Non solo sport. Real (quasi) promosso. Imprese della Fiorentina in Germania e della Roma in Spagna.

Non solo sport. Real (quasi) promosso. Imprese della Fiorentina in Germania e della Roma in Spagna.
Real Madrid ( repertorio)

LA CRONACA DAL DIVANO. Dicono che Barca, Bayern e Real sono le candidate alla Champions 2017/2018. Dicono, ma forse farebbero meglio a tacere, visti i risultati che la dea Eupalla si diverte a far zampillare dal suo ineffabile, diffuso ed appassionante giochino. Il Barca s’è preso una tranvata memorabile dalla quale sarà ben difficile possa sollevarsi. Il Real invece, dopo essere passato in svantaggio, ha rimontato il Napoli finendo 3-1.
Per lui è quasi una certezza di passare il turno, contro una squadra evidentemente non ancora abituata alle alte quote. Il ‘nervosismo’ a fine gara tra Adl e Sarri, in fondo, è una certificazione eloquente. Passa in altra sede affaccendato il vecchio Bayern (5-1) contro l’Arsenal dell’eterno incompiuto Wenger. Per i bavaresi si tratta davvero una bella ipoteca per la finale e anche ( Juve, Real e Psg permettendo) per la vittoria finale.

Buone nuove sono arrivate per noi dalle eclatanti vittorie in Europa League di Roma ( 4 gol all’allibito  Sottomarino giallo) e Viola ( un gol solo, ma con magistrale punizione del Berna) a quelli del Borussia . Dei concorrenti nel ranking Uefa si  ferma il Tottenham  ( 1-0 dal Gent) e passa lo United ( 3-0 al S.Etienne). Dovessero gli inglesi, perdere altre due squadre in Champions ( Arsenal  già andato più Leicester o City ) andremmo, ad occhio e croce, a rimontare quei due miserrimi punticini che ci separano da loro nel ranking. O meglio, dalla mitica, celebrata e spendacciona Premier.

FAMO O NO STO STADIO? Finalmente, c’è qualcuno che grida ai nuovi stadi ( o impianti) per  il nostro calcio ( o il nostro sport). Lo ha fatto Luciano Spalletti, mister della Roma, con una simpatica e opportuna improvvisata, ai microfoni di Sky. Ci voleva. Che soddisfazione!  Anche se i menagrami sono subito saltati fuori dal macchione per elargire le verità loro.

A cominciare da quell’ex assessore della giunta Raggi che parla del progetto Roma come di una fine del mondo. Evidentemente l’assessore, suggestionato da qualche lettura, pensa che a Roma e dintorni tutto sia marcio, che tutto vada estirpato dalla radice, che tutto vada negato. Infatti, invece di delirare da un microfono all’altro, avrebbe fatto meglio a seguir la sua sindaca che, almeno questa volta, ha colto nel segno.
Come? Intanto, invitando Totti a discutere su Roma e sul progetto di uno stadio all’altezza per una capitale come Roma. Forse, il nostro eroe, ormai tra gli dei del pantheon di Agrippa, avrebbe indicato col suo naturale buonsenso popolano la ritta strada da seguire. Certo è che, assessore o no, corruzione o no, grillini o no, Roma non può continuare ad essere presa a calci nel sedere.  Dello stadio necessita e quello stadio va ( comunque) fatto. Del suo restare in coda a respirare la la polvere degli altri che corrono più avanti ne ha ( ne abbiamo)  piene le tasche.  Qui, a cominciare da Roma, bisogna tornare a rizzare la schiena e a guardare oltre, altro che piangersi addosso!

