Faenza. Manifesto delle terre del Lamone: primo passo per la costituzione del Contratto di fiume.

FAENZA. Sottoscritto ufficialmente da regione Emilia Romagna e Comuni, il Manifesto delle terre del Lamone. Alla cerimonia presso la residenza municipale di Faenza hanno partecipato l’assessore all’ambiente della regione Emilia Romagna Paola Gazzolo, gli amministratori dei sei comuni ‘bagnati’ dal Lamone (Marradi, Brisighella, Faenza, Bagnacavallo, Russi e Ravenna), la consigliera ragionale Manuela Rontini e i rappresentanti degli enti e associazioni coinvolte nell’iniziativa.
Il documento rappresenta il primo passo per la costituzione del Contratto di fiume, il processo di programmazione negoziata e partecipata volto al miglioramento del patrimonio eco-paesaggistico e alla riqualificazione dei territori dei bacini e sottobacini idrografici, in cui le comunità misureranno la capacità di ‘fare sistema‘, promuovendo il dialogo tra i soggetti a vario titolo legati al fiume Lamone.
Tra gli obiettivi strategici individuati: l’aumento della manutenzione in un’ottica di aumento della sicurezza fluviale; il miglioramento della qualità ambientale e degli eco-sistemi connessi, la tutela della biodiversità e la difesa del paesaggio; una maggiore integrazione fra le politiche di settore spesso frammentate; nuovi processi partecipativi basati sul coinvolgimento di soggetti istituzionali, comunità e cittadini, di tutti coloro, che usano l’acqua e vivono il territorio.
Ribadito nel documento l’impegno a favorire il massimo coordinamento anche nella fase di presentazione di candidature a progetti europei o finanziamenti ordinari e straordinari per realizzare azioni comuni lungo l’asta fluviale.
«In Emilia Romagna – spiega Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente – sono già sette i Contratti di fiume avviati o conclusi e, lo scorso luglio, abbiamo riconosciuto l’importanza di questi strumenti di pianificazione partecipata nella legislazione regionale: l’obiettivo è una governance condivisa dei corsi d’acqua, in questo caso il Lamone, per un’assunzione di responsabilità collettiva che porti a politiche innovative di riqualificazione dell’intero bacino idrografico, tenendo in considerazione le esigenze dei territori e le aspettative delle comunità.
Saranno chiamate a partecipare tutte le amministrazioni pubbliche e i soggetti interessati – conclude Gazzolo – ponendo al centro del dibattito la conservazione di una buona qualità dell’ecosistema fluviale, la sicurezza idraulica, la tutela del patrimonio paesaggistico e naturalistico e la crescita economica sostenibile, attraverso l’individuazione di scelte e azioni di medio e lungo periodo».