Non solo calcio. Signora 33, un passo ancora e c’è il Triplete. Il Maestro prima ‘svernicia’ e poi ‘vola via’.

SPECIALE CRONACA DAL DIVANO. Fine settimana intenso. Intanto l’annuncio del 33 scudetto ( il sesto di seguito) alla Nostra Signora, che dopo aver messo in bacheca anche la Coppa Italia vola a grandi passi verso Cardiff, per centrare l’agognato Triplete. Agognato ed epocale, anche perchè potrebbe cambiare la geopolitica calcistica della Vecchia Europa.
La squadra del secolo scorso ( sei Champions dal 1955/56 al 1965/66), contro la ( probabile) squadra del secolo da non molto iniziato. La Nostra Signora, infatti, è talmente cresciuta in poco più di un lustro da configurarsi ormai come un gigante in fieri dalle invidiabili fondamenta. La sua è stata una via ‘italiana‘, o meglio ‘ piemontese‘, all’aggiornamento del pianeta calcio; con risultati però molto convincenti. E mentre altre big europee, vecchie o nuove, si muovono tra non poche incertezze sul loro futuro, la Nostra Signora appare alimentata da una spinta forte, convinta, trasparente, figlia della migliore storia italica e non di luminarie esotiche tutte da verificare. Soprattutto nei tempi lunghi.
Non è andata bene al maestro di Tavullia, che dopo avere preso la testa ha perso la testa, finendo a gambe levate a due o tre curve dal traguardo. Non è un vedere solito, questo, soprattutto dopo che il nostro Vale svernicia qualcuno in pista per finire a suo volta sverniciato. Eppure le cose sono andate così, diciamo pure per il peggio, tanto che il nostro non ha potuto beneficiare neppure della contemporanea e infrequente uscita di pista del rivale principale, ovvero di quel Marc Marquez, che adesso comincia ad accumulare un distacco fin troppo oneroso rispetto al suo tosto rivale generazionale, Maverick Vignales, gitano, 22 anni, finora sempre sul pezzo, mai domo e anche un tantino protetto ( com’è giusto che sia alla sua età ) dalla Dea bendata.
Intanto il Giro Centenario ha imboccato la sua ultima settimana di gara. In rosa s’è assiso l’olandese che non t’aspetti, Tom Dumoulin, comunque degnamente al comando; dietro scalpitano ( tra pochi altri) Quintana e Nibali, che però appare un pò a corto di fiato. Nairo vorrebbe assommare Giro e Tour, per entrare nella leggenda. Come pochi. Dovesse farcela, in Columbia, dovrebbero istituire un altro giorno di festa nazionale.
STATISTICHE CHAMPIONS. Il Real Madrid ha vinto 11 Coppe dalle grandi orecchie: 1955/56, 1956/57, 1957/58, 1958/59, 1959/60, 1965/66. Dopodichè dovette attendere oltre trent’anni, esattamente, l’edizione 1997/98 per aggiudicarsi la settima. Le ultime quattro Coppe sono abbastanza recenti: 1997/98 ( sulla Juventus), 1999/00, 2001/02, 2013/14 e 2015/16. La Juventus ha vinto due Coppe dalle grandi orecchie ( 1984/85,1995/96) giungendo in finale altre sette volte. Gli spagnoli hanno vinto 16 Coppe dalle grandi orecchie ( 11 Real+5 Barca) ; gli italiani 12 ( 7 Milan, 3 Inter, 2 Juve). In pratica, due Paesi si sono distribuiti 28 Coppe, quasi la metà del totale.
XXXVII GIORNATA. CLASSIFICA. ( da completare) Juventus punti 88, Roma 84, Napoli 83, Atalanta 69, Milan 63, Inter 59… Empoli 32, Crotone 31, Palermo 23, Pescara 14. Palermo e Pescara già retrocesse in serie B.
RISULTATI. ( sabato 20) Chievo-Roma ( ore 18) 3-5, Napoli-Fiorentina ( ore 20,45) 4-1; ( domenica 21) Empoli-Atalanta ( ore 15) 0-1, Genoa-Torino 2-1, Juve-Crotone 3-0, Milan-Bologna 3-0, Sassuolo-Cagliari 6-2, Udinese-Samp 1-1, Lazio-Inter 1-3 ( ore 20,45); ( lunedì 22) Pescara-Palermo ( ore 20,45). Juventus: Campione d’Italia, per la 33a volta.
XXXVIII GIORNATA. ULTIMA. ( domenica 28 maggio) ( ore 20,45) Atalanta-Chievo, Bologna-Juve, Cagliari-Milan, Crotone-Lazio, Fiorentina-Pescara, Inter-Udinese, Palermo-Empoli, Roma-Genoa, Samp-Napoli, Torino-Sassuolo.
