Forlimpopoli. ‘Entroterre festival’: parte la XXIII edizione del ‘Festival di musica popolare’.

FORLIMPOPOLI – Questo periodo di fine agosto vede tornare uno degli eventi più attesi di Entroterre: il Festival di musica popolare di Forlimpopoli. Il Festival di Forlimpopoli è da più di vent’anni (questa è la 23° edizione) in prima linea per far sì che le musiche popolari createsi nel corso dei secoli non vadano perse.
L’edizione di quest’anno del Festival offre spettacoli affascinanti: filo conduttore il tema ‘Mantici, il respiro del folk’. L’evento ospitato dalla suggestiva località della Romagna forlivese rappresenta uno degli elementi di maggiore richiamo di Entroterre – Cultura e territori in festival, l’evento di dimensione regionale che dallo scorso giugno e fino a settembre propone più di 30 appuntamenti.
Tra gli spazi del cortile della Rocca, e i giardini delle scuole De Amicis, Il festival di Forlimpopoli proporrà uno sguardo a tutto tondo sull’evoluzione degli strumenti a mantici e, in particolare, dell’organetto diatonico, strumento giovane (nato in Austria intorno al 1830) che grazie alla sua estrema semplicità e versatilità ha saputo conquistare, in pochi anni, una parte da assoluto protagonista nelle musiche popolari di tutta Europa e di buona parte del mondo occidentale. Un progenitore della fisarmonica, che proprio a Forlimpopoli vanta una scuola antica, per la quale sono arrivati negli anni musicisti da tutta Europa.
Il panorama di organettisti, bandoneonisti e fisarmonicisti che si sono alternati sui palchi della Forlimpopoli didattica e da spettacolo (corsi, stage, festival, concerti) è sconfinato, e altissimo è stato il numero degli allievi
che hanno formato un autentico nuovo popolo di organettisti.
Questi dunque gli eventi principali attesi il 24, 25 e 26 agosto: durante le tre giornate ci saranno nel centro della cittadina forlivese ci sarà una mostra sull’attività della scuola di musica popolare di Forlimpopoli, dal 1986 al 2017, e un workshop nella stessa scuola di musica sull’arte dell’organetto.
IL PROGRAMMA. Giovedì 24 agosto alle ore 22 nei giardini delle scuole De Amicis, il primo concerto live con Diaduit featuring Alice Petrin: una formazione composta da Fabio Reolon (chitarra acustica, voce), Luca Ventimiglia (flauti dolci, whistles, cornamuse, bombarda, tarota), Francesco Chiarini (violino, 5-string fiddle, nyckelharpa), Luigi Budel (fisarmonica, voce) e la guest star Alice Petrin (nyckelharpa).
DiaDuit è un quartetto folk veneto, fondato nel 2009, e presto premiato come miglior gruppo folk del nordest Italia. DiaDuit ha portato la propria musica nei più celebri festival italiani dedicati al folk e alla musica acustica. A inizio 2017 è uscito “Aquiloni”, ultimo lavoro discografico del gruppo, e questa estate il gruppo ha vinto il premio Scuola di Musica Popolare nell’ambito del Premio Nazionale Folk.
Venerdì 25 agosto alle ore 21 altra grande serata musicale, con un doppio concerto nel Cortile della Rocca di Forlimpopoli: alle ore 21 si esibirà Filippo Gambetta in ‘Otto Baffi’, titolo del quarto lavoro musicale a suo nome, un disco che dimostra, una volta di più la maturità artistica di Gambetta e la voglia di sperimentare e affrontare nuove sfide musicali. In ‘Otto baffi’ Gambetta si sofferma sulle potenzialità dell’organetto diatonico a otto bassi e due file, un organetto molto diffuso e spesso utilizzato per la danza. Insieme a lui suoneranno Sergio Caputo al violino, e Carmelo Russo alla chitarra classica.
Alle ore 22 sarà la volta del gruppo Bevano Est, capitanato dall’organettista Stefano Ciuma Del Vecchio, già allievo di Riccardo Tesi, considerato uno dei più valenti organettisti italiani formatosi alla Scuola di musica popolare di Forlimpopoli. Il gruppo Bevano Est si forma nel 1991 come progetto di studio della musica popolare condotto dal maestro Tesi: nasce così un metodo di lavoro che fonda insieme generi musicali e ritmi dallo stile diverso ed originale.
La loro musica è una mescolanza di nuovo e di antico, di tradizione e di innovazione: dalla tradizione popolare contadina, al jazz, al tango, alle melodie dai sapori mediterranei. Oltre a Delvecchio fanno parte della band Davide Castiglia (violino), Giampiero Cignani (clarinetti) e Giulio Cantore (chitarra).
Ingressi: Intero € 10, ridotto € 8, abbonamento 2 serate 25 e 26 agosto € 15.
Gran finale con la serata del 26 agosto. Alle ore 20 nel cortile della Rocca sarà proiettato il film documentario Lino e Primo, il racconto di una comunità attorno alla musica e al ballo. Lino Giovannardi e Primo Panzacchi fin da piccoli, dagli anni ’40, suonano la fisarmonica. Attorno a loro tante storie: la guerra, le fisarmoniche nascoste, Nando il padre di Lino ucciso dai tedeschi, il lavoro, emigrare in Belgio, le veglie, il carnevale e il guidone, i balli staccati, ballare alla Ca’, il Baraben e il ballo liscio. Suonare per guadagnare qualche soldo ma anche solo per qualcosa da mangiare e anche solo per il piacere di far ballare.
Una storia raccontata con tante testimonianze di anziani e giovanissimi, attraverso i suoni, con il ballo, con le campane, con la festa, con i paesaggi dell’alta valle del Savena. Dalle 21.30 via ai concerti, con quattro grandi fra i più grandi giocolieri esperti di quella fantastica scatola a bottoni che è l’organetto diatonico. Quattro artisti che, ognuno col proprio stile (trad, folk, ballo liscio, musica irlandese, jazz, musica da film) hanno significativamente marcato la storia moderna della fisarmonica diatonica. Musicisti dall’impressionante pedigree che, sul palco, assieme, promettono, semplicemente, fuochi d’artificio: Riccardo Tesi (Toscana), Markku Lepisto (Finlandia), David Munnelly (Irlanda) e Simone Bottasso (Piemonte).
Una serie di appuntamenti che saranno estremamente coinvolgenti e di alto livello.
Per informazioni: www.entroterrefestival.it