Non solo calcio. Il suo nome è Kwiatkowski, sua è la Milano-SanRemo. Italia: amaro di Coppa.

LA CRONACA DAL DIVANO. A pronunciare il suo nome non è affatto facile, eppure è lui che ( al momento ) s’è portato a casa, in Polonia, la prima corsa monumento della stagione, ovvero la Milano-San Remo, e quella che pur essendo ancora recente ( di fatto) monumento lo è già, ovvero le Strade bianche di Siena.
Il suo nome è Kwiatkowski. La sua impresa, contrassegnata da un finale molto spettacolare, dopo 300 chilometri di fatica incorniciati da una folla senza soluzione di continuità, è stata quella di battere in una volata da manuale del ciclismo nientemeno che Peter Sagan, il campione del Mondo sloveno dato per strafavorito.
Peter, sul Poggio, ha fatto il bello e il cattivo tempo, da vero leader, staccando tutti tranne il polacco e il (promettente) francese Dephilippe, giunto poi terzo in una volata memorabile.
Di solito sul traguardo di via Roma abbiamo visto finire in testa i nostri straordinari pedalatori. Che da qualche anno latitano. Obbligandoci così a tornare spesso con la memoria ai tempi aurei. Come quel 1946, quando uno di Castellania tornato dalla prigionia in Africa diede 16 minuti di distacco al secondo. Nicolo Carosio, radiocronista Rai, per intrattenere gli ascoltatori, con qualche imbarazzo annunciò: ” In attesa del secondo, ascoltiamo alcuni brani musicali”.
AMARO DI COPPA. Amaro risveglio per il nostro calcio in Coppa. E poco conta che la Nostra Signora sia entrata nel salotto buono del calcio europeo. Anche perchè ci è entrata dalla porta di servizio, più col retro che con il davanti.
Non certo da Signora. Dovesse ribadire infatti queste ultime due prestazioni contro il Barca, ovvero un avversario molto meglio nutrito e un assai più protetto del Porto, di certo tornerebbe a casa con la coda fra le gambe.
Certo è che a pensare male si fa peccato, anche se qualche volta ben si prende. Visto il sorteggio Uefa? Manco il genio beffardo diEupalla poteva far meglio. Infatti, da una parte, le magiche manine di quelli di Nyon hanno cacciato le quattro big che comunque sia dovrebbero scremarsi; dall’altra invece hanno posizionato i quattro rincalzi, intanto per dar prolungata visibilità al calcio ‘ minore’ eppoi per predisporlo o all’impresa del secolo ( rara) o a far da vittima sacrificale ( normale).
Così le eventuali semifinali con una big per parte apriranno le porte ad una super attesa finalissima. Come marketing docet. Per quanto riguarda la Nostra Signora, poi, se non l’hanno già infinocchiata poco ci manca.
Intanto le hanno dato una super favorita da ciucciare, eppoi l’hanno spedita a far la prima in casa e la seconda fuori, ovvero al Camp Nou, che ( con gli arbitri in circolazione) diventerà un castillo praticamente inespugnabile.
Le hanno lasciato ( come a tutti condannati a morte) un sol desiderio: quello di una (eventuale) impresa da raccontare per generazioni e generazioni a nipoti e figli dei nipoti. E’ dura. Che farai ora cara, vecchia, Signora?
Una volta eliminata la Juventus, gli Angli, che da un lustro in Coppa continuano a brillare più per le loro assenze che per altro, ( pur) restando solo con il favorito United in Europa League, hanno ora la possibilità di conservare nel ranking Uefa i loro due o tre ( miseri) punticini di vantaggio sull’Italia salvando così dall’umiliante sorpasso una lega di spendaccioni (Premier) da una lega di ricchi scemi decaduti (Serie A).
SORTEGGIO QUARTI COPPE EUROPEE.
Champions: Atletico Madrid-Leicester, Borussia-Monaco, Bayern-Real, Juve-Barca.
Europa: Celta Vigo-Genk, Ajak-Schalke 04, Anderlecth-United, Lion-Besiktas.
Volete ns pronostico? Champions: Atletico M, Borussia, Bayern, Barca; Europa: Genk, Schalke, United, Lion.