I MARCATORI ( da aggiornare alla XXXVII) 8 reti, Dzeko ( Roma), 27 Martens ( Napoli), 25 Belotti ( Torino), 24 Icardi (Inter).
LUNGO CENTO EDIZIONI. Continua la gente ad aspettare, trepidante, il fruscio di quelle ruote che scivolano veloci sull’asfalto. Passa il Giro. Il Giro Centenario. Una visione unica, anche se non più costellata di giganti. Che tornano alla memoria anche senza volerlo. Il Fausto da Castellania che, il Gino da Ponte Ema, ridiede orgoglio e gloria nel Dopoguerra ad Italia distrutta da una guerra che non voleva.
Il Felice da Sedrina, che osò a contrapporsi al Cannibale sceso dalle brume del Nord. Il Marco da Cesenatico che, in una salita, quella verso Oropa, dopo l’ incidente meccanico che l’attardò per diversi minuti risalì ben 46 compagni di ventura. Per tagliare il traguardo senza esultare, visto che manco lui era consapevole d’essere effettivamente il primo del gruppo.
Oggi la lotta è soprattutto tra due o tre campioni. Non giganti, campioni. Comunque protagonisti d’una gara che raccoglie sulle strade un tra settimane tanta folla quanta campionato di calcio durante l’anno. Gli occhi cercano soprattutto tre volti: quello dell’olandese che vola ( Dumoulin), del colombiano che sogna di tornare al suo paese a raccontare leggende ( Quintana) e di un italiano che in rosa è già arrivato a Milano ( Nibali) ma che, oggi come oggi, sembra scarico di forze. Dovrebbero essere loro a portare a casa la maglia rosa del Centenario. Ammaliante quanto lo sguardo della maga Circe. Vediamo se,una volta tanto, ci azzecchiamo!
Intanto come sta andando la gara? Prima tappa ( delle tre in Sardegna) a Postlberg (Olbia); di seguito, tappe a : Greipel ( Tortolì) Gaviria ( Cagliari), Polanc ( Etna), Gaviria ( Messina), Evan ( Alberobello), Quintana ( Montenero di Bisaccia-Blockhaus), ( crono) Dumoulin ( Montefalco), Fraile (Bagno di Romagna), Gaviria ( Reggo Emilia), Gaviria ( Tortona), Dumoulin (Oropa). La maglia rosa s’è trasferita sulle spalle di Dumoulin, olandese volante.
IL PUNTO SUL MONDIALE F1. Prima ha buttato fuori gara Raikkonen, poi ha fatto da tappo a Vettel e, infine, s’è abbrustolito fumante al sole di Barcellona. Il soggetto in questione porta nome Bottas, soprannominato da qualcuno voucher Bottas, per il suo compito da valletto nei confronti del driver principe della scuderia di Stoccarda. E in effetti, a Barcellona, voucher Bottas, il suo compitino l’ha svolto, eccome.
Ovviamente il tutto senza infamia nè colpa. Tanto che Toto ( partito alla scoperta del Belpaese attraverso la Mille Miglia) e l’amicone Niki sono tornati a bisbocciare felici ed esultanti. In questo momento il loro driver prediletto resta ancora sotto di sei punticini rispetto alla generosa ‘rossa‘, generosa davvero, perchè su pista non è affatto inferiore alle loro tracotanti ‘frecce d’argento‘.
Lo si è visto in partenza, lo si è capito molto chiaramente nel momento dell’ostruzionismo, lo si è sofferto nel tratto finale quando al nostro è stata imposta mescola bianca, più resistente ma meno aggressiva, contrariamente a quella montata da Lewis (Hamilton). Che se avversario sognava,ben che l’ha trovato. Tosto. Tosto. Anche perchè non ci saranno sempre un Niki ( Raikkonen) ed Vallteri ( Bottas) a proteggerlo.
I DRIVER ALEMANNI. E’ una interminabile e prestigiosa storia anche quella scritta dai tanti driver germanici che hanno popolato il mondo dell’automobilismo. Da Adolff, Winkelhock, Frentzen, von Trips ( deceduto a Monza, nel 1961) a Shumi, Rosberg, Vettel, per arrivare ai tempi nostri. Tutti ‘ volanti’ straordinariamente seri, meticolosi, coraggiosi. Non erano, non sono, particolarmente estroversi, come i driver che ( continuano) a nascere nelle terre del sole. Ma bene e spesso è proprio tra loro che si è contesa la palma della vittoria.
