Non solo calcio. Ma che hai fatto, caro Gigio? E chi ti ha mai detto che il Real sia meglio del tuo ex Milan?

LA CRONACA DAL DIVANO. Il calciomercato, l’orribile calciomercato, sembra aver posto il suo epicentro a Milano. Come ai bei tempi, quando la Serie A ( diceva il tedesco Mattheus) era ’ il campionato del mondo per club giocato settimanalmente’. Eppoi da dove (fuori)escano tanti danari non si sa.
C’è un caso che sta avvelenando i sogni estivi dei milanisti. Quello del Gigio che, proprio come Topo Gigio s’ è lasciato manovrar da altri. Questa volta da un ’fuoriclasse’ del fare soldi , tanti, troppi, senza manco troppo sudare.
Gigio infatti ha detto ‘ no‘ al ‘suo’ Milan, sorvolando sul rispetto e la gratitudine ma puntando dritto dritto ad un lauto e glorioso futuro: il Diavolo offre 4/5 mln annui? Beh, ce ne stanno almeno due o tre di squadre nell’Altrove che salgono ad otto/nove e finanche a 10/12 mln. Dovesse poi andarsene dal Diavolo a parametro zero, quanto ( in un lustro) potrebbe finire nelle tasche sue e del suo Mecenate manco s’immagina.
E tuttavia, sui media, si fanno in quattro per dir che al fondo del tutto non c’è il vil danaro ma solo la geniale e legittima volontà del ragazzo il quale, a dispetto dell’età anagrafica, in realtà, pensa ed immagina come un uomo maturo di gran fattura. Eppure la ‘scelta’ del giovin fenomeno mostra tanti preoccupanti ‘ scricchiolii‘ su cui ( forse) lui e il suo Mecenate non si sono soffermati in maniera adeguata.
La destinazione prossima ventura del ragazzo sembra quella del Real Madrid, campione di tutto. E che, a dar retta ai media, non ha poi offerto granchè ( uno o due milioni in più rispetto al Milan, poca cosa insomma).
Il ragazzo, infatti, che per una vita ha cullato il sogno di vestire la prestigiosa casacca di babbo Milan ( 7 Champions, 18 Scudetti e altro) di punto in bianco ha scoperto che nel mondo del calcio c’è qualcuno di più importante, di più attraente, di più fascinoso.
Il Real, appunto, fresco di Dodicesima, ma che non è sempre quel paradiso di cui ci si bea. Anzi. E questo soprattutto per i portieri, che in casa dei blancos sono considerati poco più dei loro portinai.
A costoro infatti è sempre piaciuto fare gol e non parare gol. Non a caso hanno sempre speso non tanto sui portieri ma sugli attacchi miliardari.
A Madrid, ad un portiere, soprattutto se giovane come il nostro Gigio, daranno qualche settimana in più d’altri ruoli per ambientarsi e per evidenziare tutto il suo valore, ma dovesse mostrare qualche incertezza ed esibire qualche paperella, beh, non è certo il Bernabeu il posto giusto per trovare misericordia o perdono.
Di questo, Gigio, non t’hanno detto? Ma come, non t’hanno avvertito che colà passare dall’altare alla polvere è più rapido che un batter di ciglia? E che fretta hai avuto mai, ragazzo caro?
Con gli anni che avevi davanti non potevi aspettare a farti più forti spalle nella ( formidabile) casa natia, eppoi, caso fosse, magari per toglierti uno sfizio, visto che oggi tutti amiam esperimentare nuove esistenze lontano dal lido natio, spiccare il grande volo in età più rassicurante ?
Ma per qual Mecenate e qual brama ti sei spinto a correr tanto azzardo ? Billy, il grande Billy, ti comprende. E ti giustifica. Noi, invece, non riusciamo più a capire Billy, il grande Billy, che di voli calcistici in vita ha fatto solo quelli tra casa sua, Milanello e Santo Siro. Mica per andarsi ad ingrigire sotto le sottane della mamma, ma a conquistare il Mondo. Forse Billy, il grande Billy, invecchiando lo ha dimenticato, o più non sa , ma degli Imbattibili e degli Immortali raccontano ancora ( e con terrore ) nelle notti di luna comanche anche quelli del Real.
