIAMO. Il ‘ Corrierone‘ dedica qualche attenzione ai cosiddetti servizi segreti europei. Comincia con ‘ tutti gli indizi ignorati dal Belgio’, per dilungarsi poi sulle numerose ed incredibili falle mostrate dai servizi del paese leader d’Europa, ovvero la Germania. Dove, appare sempre più evidente l’enorme difficoltà di quel Paese che vuol fare tutto di tutto nel ‘rafforzare ( ed organizzare al meglio) i propri apparati di sicurezza e di antiterrorismo’. Se chi vuol guidare gli altri manco sa come guidare se stesso stiamo freschi. Qualcuno comincia però a fare proposte. “ Le responsabilità nella lotta al terrorismo sono frammentarie” ha ammesso Thomas De Maiziere, ministro degli Interni tedesco, il quale ha anche proposto ‘ una centralizzazione nazionale delle attività di sicurezza‘ con più poteri alle agenzie federali e meno a quelle dei Land. Ovvero: fermi preventivi per stranieri ritenuti pericolosi, creazione di centri di detenzione per chi ha visto respinta la propria richiesta d’asilo in attesa del rimpatrio, e altro. Come dire : piuttosto che andare a sollevar critiche contro i soliti, inermi, ’sacchi delle botte’ che se ne stanno sparsi qua e là oltre confine, meglio è cominciare a fare le cose per bene resettando il proprio verde orticello.
LE FRASI CHE COLPISCONO. “ Ho detto no ai cinesi, il Toro è un valore”. La confessione è del Sinisa, che in Italia ha percorso un buon tratto della sua vicenda sportiva diventando, per molti versi, magari senza volerlo, l’erede naturale di quel Vujadin Boskov tanto apprezzato ed amato nel Belpaese. Sinisa è una persona credibile in un mondo che ogni giorno di più perde l’occasione per esserlo. Basti vedere quella furibonda corsa a catturare dollari d’Oriente, senza pudore o quasi, che ha preso un po’ tutti. Ad esempio, date un’occhiata al prima e dopo Tevez, ex juventino, dapprima tanto ( perdutamente) innamorato della sua gente per poi pensar ben, alla prima offerta, di mollare tutto e tutti in un baleno. Non si sa ( al momento) se quelli del Dragone vogliano o no dar ancora seguito a questa nuova nuova corsa all’oro.
Di solito gli Eldoradi, in qualsiasi posti vengano ubicati, hanno vita breve, finendo con il restare più nella immaginazione degli uomini che altrove. Già le autorità cinesi stanno cercando di porre qualche freno, al loro far west calcistico. Far crescere un movimento è legittimo, ma popolarlo di saldataglie in arrivo dai quattro continenti non è che sia una gran idea.
Il buon Macchiavelli ( che di soldataglie se ne intendeva) lottò una vita per convincere i suoi compaesani a non affidarsi più a capitani di ventura e mercenari, i quali, oggi sono con te e domani chissà con chi. Il Sinisa, con la ( solita) ammirevole sincerità, ha anche aggiunto di non aver chiuso occhio per un paio di notti: ed è proprio quest’ultimo dettaglio a pensare che, forse, anche nella pedata, non tutto sta andando in malora.
LE ALTRE NON DI SPORT. Napoli ha salutato Tullio De Mauro, 84 anni, docente, ministro dell’Istruzione e autore di un noto vocabolario che porta il suo nome. La meningite fa paura, più di quel che sia lecito, come al solito, con tanto di code e di affanni per reperire ( tra l’altro) un vaccino di cui l’Italia è sufficientemente fornita. Maria De Filippi co-conduttrice con Conti, a San Remo. Per sbancare il dati di ascolto. Annunciato in Riviera anche Crozza, che dovrebbe avere uno spazio fisso per tutte le serate. E mentre neve e gelo continuano a scendere sui poveri borghi colpiti dal sisma, il Governo è tornato a parlare di Cie, ovvero dei centri di accoglienza per le migliaia di profughi che a dispetto dei santi d’Europa continuano ad arrivare nello stremato Belpaese. Centri che, promette il ministro degli Interni Minniti, d’ora in poi saranno gestiti diversamente, a cominciare dalla priorità che verrà data ai diritti umani.
Dopo Istanbul il terrorismo ( questa volta siglato Pkk) ha attaccato il tribunale di Smirne. Un’ autobomba e un assalto armato hanno causato la morte di un poliziotto e di un ufficiale giudiziario, oltre a sette feriti almeno. Dei tre terroristi in azione due sono rimasti sul terreno, il terzo è fuggito. Arma in valigia e un ( presunto?) squinternato ha provocato l’ennesima strage, questa volta all’aeroporto di Fort Lauderdale ( Florida). Con 5 morti e ( almeno) otto feriti.
Donald Trump è ( ancora) alle prese con la Cia, che avrebbe raccolto le prove della tanto chiacchierata ’interferenza‘ russa sulle ( recenti) elezioni americane. Questa volta in favore dell’ amico ( si fa per dire) americano. La storia si protrae e dunque non è che s’abbia ad avverarsi quella ( incredibile) previsione di quel professore americano che, solo tra pochi, aveva pronosticato la vittoria del magnate americano ma anche, in seconda battuta, il suo rischio impeachment.