Noi il meglio lo abbiamo avuto quando ancora filmati e immagini non andavano oltre i colori del bianco e del mero. Con Nivola, leggendario, o Ascari, eroico. Loro, invece, continuano a partorirli ancor oggi. Formidabili. Come il Campionissimo, forte e tragico come Achille figlio di un uomo, Peleo, e di Teti, una divina. Come il Seb della ‘rossa‘, la mitica ‘rossa‘, già quattro volte cinto d’alloro mondiale e in attesa del quinto, quello che diventerebbe il più prestigioso, anche perchè destinato non ( tanto ) agli almanacchi ma ( soprattutto) al cuore degli appassionati dell’automobile.
Come finirà questo Mondiale? Non è dato a leggere la sfera del futuro. Certo però è che abbiamo ritrovato il bandolo giusto. Con l’inglese, anche lui figlio d’una grande tradizione di driver, su auto germanica. Per mantenere salda l’egemonia ( abbastanza recente) che i due popoli hanno instaurato sul continente della leggiadra Europa. E con un giovin tedesco dal sorriso dell’Europa che sarà alla guida di quell’ auto del sud che al solo rombo genera brividi. Per inaugurare una nuova e futura egemonia, si dice, quella d’una leggiadra Europa che si mescola, si integra e si accetta con le sue diversità. Soprattutto se eccellenti.
ALMANACCHI. Al momento, Vettel conta 104 punti ( dopo cinque gare); Hamilton, 98; Bottas 63; Raikkonen, 49. Nel mondiale costruttori, la ‘rossa‘ segue le ’frecce d’ argento‘ , con qualche punto in meno. Altri dati * per gli amanti della statistica: nella storia del Mondiale la ‘rossa’ conta ( complessivamente) 226 vittorie contro le 182 della McLaren e le 65 della Mercedes; e inoltre: 208 pole, contro 155 della McLaren e 76 della Mercedes.
La ‘rossa‘ ha collezionato anche 81 doppiette ( McLaren 47, Mercedes 36); ma soprattutto 6.762 punti complessivi contro i 5.116 della McLaren e i 3.149 della Mercedes.
( * dati da aggiornare ovviamente al 2017)
Nel gran circus della F1 ( e non solo) dicono che circoli il detto : ” Se si vuol passare alla storia non ci sono che due strade: o siedi dentro una ‘rossa‘ o batti una ‘rossa‘.
ALTRE ( NON SOLO) DI SPORT. La Nostra Signora ha (già) superato il Real Madrid nel ranking Uefa stagionale: 35,850 punti contro 34,971 del Real, al secondo posto. I cinesi di Desport hanno acquistato il Parma. Hernan Crespo, 41 anni, ex punta ed ex tecnico del Modena, è stato nominato vice presidente. Rafa contro tutti, dopo Madrid ora a Roma. Fognini, classe da vendere e carattere pure, guida i nostri alla conquista del Foro italico. L’ultimo tuffo di Tania. Che a 32 anni, chiude una carriera inimitabile. Grazie Tania per le grandi soddisfazioni che ci hai dato. Contro le ineffabili cinesi avrai pure perso, a volare dal trampolino, ma non su altri fronti, perchè per il resto manco c’era il confronto. Chiaro? Sono della Svitolina, 22 anni, ucraina, gli Internazionali d’Italia. Ha battuto, a sorpresa, la Halep, 25 anni, romena, da per favorita.
Ad un altro della nouvelle vague sono andati gli Internazionali d’Italia al maschile: Non Dioko, il grande Djoko, ma Alexander Sverev, 20 anni, naturalizzato germanico. Sverev, nel circuito Pro dal 2013, aveva sconfitto anche il nostro Fognini, che prima di volare dal pargoletto a Barcellona aveva profetizzato “ Questo va lontano!”. Il duello sul Bosforo per la corona d’Eurolega di Basket è andato non all’Olympiacos di Spanoulis ma al Fenerbahche di Datome.
Una colica renale ha bloccato la nostra Trost, 24 anni, quinta nell’alto a Rio. La Pro Recco di pallanuoto ha scritto il trentunesimo capitolo del suo lungo e prestigioso romanzo tricolore. Per lo scudetto ha battuto il Brescia, 13-6, per la sesta volta di fila. Intanto resta vivo in Italia il tema migrazione: a Milano il corte pro migranti si è svolto tra tensioni e minacce; mentre la Perugia-Assisi, con Grillo presente per sbandierare il reddito minimo, è diventata occasione di scontro elettorale.L’Iran ha scelto il moderato Rohani. Mentre il presidente Trump, sotto minaccia empeachement, è partito per un viaggio che culminerà in Italia, prima a Roma da papa Francesco, poi, al G7.