Francamente, che altro pensare sul ‘no’ del Gigio ex rossonero se non ad una infatuazione alla Pinocchio ( bravamente) manipolato ( con buona pace dei legittimisti) dalle avvolgenti malie dell’immancabile buon Lucignolo.
Sì, e per favore, evitiamo di andar a costruire fantomatici castelli, poco credibili, anche perchè la questio ( pur se all’uopo camuffata) a che altro può ispirarsi se non al (solito, formidabile ) vil danaro?
Onde per cui fossimo noi ( quelli del Diavolo) non venderemmo il Gigio in fretta e furia per ricavare il ricavabile ma lo manderemmo in tribuna, almeno per un anno. E non tanto per punirlo ma per tenerlo lontano, proprio lontano, dal ( tanto celebrato) ‘fuoriclasse‘ che quanto il gatto e la volpe gli armeggia intorno.
Eppoi, non c’è nessuno, proprio nessuno, nelle segrete stanze del governo del calcio che possa interessarsi ( super partes) a casi ( tanto minacciosi per il movimento) come questo?
COMMENTI VARI . Sono tornati i motori. Le due ruote in Cataluna, le quattro in Canada. Sulle due ruote i nostri centauri si sono fatti rispettare: moto 3, Mir su Fenati; moto2, Marquez junior su Pasini ( e Luthi); motoGp, Dovi su Marquez ( e Pedrosa). Sulle quattro ruote, invece, se non è stata disfatta per le ‘rosse’ poco c’è mancato: davanti sono tornate le ‘frecce’ ( con tanto di pacche sulle spalle tra Toto e Niki) e dietro Vettel ( quarto) e Raikkonen ( settimo). In pratica, per quel che riguarda ( parte ) delle rispettive classifiche: nella Moto Gp, Vinales conta 111 punti contro 104 del Dovi ( e 88 del M. Marquez); nella F1, Vettel mantiene la testa con 141 punti davanti ai 129 di Hamilton. Nella classifica costruttori la Mercedes è tornata avanti, con 222 punti contro i 214 della Ferrari. Nulla s’è deciso, per carità, e tuttavia la lotta resta accesa. Imprevedibile. Tutta da scoprire, soprattutto dal divano.
Anche la Nazionale è scesa in campo, sabato sera, contro il Liechtenstein, fornendo la goleada: 5-0. Tuttavia non sufficiente a rimontare il divario con gli spagnoli, in testa al girone con 16 punti come noi, ma con un quoziente gol decisamente favorevole : 21 gf e 3 subiti, per un totale di 18; contro i 18 gf e i 4 subiti dei nostri, per un totale di 14. Inutile dire che, a questo punto, l’unica via da perseguire è la vittoria, in settembre, in casa iberica. Solo quella ci garantirebbe il passaggio del turno, altrimenti affidato agli insidiosi recuperi.
L’asta per i diritti tivù della Serie A del triennio 2018/2021 è andata (praticamente) deserta. Gli unici a presentarsi sono stati quelli di Sky e Perform, ma solo un pacchetto superava la base d’asta. Sky ha offerto 230 mln a stagione ( minimo richiesto 200) per il pacchetto principale del satellite, quello comune alle altre piattaforme con le partite di 8 squadre tra cui le big Juve, Inter, Milan e Napoli. Per avere tutto il resto il colosso mediatico avrebbe dovuto sborsare altri 400 mln sul pacchetto D, quello aperto a tutte le piattaforme con 12 squadre in esclusiva tra cui Roma, Fiorentina, Lazio, Torino, ma la offerta si è fermata a 210 mln.