Al momento, in Italia, di proposte per nuovi stadi ( o impianti)  ce ne sono diverse. La più eclatante è quella della Roma, come sopra si diceva,  focalizzata sull’area dismessa ( e contestata) di Tordivalle, altrimenti adibita al solito degrado urbano. Sul progetto presentato dalla Lupa italo-americana  il Comune nicchia. L’assessore si dimette.  Con  buona pace di noi tutti ( o quasi). Nulla è certo.  Promesse e speranze continuano a volar via, leggere, per l’aere,  a  seconda di dove spira il Ponentino. Qui speriamo  solo che il Ponentino di plachi e che, finalmente, anche sui Sette colli si torni a respirare la voglia di  (ri)competere col Mondo.

Nota a margine. Tanto per dire a che livelli siamo. Durante un dei soliti assolo in tivù, un tizio di cui non interessa il nome ma solo il verbo espresso, s’è permesso di dire quanto segue: ” Far fare lo stadio a Roma? Non se ne parla. Tra l’altro i proponitori si sono accaniti su una zona dove non va di certo bene. Eppoi a che serve un nuovo stadio?  Non ci sono già l’Olimpico, anzi,  il Flaminio? “. Per lui,  quello del verbo, beato tra i beati, che può elargire la sua sapienza grazie ad una libertà mal concessa, la risposta della Capitale  all’Allianz Arena o al nuevo Bernabeu dovrà essere  il Flaminio.
Capito, signora Raggi, signor di Maio, caro Luciano, per la Roma del futuro basterà  il vetusto Flaminio? Colà sta infatti  il futuro della Lupa. A questo punto non sarebbe meglio tornare agli esami di scuola di qualche decennio fa dove ( per stornare chi capiva e chi no )  agli esami di maturità su due corsi, di circa 25 alunni ciascuno, solo tre risultavano i promossi mentre gli altri erano spediti o al ripasso o alla ripetizione dell’anno? Mica per discriminare, figuriamoci, restiamo pure in democrazia, ma solo per tornare a dare la parola a chi la parola soppesa e coltiva?

Turno ottavi di  Champions. ( martedì) PSG-Barca 4-0, Benfica-Borussia D. 1-0; ( mercoledì) Real-Napoli 3-1, Bayern-Arsenal 5-1; ( martedì 21), B.Leverlusen-Atletico M, City-Monaco; ( mercoledì 22) Porto-Juve, Siviglia-Leicester.

LE FRASI CHE COLPISCONO. Questa volta la vetrinetta delle frasi che colpiscono  spetta a Fabio Capello. Notoriamente, ormai dirottato sulle isole d’Albione, dopo essere stato folgorato come san Paolo sulla via di Damasco da quell’ambiente e da quel calcio. Il don Fabio ebbe a dire non molti giorni fa dal pulpito di Sky quanto segue. ” Io starei attento al Barca. Anche perchè mi pare che mister Henrique abbia mollato la Liga per la Coppa. Direi che il Barca con Real e Bayern  sarà una possibile pretendente Champions”.
Detto fatto. Soprattutto  dopo il  risultato del Barca a Parigi, contro il Psg di Cavani: quattro reti nel sacco contro nessuna. E un Messi in prepensionamento. A questo punto come Luis Henriquez possa ribaltare il risultato nel sia pur terribile Camp Nou non è dato da immaginare. Aspettiamo lo sviluppo degli eventi, come il cinese sul greto del fiume. Anche perchè restiamo curiosi di apprendere sul come abbia preso l’inattesa  novella il nostro don Fabio.

I PRIMI 10 MISTER UEFA. Quali sono stati gli allenatori più influenti della storia? Secondo l’Uefa, questi: Cloug ( inglese), Cruijff ( olandese), Del Bosque ( spagnolo), Ferguson ( inglese), Herrera ( italo-ispanico), Lattek ( tedesco), Lobanovskyi ( ucraino), Michel ( olandese), Mourinho ( portoghese) e Arrigo Sacchi (italiano).
Nell’elenco, ovviamente opinabile, mancano dei nostri: Pozzo ( due Mondiali, una Olimpiade), Lippi ( degli anni juventini), Capello ( degli anni milanisti) e Ranieri ( il mago di Leicester). Assente anche Pep Guardiola, che col suo (pur  non da tutti amato) tiqui taca qualcosa d’innovativo nel calcio del Pianeta  deve aver pur fatta.

