Non solo calcio. Per la Signora aria di Champions. La generosa ‘rossa’. In partenza il bel Giro del Centenario.

Non solo calcio. Per la Signora aria di Champions. La generosa  ‘rossa’. In partenza il bel Giro del Centenario.
Non solo calcio. Per la Signora aria di Champions. La generosa 'rossa'. In partenza il bel Giro del Centenario.

LA CRONACA DAL DIVANO. Una volta dicevan ‘ Cirio regala’; oggi, si potrebbe aggiornare lo slogan con  ‘ Ferrari regala’. Sì, perchè è già due volte ( almeno) che la ‘rossa‘ omaggia l’altrui rivale con doni inattesi e non richiesti. Avesse fatto l‘en plein in queste quattro gare com’era  nel giusto, a quest’ora conterebbe 100 punti, praticamente un abisso rispetto al suo  secondo in graduatoria, il bel Lewis, fermo a soli 73 punti.
Non avremmo avuto un Mondiale già assegnato, certo, ma avremmo potuto però risparmiarci sorrisi e pacche sulle spalle del Toto e del Niki, che tutto s’aspettavano fuorchè vedere voucher Vallteri così tanto coriaceo ed impeccabile. E comunque, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno anche in questa circostanza, che la ‘rossa‘ vada più veloce di tutte le altre è ormai assodato. Aspettiamo solo, per eccesso di prudenza, di vedere  le antagoniste sulla pista di Barcellona, che per emanare verdetti è nata.
Zitte zitte stanno per tornare in pista anche le moto. Con quella ondata di ragazzi tricolori pronti a rifar man bassa di podi e trofei. Tra gli altri, il nostro maestro di Tavullia che con ritorno in Europa dovrebbe cominciare ad assestare qualcuno dei suoi ( imprevedibili) assolo. Vediamo. Aspettiamo. Con pazienza. Sperando inoltre che a risorgere, questa volta,  siano anche le ‘rosse‘ delle moto. Sì, quelle di Borgo Panigale.

Sta aleggiando anche l’aura di Champions, con la Nostra Signora pronta alla trasferta nel Principato. Dicono che la banda di giovani mariuoli monegaschi sia da prendere con le molle. Mostrano difetti nel retrotreno, ma segnano assai con l’avantreno. Guai a sottovalutarli. Stesso discorso dovrà fare il Real del Florentino con gli indomabili conconeros. Gli afecionados vorrebbero una finale Real-Juve, tanto per non smentire la storia. Ma anche per ridare alla Nostra Signora l’ulteriore occasione ( sarebbero 10) per issarla sui pennoni più alti del calcio planetario. E’ intanto alla partenza il Giro del Centenario. Da venerdì 5 maggio, con la prima tappa in Sardegna.
Manca Aru, ma ci sono Nibali e Quintana, interpreti di valore assoluto.Del resto questo ed altro merita la corsa a tappe più bella  al Mondo. Che conta ancora un budget inferiore rispetto a quello della consorella in giallo, ma che per tradizione, percorsi e folla garantisce uno spettacolo davvero unico per chi ama la bici. La sempre più diffusa due ruote a pedale in ogni angolo della Terra; tanto carica di ricordi, abitualmente frequentata da giganti, sempre irresistibilmente  fascinosa.

