Borghi. Un amore a prima vista tra liceali e Museo Renzi. Per progettare incontri, mostre, pubblicazioni.

MUSEO RENZI BORGHI. E’ stato un amore a prima vista quello nato tra il Liceo artistico ‘Serpieri’ di Rimini e il Museo Renzi, anche se c’è voluto poco per capire che queste istituzioni avessero tante cose in comune. Così ha avuto inizio – spiega il direttore del Museo Renzi, dott. Andrea Antonioli – una collaborazione che porterà le due istituzioni a progettare incontri, mostre, pubblicazioni e tutto per emancipare e valorizzare gli studenti che possiedono un proprio linguaggio artistico e un talento di cui il Museo è certamente uno strumento di conduzione e di valorizzazione.
L’inizio di questa collaborazione si concretizzerà con l’inaugurazione della mostra dal titolo San Giovanni in Galilea in mostra, il prossimo 27 maggio alle ore 17, presso il Museo Renzi, nella nuovissima sala polifunzionale realizzata dal comune di Borghi con il contributo della Regione, uno spazio sostanziale e irrinunciabile la cui mancanza – continua Antonioli –, negli ultimi anni, costringeva il Museo a svolgere eventi e iniziative addirittura ‘in trasferta’, presso altre istituzioni (di cui sono esempi recenti quelli svolti presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena e il palazzo della Cultura di Sogliano).
LA MOSTRA E I SUOI CONTRIBUTI. La mostra vede il contributo delle classi 2a, 3a e 5a R e della 3a S del Liceo artistico ‘Serpieri’ sotto la guida esperta del professor Stefano Broccoli, che hanno voluto prendere in esame la suggestiva ‘natura’ espressiva del borgo di San Giovanni secondo la propria personalità e il proprio linguaggio artistico.
Esporre delle opere per un borgo antico, vuol dire dar linfa ai suoi aspetti e significati più profondi anche in prospettiva di una chiave di lettura nuova, attraverso l’impiego di metodi di interpretazione alternativi in merito alle caratteristiche architettoniche e paesaggistiche; eseguirle, significa invece offrire un efficace strumento di valorizzazione e promozione della vita culturale dei piccoli borghi con le loro enormi potenzialità intrinseche e in questo San Giovanni in Galilea si pone brillantemente come modello di sintesi e di avanguardia a cavaliere tra tradizione e innovazione. Tutto ciò sta alla base di quel potere magico dell’arte e della sua influenza contagiosa sugli uomini, che ha l’importante prerogativa di fungere da ‘spinta culturale in avanti’ per i giovani.
Gli studenti hanno voluto prendere come esempio le escursioni del viaggiatore e studioso medioevale Villard de Honnecourt (XIII secolo), autore di un taccuino che trattava le tecniche architettoniche in uso nei cantieri gotici – spiega il professor Broccoli. Così gli studenti hanno fatto i loro rilievi ed hanno potuto raccogliere schizzi, appunti, notazioni, immagini, foto, particolari e altre sensazioni, frutto di emozioni personali e irripetibili.