CHE MANGIAN COLA’? Da ultimo, un consiglio: la Nostra Signora si faccia dire almeno di che si nutrono Oltralpe? Perchè, qui, ci sa tanto che la nostra tenera breasaola possa ormai poco o nulla contro quel che ingollano gli altri, più veloci a fine partita ( recuperi compresi) che all’inizio.
Normalmente la stanchezza appesantisce le gambe, normalmente, perchè a questi non solo non gliele appesantisce ma gliele rigenera. Tant’è che si comincia a parlare di ’ due partite‘ e non più di una.
Strana Europa, questa. Incomprensibile davvero. Eppure, da noi, non mancano gli ‘ingenuoni‘ che continuano a celebrarla come fossimo agli anni epici dei ‘maestri del calcio‘. A che servono infatti tanti dotti sermoni se poi le cose sono diventate tutt’altra cosa?
Insomma come fanno, quelli lassù, d‘Oltralpe, con sistemi di allenamento ‘leggeri’ rispetto ai nostri, correre dal primo all’ultimo minuto sguscianti come una Ferrari quando noi ( al tramontar del secondo tempo) teniamo a fatica il ritmo di una Panda? Ce lo volete spiegare, o no, illustri commentatori ?
A proposito della Ferrari, sembra proprio che stavolta i nuovi regolamenti non abbiano colto di sorpresa la regina di Maranello. Che ha ripreso a volare.
Sembra anche che i grandi elettori di Stoccarda abbiano finalmente capito che se vogliono far tornare folle appassionate e sognanti sui circuiti del mondo devono rinunciare ai loro prevedibili monologhi. Triti e ritriti. Scialbi. Senza entusiasmi. Ottenuti più per grazia ricevuta che per altro.
MA CHE DITE SIGNORI? Dice il nostro Gianfranco Zola ” In Premier va ( innanzitutto) capita la mentalità dei giocatori. In Italia infatti ci si allena tante volte e assai. In Inghilterra invece ci si allena poco ma si gioca tantissimo, a mille all’ora, tanto che negli allenamenti non bisogna avere mano pesante. Che tradotto significa: durante la preparazione bisogna lasciare i loro eroi al pascolo come meglio credono, senza risultare nè pressanti nè stressanti”.
Ma che ci dice sor Gianfranco? Se non abbiam inteso male in Premier gli allenamenti van ancora fatti più o meno come all’Oratorio, ovvero tutti dietro la palla dall’alba al tramonto, e dove chi più segna più vince?
E che ci fai lei, sor Gianfranco, un mister tanto edotto e per bene, con ragazzacci del genere? Non può lasciarli fare da soli, cioè a sfogarsi in libertà sui prati, come il parroco con i suoi ragazzi ?
E’ dunque tutt0 qui il mistero degli ( inesauribili) eroi del calcio d’Albione? Un pallone e via a pedalare? Con al diavolo, tutti quegli allenamenti che i ( tanto apprezzati) mister dell’al di qua dell’Alpe usano quali raffinati ( ed inutili) strumenti di tortura? Certo che, come fanno a correre quelli d’Albione fin oltre il fischio finale dell’arbitro, mentre quelli sotto l’Alpe riescono a malapena terminare il primo tempo col fiato tra i denti?
E non è tutto. Dicono infatti che quelli d’Albione si siano inventati pure la ‘seconda partita’ , ovvero ( per capirci) quella che inizia a dieci/quindici minuti dalla fine per poi esaltarsi nei minuti di recupero.
Dove gli eroi ( ormai non solo) d’Albione rimontano ( incredibilmente) situazioni date per perse. Irrecuperabili.
Disperate. Allora: che si gioca a fare con avversari del genere? Non è tutta fatica sprecata? Patetica speme?
Eppoi, per favore, quelle corse a perdifiato non chiamatele miracoli, come consiglia il nostro Arrigo, perchè il segreto loro ( spiega il sor Gianfranco) è altrove. Sì, certo, nell’allenamento e ( probabilmente) nell’ alimentazione: forse, nel nutriente stoccafisso dei mari del nord al posto della nostra tenera bresaola.