“ CI HANNO TRUFFATO“. I trattamenti arbitrali verso i due Panda iberici sono oggetto da tempo di perplessità e di polemiche. Infatti sono ormai in tanti quelli che pensano  che gli iberici vengano trattati con i guanti bianchi. Fortunatamente contro la Juve è stato mandato un quartetto arbitrale  di grande personalità. Le ‘pressiomi’ blaugrana prima e durante la sfida al Camp Nou con questa direzione di gara  si sono infrante e una volta tanto, a vincere, è stata la squadra senza aiutini e aiutoni solitamente ( a partita chiusa)  abilmente ( e generosamente) camuffati.
Perchè se andate a sentire parigini e bavaresi ‘ fottuti‘ da arbitraggi indecenti vedrete che quelli non ce la fanno ancora a digerire il fatto d’essere stati trattati negli ultimi quarti come vittime sacrificali.
Rumenigge, di solito abbastanza parco, oggettivo, continua a sbottare a destra e a manca:  ’Ci hanno fregati. Per la prima volta in vita mia provo una grande indignazione’. Ora dell’arbitraggio sul ritorno tra Barca e Psg dovranno interrogarsi gli oo7 della Uefa; di quello del Real sul Bayern, invece, oltre agli 007, dovranno incominciare ad interrogarsi pure quei media omertosi ( e fastidiosamente saccenti)  oramai  meno credibili del burattino di Collodi. Chissà se , tutti costoro, notano il fastidio che generano certo è comunque che gli sportivi hanno sempre meno bisogno di loro. Un caso emblematico. I titoli che celebrano il gran Cr7 di Madeira sono stati ancora una volta copiosi. Così i commenti dei saccenti. I quali, in coro, hanno attribuito al loro eroe  senza dubbio alcuno  una ( fantastica) tripletta questa volta ai danni dei malcapitati ex imperiali discesi dalla  Baviera  sotto la guida del  nostro buon  Carletto,  senza sottolineare però  un aspetto importante però, ovvero che due dei tre prodigi erano in ( acclarato) fuorigioco. E se i gol sono segnati in fuorigioco, e dunque non validi  - si chiedeva una giovane sui social-  come si può celebrarli tanto? Anche perchè dove sta il merito?

Due gol, certo, solo due gol, e che mai saranno due  gol  regolari o non regolari  in una disputa dei quarti? E  che cambiano? Le due corazzate, innanzi al  secondo regalo, stavano disputando infatti  i supplementari dove erano arrivati in perfetta parità: 1-2 all’andata per il Real, 1-2 al ritorno per il Bayern. Con estenuante  empasse in campo.  E qui  la giacchetta nera, forse stanca di fischiettare  a zonzo, ha ben pensato di accelerare il rientro negli spogliatoi. Così, motu proprio, infischiandosene di tutto e di tutti. Convalidano, quanto ( per la seconda volta nella stesa partita) non andava convalidato. Il tutto nel momento topico della sfida. Bazzecole. Amenità.

E mentre i bavaresi uscivan ( comprensibilmente)  di senno, Zinedine Zidane, riconosciuto campione di sportività, ha commentato: ” Non discuterò mai sulle scelte arbitrali. Una volta ci premiano, un’altra ci danneggiano. E’ così, punto e basta”. A questo punto, non potendo fare altrimenti, speriamo solo che Eupalla lo abbia ascoltato. E che se  nel governo del calcio conta più del nostro maltrattato Carletto, nel frattempo incoronato Carlo Magno in Germania, costringa  lo sportivo Zinedine a restituire il maltolto.
Anche per fargli ( proficuamente ) ripassare qualche lezione di contabilità. Aiutandolo a mettere in colonna e a conteggiare  gli omaggi che da decenni  vengono propinati ( senza colpo patire ) alle sue candide merengues e , visto che c’è, anche all’altro panda d’Ispagna, ovvero,  ai suoi cuginetti blaugrana.

ALTRE CONSIDERAZIONI A MARGINE. Se la Nostra Signora approderà alla finale lo farà per la decima volta. Come dire che al tetto del mondo del calcio è andata abbastanza abituata. Infatti non sono tante le squadre che possono vantare certi numeri in Coppa. Il problema per lei è semmai quello dell’incontro secco. Dove, stando al passato, trova sempre il modo di smarrirsi in campo. Altrimenti, di Coppe, ne conterebbe molte di più delle due finora assegnate.
Di certo non quanto i suoi 34 scudetti, ma quelle sei o sette (probabilmente) sì.
E in ogni caso, questa volta, con quell’impenetrabile fortilizio che è riuscita a costruire, non può che recitare ( pur restando coi piedi ben piantati a terra) il ruolo di favorita del reame. Tremano i blancos, forse più che quegli scavezzacolli del Monaco ( finiti proprio tra le braccia della Signora)  o quei coriacei conconeros giallorossi che in campo si dispongono all’italiana. Il Real qualcosina da perdere ce l’ha; gli altri due no.