In totale Murdock ha messo sul piatto 494 mln annui, compresi i 54 per i diritti per la trasmissione nei bar e negli hotel e sull’Iptv. Perform ha da parte sua offerto un esborso di 108 mln. Oggi la Lega incassa 1,2 mld, tutto incluso. Non ancora i 1,4 mld preventivati da Infront, e ancora più lontani dal livello delle attuali offerte pervenute. Dovessero restare così le cose si paventano giorni duri per il calcio italiano, con qualità ‘deprimente’ come sostiene anche la ‘rosea’, privo di stadi adeguati, lenti ad essere ristrutturati o rinnovati, con una marea di gente che non aspetta altro che ‘ sparlar male’ del nostro sport principale.
Tavecchio ( che ha rinviato l’assegnazione delle licenze all’autunno) grida a perdifiato: “ Valiamo molto di più! Questa miseria se la tengano! “. Ma se ad essere convinti del contrario siamo proprio noi, addetti ai lavori in primis, cosa volete che volete che riconoscano gli altri interessati più a coltivare l’orticello di casa che quello Altrui? Senz’altro fa male, molto male, sentire certi (reiterati) giudizi, o meglio, pregiudizi, anche perchè la Lega europea di riferimento, la danarosa e svenduta Premier, capace d’incassare quattro volte la nostra, vista dal ranking Uefa, è distante dalla Serie A una manciata di punticini ( o,o24) . Praticamente, è allo stesso nostro livello. E allora, di che parliamo?
SUL CALCIOMERCATO. E’ tornato l’orribile Calciomercato sulle pagine dei giornali a dettare le sue voglie , le sue fantasie, le sue scelleratezze. Come quella di vedere crescere a dismisura, oltre il lecito, prezzi altrimenti ridicoli. Tanti buoni ragazzotti valutati centinaia di milioni ( ex miliardi); e pochi veri campioni sparati ai confini dell’universo. Per la gioia dei tanti ‘ fenomeni’ che di calcio s’arricchiscono a dismisura, dentro e fuori campo, anzi, più fuori campo che dentro.
Come quei soggetti alla Mendez o alla Raiola che arrivano ad incassare tanti danari quanti non ne incassano manco i loro assistiti. Ormai li chiamano i conti di Montecristo.
Per Podgba, ad esempio, si dice che l’ex pizzaiolo migrato in Altrove abbia incamerato una provvigione intorno ai 35/37 milioni. Vero? Non vero? Speriamo proprio che non sia vero, perchè con questo passo chi sarà più in grado di reperire risorse per trattenere anche solo per qualche settimana i suoi ( veri o presunti) punti di forza? Gli sceicchi? Mah, non è più assodato, anche perchè attorno a loro si stanno addensando le nubi nere della tempesta. Tempesta del deserto, che tutto travolge e cancella.
ABERRAZIONI. Messi a vita nel Barca. Che pone sul suo eroe una clausola rescissoria di 400 mln, concedendo un ingaggio mostruoso: 30 mln euro a stagione. Rispondono gli spendaccioni del Real, che con le clausole rescissorie per Ronaldo e Bale toccano vetta un miliardo. Il portoghese guadagna 23,6 mln euro netti annui e il gallese 19 mln euro.
Messi ha commentato ” Un sogno chiudere la carriera con la maglia blaugrana”. E ti vorrei vedere: con tutti quei soldi ci vorrebbe anche che si mettesse fare le pulci sull’onorario. Sui sogni. E sul suo ( e nostro) futuro.
COPPI O MERCKS ? SENTIAMO GEMINIANI. Viviamo un’epoca strana in cui il ciclismo sembra essere migrato in Albione, con i tanti suoi nuovi improvvisi eroi che non si sa mai se prendere sul serio o no. Viste anche le loro performance selezionate e fugaci. E dalle carriere ( relativamente) brevi. Esattamente l’opposto delle carriere dei campioni d’una volta, prima e dopo la seconda guerra, con quei pedalatori della genia di Achille ed Ettore, figli di dei, i quali sulle impervie strade di allora mostravano più resistenza degli acciai speciali.