L’emittente Sky, sul tardi della domenica sera, riunisce un club di super esperti, tutti rigorosamente in camicia bianca da lavoro, che ciacolano divertendosi da matti su questi0ni di varia umanità, calcio e sport.
Dal quel che si è capito amano molto la dimensione internazionale. Con collegamenti planetari. Tanto che se hanno bisogno di sentire il parere di Del Piero non lo fanno quando costui ( collaboratore Sky) si trova si trova a passeggio nei loro studi ma a Los Angeles. Praticamente dietro l’angolo. A costo zero.
Dove il nostro eroe ha trasferito la famiglia per assicurale un futuro migliore. Migliore che da noi, ovviamente, gente allo sbando, ma dove lui, chissà se lo ricorda, ha fatto tempo a rimediare gloria e patrimonio mica male.
EPPUR SI MUOVONO. Bella la pagina d’aggiornamento della ‘rosea‘ sulla situazione stadi. Proprio quel che ci manca per ritornare in vetta all’Europa del calcio.
Le buone nuove arrivano da Firenze, con il progetto ( finalmente) approvato anche dal Comune, di un nuovo stadio-gioiello firmato Della Valle; dalla Juve, che inaugurerà a breve il JVillage; da Palermo, dove il neo presidente Baccaglini è deciso a rifare la casa dei rosanero; da Cagliari, con la presentazione del progetto di stadio temporaneo. Lettera morta invece per San Siro.
La Roma, infine, oltre ad attizzare la concorrenza laziale, è ancora nelle capaci mani dei tanti signori del ‘ dolce far niente‘. Intanto abbiamo appreso però un dettaglio non noto ai più: l’eventuale nuovo stadio non sarebbe di proprietà della Roma ma di Pallotta, verso il quale la squadra capitolina dovrà versare per un tot di decenni un adeguato affitto. Per (ri) pagare in un arco di tempo ( già) calcolato tutti o quasi gli oneri dell’opera.
Bella trovata, vero? Stando così le cose, siam proprio sicuri che ai romani convenga far costruire uno stadio di così onerosa portata a tali benefattori ? Non sarà meglio (ri)aggiornare l’Olimpico? O il Flaminio? Il ricco poveraccio americano se andrebbe via da Roma? Beh, alzi la mano chi gli correrebbe dietro.
LA PIU’ BELLA CORSA DEL MONDO. Non è ancora entrata nel novero delle corse ‘ monumento’, ma di fatto le Strade bianche lo sono già. Ad invocarne la promozione tra le leggende del ciclismo d’ogni tempo sono gli stessi corridori, all’unisono, da qualsiasi parte del pianeta essi provengano, affascinati dalla prorompente bellezza dell’eterno confronto tra un vecchio e un nuovo oramai scomparso .
O quasi. Se si eccettua la Parigi-Rubaix. L’unica ad avere concreta affinità con questa straordinaria ‘ genialità agonistica’ nata appena un decennio fa. Non a caso, infatti, Strade bianche è già stata battezzata ‘ la corsa del Nord più a Sud d’Europa’. Non male.
Strade bianche ( 175 chilometri in totale, tra un saliscendi e l’altro) si avvale di un contesto ambientale senza eguali. Dove storia, arte, sport si miscelano in maniera irripetibile. Sconosciuta altrove.
Fors’anche perchè frutto d’una originalissima simbiosi tra natura, laboriosità umana e genio. Il genio dei suoi prodigiosi artisti medievali, sempre presenti e vivi : Duccio di Boninsegna ( 1230-1290) il capostipite, pittore; Simone Martini ( 1284-1344), pittore; Jacopo della Quercia( 1361-1438), scultore; Ambrogio Lorenzetti( 1374 d) e Pietro Lorenzetti ( 1280/1345), pittori.
L’ 11a edizione uomini è andata ( per la seconda volta) al polacco ( ex campione del Mondo) Kwiatkowski. E, in quella donne, per la prima volta, alla ( sempre più brava) Longo Borghini.