SEMIFINALI CHAMPION. Monaco-Juventus; Real Madrid-Atletico Madrid 3-0 ( finale Cardiff)
SEMIFINALI EUROPA LEAGUE: Ajax- Lione; Celta Vigo- United  ( semifinali 4 maggio/11 maggio; finale 24 maggio-Stoccolma)

IL FRATELLO DEL BERLUSCA. E’ un’intervista pacata quella concessa da Paolo Berlusconi, 68 anni, editore,  alla‘rosea‘. E anche rivelatrice di un qualcosa che,  tutto sommato, già  si conosceva. Il Berlusca, infatti, ha tanto tracheggiato durante la trattativa, perchè, al fondo, di privarsi di quelle maglie proprio non gli andava giù. ‘Alla fine – rivela il fratello minore del Berlusca- la ragione ha dovuto prevalere sul cuore.
Ma in realtà c’è stata un’altra cosa che profondamente addolorato mio fratello. Quella di non avere consegnato il club a un imprenditore milanese o italiano. Non si è fatto avanti nessuno ed è un peccato perchè in quel caso credo avrebbero potuto esserci delle agevolazioni’.
Evidentemente, pensiamo noi, oggi, anche il fascino della antica gloria, non attrae più di tanto. Anche perchè all’interno del mondo calcio sono germogliate situazioni e figure con le quali non tutti se la sentono di convivere. E poi ci sono i danari, tanti, troppi davvero, al punto che solo quelli che se li stampano in proprio riescono a soddisfare le folle  brame crescenti di procuratori, giocatori e addetti ai lavori, mai domi, mai sazi, e sempre alla ricerca dell’ingaggio clamoroso. Ora il vecchio inclito Diavolo è finito in mani orientali. Mani di padroni ancora sconosciuti ( o quasi). Difficile dire se siano tra quelli che vendono patacche o tra quelli che le patacche fanno vendere ad altri.

IL MAESTRO DI TAVULLIA.  Lo danno di mese in mese in disarmo. Oramai avendo una certa età, dicono, fatica sempre più a mettere a punto i suoi bolidi mentre quei giovinastri che gli girano attorno diventano ogni ora di più  audaci ed impertinenti. Maverick, ad esempio, 22 anni appena,  suo compagno di squadra, che dovrebbe stare solo a bocca aperta ad ascoltare le sue storie, il suo verbo, invece che fa?
Lo sfida, ad ogni gara di più, quasi quasi  scordandosi di tanta storia e di tanto talento che gli sta ( al momento) sugli scarichi.
Si dovesse andare avanti con questo ritmo è chiaro che al maestro di Tavullia, esemplare  unico e magnifico nel suo genere, resterebbero ben poche chances di agguantare quel decimo titolo che lo porrebbe al sicuro nell’empireo dei più grandi uomini di sport di sempre. L’andazzo è questo. C’è poco da fare. O meglio, noi comuni mortali avremmo poco da fare. Non lui, non l’indomito  maestro di Tavullia, capace di tingere di giallo ogni pista del Mondo. Anzi, ogni volta che lo danno per morto e sepolto, rispunta fuori più bello e forte che pria. Come l’Araba fenice, capace di rigenerarsi sulle sue stesse ceneri.
Che ci dovremo aspettare allora da Austin in poi? Di certo l’agitarsi di quei ragazzacci pronti a farsi beffe del loro ( straordinario) Maestro. Ma anche che lo stesso Maestro non sia poi così  morto e sepolto  come dovrebbe. ” Quello  - segnalava infatti un cronista – ogni volta è pronto a stupirci”.  Ci rivediamo nel fine settimana in Spagna, a Jerez.

F1. L’ASPRA CONTESA. Voucher Valtteri Bottas  in Russsia è riuscito laddove nessuno credeva: far fesse ben due ‘rosse‘in un sol colpo d’acceleratore, piazzarsi davanti e tenere la testa della fila fin all’ultimo metro. Ma, fatti i doverosi omaggi al connazionale del nostro Kimi, al primo successo in F1, il resto è storia già nota. Quella che racconta di un muretto Ferrari che ogni tanto, non si sa come e perchè, s’appisola.
L’aveva fatto in Cina ( non  stoppando Kimi quando questi andava stoppato), lo ha ripetuto in Russia ( nei confronti di quel Bottas, partito in seconda fila, eppure già primo alla prima curva). Che la Ferrari volasse tutti l’han ben visto. Il giro più veloce, non a caso , è stato segnato da Raikkonen, al 49°, in 1’36”844, media 217,388 km/h. Inoltre, il buon Lewis, ancora distratto dai bagordi invernali, è transitato sul traguardo con 36” di ritardo dalla ‘rossa‘, una enormità, impensabile fino a qualche settimana fa. Ora, al conteggio punti, Vettel gode di 16 punti di vantaggio sul rivale Hamilton, il bell’addormentato nel bosco della F1.
Qualcuno, come l’amabile Turrini, dice 16 punti che sono tanti; noi, per quel che possiamo vedere dal di qua dello schermo, diciamo invece che sono pochi. Abbastanza pochi. Soprattutto se si pensa a quel che avrebbero potuto essere e non sono. Non si sa mai, infatti, che le ‘frecce‘ riescano a ritrovare lo sprint dei giorni migliori; e allora, l’aver gettato così tanto al vento per qualche innocente dormitina, potrebbe risultare camin facendo un amaro rimpianto.