 IL CALCIOMERCATO. Chiuso, per fortuna. Non se ne poteva più.

* LA CLASSIFICA XXIV  GIORNATA. Juventus, punti  60; Roma, 53, Napoli 51, Inter 45, Atalanta e Lazio 44, Milan 37,  Fiorentina 40 …  Empoli 22, Palermo 14, Crotone 13, Pescara  9.

* Da confermare e completare.

TURNO XXII GIORNATA. (Sabato 28 gennaio) Lazio- Chievo  o-1 ( ore 18), Inter-Pescara 3-0  ( ore 20,45); ( domenica 29) Toro-Atalanta 1-1 ( ore 12,30), Cagliari-Bologna ( ore 15), Crotone-Empoli 4-1, Fiorentina-Genoa 3-3, Samp-Roma 3-2, Sassuolo-Juve 0-2, Udinese-Milan 2-1 , Napoli-Palermo ( ore 20,45).
TURNO XXIII GIORNATA.( sabato 4 febbraio, ore 20,45) Bologna-Napoli; ( domenica 5, ore 12,30) Milan-Samp, ( ore 15) Atalanta-Cagliari, Chievo-Udinese, Empoli-Torino, Genoa-Sassuolo, Pescara-Lazio, Palermo-Crotone, ( ore 20,45) Juventus-Inter; ( lunedì 7 febbraio) Roma-Fiorentina ( ore 20,45)

COPPA ITALIA. Semifinali: Napoli- Juventus; Lazio – Roma.

IL TABELLINO DELLA COPPA ITALIA.  Doveva vincere a mani basse e invece ( pur con qualche recriminazione) ha perso. Chi è costei? L’Inter(nazionale), ovviamente, che alla decima di fila se l’è fatta addosso e non ha compiuto l’impresa, fermando la sua corsa in Coppa Italia ai quarti. Totti, finora solo quattro volte titolare, è entrato a dir la sua in Coppa.

VECCHIA E NUOVA EUROPA. ” Non vogliamo più alcuna appartenenza alla Ue. Nessun legame a metà. Nulla che ci lasci dentro e fuori. Gli elettori hanno espresso il loro giudizio e noi lo rispetteremo fino in fondo”.
Così Theresa May, 60 anni, premier della Gran Bretagna dal 13 luglio 2016. Così l’erede di Elisabetta la Grande e della Thatcher. La May , anticipando le mosse dell’Unione, sta facendo di tutto per trasformare un’ ex isola di pescatori poi divenuto impero  in un moderno paradiso fiscale.  Tramite il quale conferire a Sua Maestà una nuova dimensione planetaria.
” Ora vogliamo – predica Theresa May - una Gran Gretagna globale, aperta al mondo, per creare un futuro migliore per i nostri figli e i nostri nipoti”. Purtroppo, oggi, non  disponiamo più dell’oracolo di Delfi o della Sibilla cumana, peccato, perchè un responso verso tanta febbrile aspettazione, avrebbe fatto comodo. Intanto perchè la Gran Bretagna la sua recita planetaria l’ha già fatta e consumata da tempo. Poi perchè trasformarsi un un ‘paradiso fiscale‘ ( tra l’altro) cedendo tutto  a destra e a manca ( vedi squadre di calcio), sembra  un futuro più da isole Vergini o Cayman che da nuovi eredi   di un impero, che non c’è più.

