Ravenna. Presentato ‘We have a dream’ / XXIX Ravenna Festival 2018 (1 giugno – 22 luglio).

RAVENNA. Il Festival 2018 continua il proprio percorso tra eventi cruciali e icone del XX secolo, attraverso il ricordo del celebre discorso di Martin Luther King I have a dream, ed esplora l’enorme contributo degli Stati Uniti – grande melting pot di culture, etnie, religioni e lingue – nel definire la musica come la conosciamo oggi.
Oltre a Cole Porter con Kiss Me Kate nella produzione di Opera North, il Festival celebra Leonard Bernstein nel centenario della nascita nonché il minimalismo di Riley, Glass e Reich. Ospiti d’eccezione il poliedrico rocker d’avanguardia David Byrne dei Talking Heads e il fondatore dei Sonic Youth Thurston Moore, quest’ultimo all’interno dell’invasione delle 100 chitarre elettriche, omaggio allo strumento principe della popular music.
Un altro strumento – la cetra – è invece simbolo della capacità della musica di trovare le ragioni e la forza di rigenerarsi anche di fronte alla disillusione delle avanguardie e ai regimi dispotici: in questa sezione trovano spazio autori quali Alfred Schittke, Arvo Pärt e Valentin Silvestrov, quest’ultimo ospite del Festival cui sarà dedicato un percorso monografico che include il concerto dell’orchestra e coro del teatro dell’Opera nazionale d’Ucraina.
E mentre il celebre coro The Sixteen si esibirà in un concerto intitolato al salmo Super flumina Babylonis che lamenta l’esilio del popolo ebraico (da cui il riferimento alla cetra), Lo splendore di Aleppo ricorda la città siriana vittima della guerra nel repertorio musicale delle comunità siro-cristiana, armena, musulmana e giudaica.
A L’arte della fuga di J. S. Bach sarà invece dedicato il concerto di Accademia bizantina diretta da Ottavio Dantone. La XXIX edizione è inoltre ricca di appuntamenti a teatro: dalla Napoli de L’amica geniale, nuova creazione di Fanny & Alexander, e di Tango glaciale di Mario Martone, riallestito nell’ambito del progetto RiC.Ci; al confronto con il punto di vista islamico in Lettere a Nour di Rachid Benzine, prima nazionale con Franco Branciaroli, e in Maryam portato in scena da Teatro delle Albe su testo di Luca Doninelli nell’interpretazione di Ermanna Montanari; fino all’Antigone di Sofocle riletta da Elena Bucci e Marco Sgrosso (Le Belle Bandiere). Anche quest’anno un doppio appuntamento quotidiano attende il pubblico ai Chiostri Francescani, con l’omaggio a Dante delle 11, e alla basilica di San Vitale, con i Vespri delle 19.