Emilia Romagna. A che punto siamo con il Bursôn? Dell’ottimo vino se ne parla a Bagnacavallo.

LUGO. Dopo due trasferte in Emilia Romagna (Ferrara e Ravenna) il concorso ‘A che punto siamo?’, nato 14 anni fa da un’idea dell’enologo Sergio Ragazzini, torna nella sua Bagnacavallo. Si tratta di una ‘competizione’ tra tutti i produttori di ‘Bursôn’ aderenti al Consorzio i quali si contenderanno il titolo di miglior Bursôn Etichetta nera (la riserva) in commercio in questo 2017.
Venerdì 21 aprile alle ore 20,30 a ristorante Il giardino dei semplici di Bagnacavallo(via A. Manzoni, 28), in collaborazione con il Lions Club, si svolge una serata di presentazione di questo rinomato vino autoctono, attraverso una cena con degustazione ‘alla cieca’ di alcuni Bursôn delle annate attualmente in commercio. Il menù che accompagnerà la cena rispecchierà la tradizione del territorio. Nel corso della serata il pubblico voterà anche il miglior vino che poi nel mese di maggio si contenderà il titolo di miglior Bursôn in commercio in questo 2017, affrontando gli altri vincenti delle altre degustazioni “alla cieca”.
Il Bursôn, ottenute da Uva Longanesi, è un vino autoctono della provincia di Ravenna. Si presenta di un colore impenetrabile, si va dal rubino al granato intenso. La sua struttura consistente è evidente dopo poche rotazioni nel bicchiere, dalla forma ampia e panciuta per coglierne al massimo il bouquet di profumi che vuole offrirci: ciliegie, more, frutta di bosco con spezie tostate e note di tabacco e vaniglia.
Un vino di grande intensità e finezza. Il sorso è energico e carnoso, con un buon equilibrio tra il tannico e l’alcool e, nel finale persistente, resta a lungo in bocca il suo frutto dolce e concentrato, piacevolmente delicato. Per le sue caratteristiche, il Bursôn Etichetta nera può sopportare l’invecchiamento, migliorando nel tempo.
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