L’Europa boccia i conti italiani. Bruxelles ( o meglio, Germania e accoliti) chiedono rapide correzioni ( 3,4 mld) al deficit, ritenuto eccessivo. Pronte le sanzioni. E qui ci risiamo con i compiti a casa. Ma anche con il solito dialogo tra sordi, con quelli d’Oltralpe sempre pronti a dare indirizzi e spremere giudizi e gli altri, ( soprattutto) quelli sotto l’Alpe, dediti solo ad eseguirli. Basta. Basta. Basta.
A parte che così facendo gli ottusi lanzi alemanni ( e accoliti) non fan altro che portare palate di consensi a chi con loro non vuol più a che fare ( tipo Brexit), spezzando l’Europa, non è più sopportabile che quelli prima pensino a loro e poi agli altri. I generosi luterani, che avrebbero dovuto ‘mondare ’ e  ’ salvare’  il pianeta dalla corrotta  e retrograda cattolicità.

TORNANO I BIG DELLA MOTO. Prove di mondiale nell’altro emisfero. Il Vale ( con la spada di Damocle del sempre più veloce e costante  giovane Vinales, tre lustri di differenza) continua provare con qualche acuto e qualche lamento; così anche il Lorenzo e il Dovi, entrambi rossi fiammanti, tute e moto comprese. Questi ultimi due giurano vendetta contro i mostri giapponesi, e non sarebbe male che a Borgo Panigale ( quest’anno) si tornasse a ripristinare l’uso  l’uso delle campane a martello tanto e quanto a Maranello. Intanto, per i tempi di gara, si annunciano  anche una Suzuki a competitiva a sorpresa e una Ducati da brividi. Yamaha e Honda, al momento, se la ridono. Si fa per dire.

RIFLESSIONI SENZA TEMPO. Il sogno di Moratti. ” Inter, non lasciarti scappare Gabriel Jesus“. Ancora una volta, dall’ex presidente ( tifoso) Moratti, giunge un lampo di vita che illumina il futuro della Beneamata. Finita forse, così almeno si spera, in buone mani. Di questi tempi dovrebbe anche scadere il tempo per il closing del Milan. Dovrebbe, perchè non tutto quel che aleggia rassicura. Che strano questo pallone: la Beneamata, nata un decennio dopo da una costola del Milan, si avvia a ritornare nelle alte gerarchie del calcio mentre il Diavolo, carico di onori, ma ormai povero e sconsolato, non sa ancora qual destino lo attenda. San Siro, lo stadio più titolato al mondo, attende.

PILLOLE ( NON SOLO) DI SPORT . la Roma va verso il suo nuovo stadio? Chi lo può prevedere? Vedremo. Intanto Abodi ha deciso di sfidare Tavecchio ( ‘ investimento zero’) per la Figc. Nel ranking Uefa: Spagna, 98 punti; Germania 76; Inghilterra 72, 391; Italia 69,998. Noi, dunque, solo qualche punticino dalla celebrata Premier ; e dire che leggendo e mirando, qua e là, sui media, contributi vari ( tipo quello di Alessandra Bocci ne ‘ Il commento’ sulla ’rosea‘, martedì 14, pag.21), sembrerebbe essere la faccia occulta della Luna. Tutti la vogliono, tutti ci vanno. E niente affatto per vil danaro. Quello fa ribrezzo.
Soprattutto ai nostri tecnici, e dunque anche al tosco Allegri che però quanto prima salirà nelle isole per cospargerle di sapienza mediterranea.Pinna da squalo e muso affilato sono annunciati invece per la ‘rossa’ 2017. I suoi tempi sarebbero buoni, ma non tali da spaventare Red Bull e Mercedes, velocissime. Intanto Rosberg spinge Vettel a tornare Oltralpe, come fece Federico II dopo la battaglia di Legnano.
Non ne va dritta una ai ragazzi delle nevi. Ai mondiali di sci alpino, infatti, solo qualche lampo in un mare oscuro di rimpianti. Il presidente del Perugia volley difende il ‘suo’ Ivan Zaytsev dalle malelingue. ” Lasciatelo in pace, sono anni che non sta fermo…” dice. Goggia,  ragazza gigante di bronzo,  ai Mondiali di sci alpino.

 

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