CLASSIFICA PILOTI MONDIALE POST SOCHI  F1 2017: Vettel punti 86, Hamilton 73, Bottas 63, Raikkonen 49
CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2017:Mercedes 136, Ferrari 135, Red Bull 57
PROSSIMA GARA: GP SPAGNA ( Barcellona), 14 maggio.

QUARTI DI CHAMPIONS: ( andata) Juventus-Barcellona 3-o ( 2 gol Dybala, 1 Chiellini).
ALTRE: B. Dortmund-Monaco 2-3, Bayern- Real Madrid 1-2, Atletico M-Leicester 1-0.
(ritorno) Real Madrid-Bayern 4-2; Leicester-Atletico Madrid 1-1; Barcellona-Juventus 0-0, Monaco-B.Dortmund 3-2.
QUALIFICATE. Real, Juve, Monaco e Atletico Madrid.

 

MOTO GP: IL PIU’ GRANDE SPETTACOLO DEL MONDO.

CLASSIFICA PILOTI: Vinales, punti 50; Vale 56;  Dovi, 20.
PROSSIMA GARA .

E L’ITALIA MONDIALE VA. Due gol non sono tanti, tre punti invece sì. Ora la Spagna ( vittoriosa con Israele, 4-1) conduce il girone con 78 gol di vantaggio su di noi, che restiamo a pari punti. Pensare quindi che potremo passare il punto facendo leva sul quoziente gol sarebbe pura demenza; possiamo invece andarli a battere i casa, se non erriamo a settembre, con questa fresca banda di giovani sfrontati che se il solito qualcuno non ce li va a scazzare  godono di puro talento. In misura tale anche da compiere una di quelle imprese inimmaginabili per le quali la maglia azzurra è nota. Una maglia azzurra, lo ricordiamo, che aspetta da tempo immemorabile  d’ incollarsi addosso la Pentastella.

QUALIFICAZIONI MONDIALI. GRUPPO G: Spagna e Italia punti 13; Israele 9, Albania 6, Macedonia e Liechtenstein O.
PROSSIMI TURNI: Italia-Liechtenstein ( 11/6); Spagna-Italia ( 2/9); Italia-Israele ( 5/9); Italia-Macedonia (6/10) e Albania-Italia (9/10).

 QUARTI DI  COPPE EUROPEE

Champions: ( andata e ritorno) Atletico Madrid-Leicester 1-0/1-1, Borussia-Monaco 2-3, Bayern-Real 1-2/2-4,Juve-Barca 3-0.
Europa: ( andata) Celta Vigo-Genk 3-2, Ajak-Schalke 04 2-0/2-3, Anderlecth- M.United 1-1/1-2, Lion-Besiktas 2-1/3-1.

IL CALCIOMERCATO. Chiuso, per fortuna. Non se ne poteva più.

