Non solo sport. Paris, la velocità è azzurra. Violenza e razzismo: ‘regole’, ‘autorità’ e ‘ dignità’ da recuperare.

Non solo sport. Paris, la velocità è azzurra. Violenza e razzismo: ‘regole’, ‘autorità’ e ‘ dignità’ da recuperare.
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LA CRONACA DAL DIVANO. Che questa sia una valle di lacrime lo sapevano anche qualche migliaio di anni fa, ma che di lacrime dovessimo riempire anche ( buona parte) dei giorni odierni, questa, forse, non è ( proprio) una ‘ normalità‘.

Soprattutto se legati a momenti di sport, o se vogliamo di calcio, quella passione tanto amata nel Belpaese, ma che ( per una somma di ragioni) più che a rallegralo lo deprime.
L’ultimo episodio, quello di Milano, poco prima di Inter-Napoli, con un 38 enne varesino di colore nerazzurro rimasto esanime sull’asfalto dopo un violento combattimento ( non si sa bene) contro chi e che cosa, rimanda in cavalleria i tanti, inutili, sempre inutili, buoni propositi che erano stati  formulati dopo l’ultima sciagura.
Scena non luttuosa ma  raccapricciante si è vista anche all’interno dello stadio, allorquando qualche (cosiddetto) tifoso di curva, s’è divertito a spedire insulsi ‘ bu, bu’ ad un giocatore di colore napoletano, bravo, bravissimo sotto ogni profilo, fin ad innervosirlo, fin a farlo (incredibilmente) espellere da un arbitro ligio alla regola ma non al buonsenso.
E così, noi, tutti noi, allo stadio, ma anche sul divano, non abbiamo potuto altro che ‘sorbirci’ l’ennesima performance di chi ha smarrito non solo il senso del rispetto umano ma anche quello per cui si assiste ad  un moderno confronto sportivo. Non ci piace allungarci in analisi. Ce se sono fin troppe, sopratutto a posteriori, quando per  certe ‘sciagure’ poco o nulla si può più fare.

Suggerisce uno studio: ” Le sanzioni collettive sono eticamente scorrette e controproducenti.
Meglio usare le telecamere per identificare i sospettati,  collaborare con le autorità competenti per accelerare i processi  ed  evitare le ammende imponendo invece sanzioni come la condanna ai lavori sociali, perchè dover spiegare al datore di lavoro di doversi assentare per una sentenza ha più potere persuasivo di una ammenda…
La responsabilità non ( deve) ricade(re)  sui club, le leghe e le federazioni, ma dev’essere sostenuta dalle autorità locali e nazionali, che hanno la possibilità di dimostrare con quanta serietà intendano aiutare i club a stradicare razzismo, discriminazione e violenza”.
Ma il  problema, giusto  che sia o meno il suggerimento, sarebbe  mettere le autorità locali e nazionali in un contesto condiviso.
Cosa, oggi, estremamente difficile.
Demagogia, individualismo, frammentazione, partigianeria etc., non stanno creando infatti quel contesto diffuso, indispensabile e condiviso che conferirebbe l’autorità auspicata all’autorità designata. Senza autorità, si sa, homo homini lupus. 

ALTRE DI SPORT. Due (straordinari) bis  sulle nevi ( un giorno dopo l’altro) sono stati realizzati a Bormio in Coppa del Mondo della velocità e del superG  da Paris, 28 anni, ora a soli due successi  da  Ghedina per il titolo di miglior velocista della sci azzurro.

Chiude a 53 punti il suo 2018 la Signora. Un record, tra (tanti) altri record. Qualcosa che i bambini continueranno a sfogliare per anni,  estasiati, sugli  schermi dei loro tecnologici almanacchi. I risultati della XIX Giornata: Juve-Samp 2-1, Chievo-Frosinone 1-0, Empoli-Inter 0-1, Genoa-Fiorentina 0-0, Lazio-Torino 1-1, Parma-Roma 0-2, Sassuolo-Atalanta 2-6, Udinese-Cagliari 2-0. In classifica, dietro alla Juve restano il Napoli (41) e l’Inter (39 , in rimonta). Nei marcatori Cr7 supera Piatek: 14  a 13 gol.

UN OCCIDENTE CONFUSO. Non è bastato ( qualche giorno fa) Putin a  rammentare alla sciagurata genia umana un possibile ( se non imminente) scenario nucleare; non sono bastati secoli di continua e circostanziata  ‘demolizione‘ di quel che recò al mondo il giorno della  ’venuta al mondo’ del ‘figlio di Dio‘ , che s’aggiungono frotte di  numerosi epigoni  decisi a voler spegnere le ultime luci su un evento che ha ‘ nomato‘ e ‘segnato’  infinite  storie profonde due millenni.