Turno ottavi di Champions. Qualificate: REAL (S), Bayern( G), Barca(S), B.DORTMUND (G), Juventus (Ita.), LEICESTER ( Ing.).
I PRIMI 10 MISTER UEFA. Quali sono stati gli allenatori più influenti della storia? Secondo l’Uefa, questi: Cloug ( inglese), Cruijff ( olandese), Del Bosque ( spagnolo), Ferguson ( inglese), Herrera ( italo-ispanico), Lattek ( tedesco), Lobanovskyi ( ucraino), Michel ( olandese), Mourinho ( portoghese) e Arrigo Sacchi (italiano).
Nell’elenco, ovviamente opinabile, mancano dei nostri: Pozzo ( due Mondiali, una Olimpiade), Lippi ( degli anni juventini), Capello ( degli anni milanisti) e Ranieri ( il mago di Leicester). Assente anche Pep Guardiola, che col suo (pur non da tutti amato) tiqui taca qualcosa d’innovativo nel calcio del Pianeta deve aver pur fatta.
IL CALCIOMERCATO. Chiuso, per fortuna. Non se ne poteva più.
IL TABELLINO DELLA COPPA ITALIA. Doveva vincere a mani basse e invece ( pur con qualche recriminazione) ha perso. Chi è costei? L’Inter(nazionale), ovviamente, che alla decima di fila se l’è fatta addosso e non ha compiuto l’impresa, fermando la sua corsa in Coppa Italia ai quarti. Totti, finora solo quattro volte titolare, è entrato a dir la sua in Coppa.
SERIE A XXVIII GIORNATA.( venerdì 10 marzo) Juve-Milan 2-1; ( sabato 11 marzo) Genoa-Samp; ( domenica 22 marzo) Sassuolo-Bologna ( ore 20,45), Chievo-Empoli ( ore 15), Fiorentina-Cagliari, Inter-Atalanta, Napoli-Crotone, Pescara-Udinese, Palermo-Roma ( ore 20,45); ( lunedì 23 marzo) Lazio-Torino ( ore 20,45).
CLASSIFICA ( provvisoria): Juve punti 70; Roma 59, Napoli 57, Lazio 53, Atalanta 52, Inter 51, Milan 50, Fiorentina 52, Torino 39, Sampdoria 38, Chievo 35, Sassuolo 31, Cagliari 31, Udinese 30, Genoa 29, Bologna 28, Empoli 22, Palermo 15, Crotone 14, Pescara 12.
PILLOLE ( NON SOLO) DI SPORT . Il Leicester, dopo avere esonerato Ranieri, sull’orlo retrocessione, è tornato a vincere. Due, tre volte di seguito in Premier, dove comunque resta sull’orlo del baratro. E’ passato inoltre in Champions, contro un Siviglia dimesso già all’andata. I media stanno celebrando un’altra favola.
Petrucci , il pilota di Moto Gp, è su di giri: ” Finalmente ho una Ducati ufficiale”, esulta. Si avvicina intanto dopo la Milano- Sanremo, regina monumento del ciclismo di primavera, il Giro del Centenario.
I big usciti tanto dalla Tirreno-Adriatico che dalla Parigi-Nizza sgambettano impazienti. Con Neiro Quintana in evidenza. E pronto per la storica, improba, doppietta.
La ginnasta Korbut, in miseria, ha venduto i suoi ori. Dall’asta ha ricavato 330 mila dollari. Trump nel frattempo, tanto per non restare con le mani in mano, riparte con il riarmo americano. Vuol dare più soldi ai militari.
Al punto che il russo Putin, in questi ultimi anni fortemente impegnato nel rilancio della Grande madre Russia, sbotta: “Reagiremo!“. Reagiremo, già, ma come? Se non andiamo errati, non è che la Grande madre Russia si sia già rovinata una volta ancora a volere (re)stare al passo con i dollari americani?
Sempre grande l’Italia dello sci. Siamo oltre il 40 podio stagionale, Con Pill padrone di specialità in discesa libera. Brignone: lacrime di gioia, terza anche nel super G di Coppa.
Intanto Fiorello è pronto a riaprire ( da lunedì, ore 7,30 e 20,30) la sua esilarante Edicola.