IL TABELLINO DELLA COPPA ITALIA.  Spalletti aveva avvisato “ Se vinco resto, se non vinco me ne vado!”. Spalletti, nel doppio derby con i cuginetti, ha perso ( 2-0 e 2-3) onde per cui logica vorrebbe che se ne andasse. Dove? Al momento non si sa. L’unica cosa certa è che starebbe ai saluti, visto che di Scudetto manca si parla e che per la  Champions i sogni giallorossi si sono spezzati tempo e tempo fa.
Queste dunque  le semifinali di Coppa Italia: Lazio-Roma ( 2-0 e 2-3) e Juve-Napoli ( 3-1 e 2-3 ). Qualificate per la finale: Lazio e Juventus. Una bella soddisfazione per il giovin  Inzaghi, 41 anni, ora non più ‘fratello’ di Pippo, ma  nuova ‘ gatta da pelare’ per Allegri, che di bere sangue altrui ( anche dopo quello del Barca) giammai è sazio.
INCONTRI XXXIV GIORNATA.( venerdì) Atalanta-Juve 2-2; ( sabato) Toro-Samp 1-1; ( domenica) Roma-Lazio 1-3, Bologna-Udinese 4-0, Cagliari-Pescara 1-0, Crotone-Milan 1-1, Empoli-Sassuolo 1-3, Genoa-Chievo 1-2, Palermo-Fiorentina 2-0, Inter-Napoli 0-1 .
CLASSIFICA SERIE A ( provvisoria, da completare): Juve punti 84; Roma 75, Napoli 774, Lazio 67,  Atalanta 64, Milan 59, Inter 56, Fiorentina 55,  Torino 49 ,Samp 46 … Empoli 29, Crotone 25, Palermo 19,  Pescara 14.
I MARCATORI ( provvisoria)  25 reti Dzeko ( Roma), Belotti ( Toro); 25 reti, Icardi ( Inter); 24 Higuain ( Juve).

ALTRE  DI SPORT. De Sciglio? Fine corsa in rossonero. I tifosi non lo vogliono più. E’ scattato il ritiro forzato in casa nerazzurra. Diciamo pure inutile. Perchè da quel che conosciamo della Beneamata ci vuole ben altro per farle mettere la testa a partito. Zhang jr non l’ha ancora capita.  E forse manco Zanetti.
Mentre del resto, lei, la Beneamata,  è  bella così: imprevedibile, estroversa, meravigliosa. I nuovi padroni pensino piuttosto a rimpolparla, visto che anche quest’anno è andata avanti a panini imbottiti. A Roma è iniziata l’epoca Monchi, il quale se anche facesse un quarto di quel che ha fatto in Spagna, poterebbe la Lupa in pianta stabile tra i primi tre in Italia e nei gironi di Coppa.
Insigne ha firmato per il Ciuccio. Mentre Martens nicchia. Che aspetti lo sa solo lui. Non s’attardi però più di tanto perchè Adl non ha molta pazienza. La Viola prepara la sua rivoluzione partendo dalla difesa, esattamente da Milenkovic, 19, serbo.

 

 

SPESA MILITARE USA. Gli Stati Uniti, volenti o no, anche in queste ore di duro confronto con la Corea del Nord , che nonostante la voce grossa continua  nei suoi test più o meno tragicomici, restano il pilastro della stabilità mondiale. E tuttavia ridurre drasticamente i fondi per il soft power per incrementare di poco ( del 10% appunto) la forza militare appare una scelta abbastanza discutibile.
Ma perchè  il cow boy Donald vuole così ostinatamente incrementare la spesa sul militare del suo grande Paese? Probabilmente per una eccessiva paura di sorpasso da parte d’altri, soprattutto se con gli occhietti a mandorla. Paura, in ogni caso, abbastanza esagerata.
Basti infatti controllare l’attuale  livello degli investimenti che , per gli Usa, ammontano al 40% degli investimenti globali nel militare. L’esborso Usa, al momento,è  di 597 miliardi; mentre quella di alcuni ‘concorrenti‘, è ben lontana: 146,5 mld per la Cina e 48,5 per la Russia.
Per farla breve il budget americano corrisponde ad una somma superiore ai sette paesi che più investono nel militare: Cina, Russia, Regno Unito, Francia, Giappone, Arabia Saudita e India.

In ogni caso, non contento del tutto, il nostro Donald penserebbe di far crescere il budget militare  fino 640 mld, puntando ( tra l’altro) a 350 navi ( 67 in più della forza attuale), ad ulteriori 100 aerei da combattimento che andrebbero ad aggiungersi ai 1200 già  in forza ( alla sola) Us Air Force, e al reclutamento di altri 60mila sodati per far salire gli effettivi ( del solo) esercito) a ben 540 mila. Cui prodest? avrebbero chiesto i Romani che di governare il mondo ( e di spese militari) se ne intendevano.

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