E’ ( comunque) dagli anni Sessanta che ci si dibatte se il più grande dei pedalatori sia stato il nostro Coppi o il belga Mercks. Molti storiografi ( ma anche tanti, troppi, saputelli di nuovo pelo finanche nostrani) , oggi ( allegramente) propendono per il secondo, visti anche il numero dei titoli che è riuscito a mettere in carniere. Senza valutare, chissà perchè, i contesti diversi in cui i due straordinari campioni hanno vissuto e accumulato le loro imprese. Tanto diversi che, a volerli raffrontare attraverso i numeri, è praticamente impossibile.
Ad esempio, quando si elencano le vittorie di Coppi ci si ricorda del suo ‘ salto’ agonistico per ragioni belliche e post belliche di ( almeno) un lustro (1942/1947)? Quando si dice che il Campionissimo ha vinto ‘ solo‘ due Tour si sa che, lui, al Tour, per le ragioni di cui sopra, c’è potuto andare solo tre volte in tutto e dopo i trent’anni? E comunque, sul tema, tra i tanti pareri, avveduti o meno, c’è n’è uno oggi che ( per competenza, conoscenza diretta e imparzialità) può ( come si dice) tagliare la testa al toro? C’è? Sì? E qual è? E’ quello del ‘grande’ Raphael Geminiani, 91 anni, emigrato d’origini romagnole in Francia e avversario ( con Robic e Bobet) del nostro campione.
Racconta Raphael Geminiani: ” Nella mia carriera m’è capitato di essere ( anche) direttore sportivo di Mercks. Non si capacitava, lui, di tanto amore verso il campione di Castellania. Un giorno Eddy mi fa: ‘ Tu sei sempre per Coppi, ma io sono almeno al suo livello?’. E io: ‘ No, lui ha vinto qualcosa che a te manca‘. Eddy ribattè:’ E’ impossibile, cosa?’. Gli risposi: ‘ Due titoli mondiali su pista ad inseguimento‘. Rimase senza parole. Dopodichè aggiunsi: se Fausto stava bene poteva staccarti ovunque. In salita, in discesa, in pianura, a cronometro, col sole, con la pioggia e con la neve. Ovunque. Mettiti il cuore in pace: era immenso”.
ALTRI SPORT. Basket: nella finale A2 la Virtus domina trieste ( -23); nella finale Serie A, Trento-Venezia sono finiti 1-1. Agli europei di scherma di Tblisi, è Italia d’oro: Errigo batte in finale fioretto la olimpionica Deriglazona, ma anche gli altri non stanno a guardare. Al momento il medagliere vede gli azzurri in testa: 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Ma il medagliere s’incrementa giorno dopo giorno.
Agli europei tuffi di Kiev, è iniziato il dopo Tania Cagnotto. Bertocchi-Verzotto si sono guadagnati la medaglia d’oro nel misto da 3mt. Italia rampante anche nel nuoto: Martinenghi, ranista, 17 anni; e Carini, farfallista, 19, si sono messi in bella mostra al Mare Nostrum di Barcellona. Vanno ad iniziare gli europei di basket al femminile. Mentre Messina, dopo l’Europeo, lascerà gli Azzurri per dedicarsi solo alla Nba. Grande attesa per l’inizio degli Europei Under 21 di calcio. Qui ci presentiamo con una formazione di grandi speranze. Compreso, è ovvio, la Pentastella.
NOTA
I CENTAURI. La figura del centauro ha origine dall’amore sacrilego fra il re dei Lapiti, Issione, e una sosia della dea Era, Nefele, dalla cui unione nacque, appunto, Centauro, un essere deforme che si accoppiò con le giumente del Monte Pelio ed originò una razza di creature ibride, metà uomini e metà cavalli.
Nella mitologia, i centauri sono sempre dipinti con carattere irascibile, violento, selvaggio, rozzo e brutale, incapaci di reggere il vino. Solitamente raffigurati armati di clava o di arco, caricavano i loro nemici emettendo urla spaventose.
La loro particolarità era dunque di possedere tutti i pregi e tutti i difetti del genere umano, portati però a livelli elevatissimi, tanto che nella mitologia sono stati riservati loro ruoli completamente contrastanti: dall’estrema saggezza all’incredibile crudeltà.