Sulla ‘prima‘ di un celebre quotidiano italiano è spuntata infatti una recensione, la solita ormai da anni alla vigilia dell’evento cristiano, a metterci sull’avviso che stiamo a festeggiare ‘ bufale, miti e leggende’  d’ una festa ( gradita al mondo dei consumi) e che così appare da qualche secolo in qua. Da noi, ad esempio, l’albero addobbato, non il presepe, fu introdotto da Margherita di Savoia, ovvio, ai suoi tempi. Eppoi, chi l’ha mai detto, se non quell’ingenuo di frate Francesco, che  c’erano la grotta, il bue e l’asinello, e che i Magi     fossero tre e anche  re?
C’è,  insomma tanta  gente, anche prestigiosa, anche dal gran nome, che circola per il Mondo  dilettandosi ad iniettare ‘ dubbi’,  (altre) ‘ verità’,  ’ veleni’. L’importante è che il ‘ favoloso evento’ abbia a scomparire ( una volta per tutte)  dagli orizzonti del ( cosiddetto) uomo moderno. Sopratutto se occidentale.
Che  dev’essere impresa ostica, anche perchè restano non pochi problemi a spiegare qual ‘ spirito’ e ‘ qual genio’ abbia ‘elevato’, cattedrali, leggi, valori, (società più ) umane e ( dulcis in fundo) grandi capolavori. Cristiani, diciamolo chiaramente, una volta tanto, e che altro?
Del resto i  ’poveri’  , quelli che hanno conservato (ancora ) la ‘ libertà di credere a chi loro più affida‘ queste cose le sanno.
E continuano a stringersi, più numerosi di quel che lasciano ad intendere i ( cosiddetti) ‘ sondaggi‘, fatti apposta per celebrare ideologie e agevolare consumi, non intorno ad un ‘presepe degenerato‘, come van predicando  gli ‘ illustri maestri‘, ma ad un ‘evento‘  antico, sconvolgente, unico,  diversamente  ‘raccontato’  nel tempo, certo, eppure  dopo due millenni  (e nonostante tutto )  condiviso e diffusamente attuale. Un respiro di fede, evviva, lungo la meravigliosa Penisola. 

Dalla cronaca non di sport giungono altre ‘ news’, sulla manovra di Governo, ad esempio; ma anche sugli ininterrotti flussi migratori e sulle ‘ bizzarrie‘ di quel ‘ mattacchione’ dl presidente USA. Novelle confuse, queste, d’ in mondo confuso.
Dalla cronaca di sport, invece, oltre alle prodezze di Dorothea Wierer nel biathlon femminile, e al terzo ( insignificante ) Mondiale per club di fila conquista dalle ‘ merengues’, emergono l’imprese dei nostri eroi in Campionato.
Dove, la Signora continua (imperterrita) a macinare storia, travolgendo tutto e tutti ( nell’ultima, è toccato per 1-0 alla Roma)  nell’attesa della Champions. In primavera. Allorquando torneranno a cinguettare le rondini, e si dovrà far quattro occhi per capire se chi andrà  in campo lo farà  al ‘ naturale’ o con l’ausilio di qualche ‘pozione magica’  magari, all’uopo suggerita da Obelix ed Asterix. 

SERIE A.  XIX GIORNATA. INCONTRI. ( sabato 29, ore 15) Lazio-Torino; ( ore 12,30) Juve-Samp, ( ore 15) Chievo -Frosinone, Empoli-Inter, Genoa-Fiorentina, Parma-Roma, Sassuolo-Atalanta, Udinese-Cagliari, ( ore 18) Napoli-Bologna, ( ore 20.30) Milan-Spal.
CLASSIFICA. Juventus  punti 50, Napoli 41, Inter 36, Lazio 31, Samp 29, Milan 28, Fiorentina e Sassuolo 25 … Frosinone 10, Chievo (-3)5.
MARCATORI. 13 reti, Platek ( Genoa); 12 reti, Ronaldo (Juve); 11 reti, Quagliarella (Samp).

SERIE A.  XX GIORNATA. INCONTRI. ( sabato 19 gennaio) Roma-Torino ( ore 15), Udinese-Parma( ore 18), Inter-Sassuolo ( ore 20,30); ( domenica 20 gennaio) Frosinone-Atalanta ( ore 12,30), Fiorentina-Samp (ore 15), Spal-Bologna, Cagliari- Empoli (ore 18), Napoli-Lazio (ore 20,30); ( lunedì 21 gennaio) Juve-Chievo ( ore 19), Genoa-Milan ( ore 21).

ALTRI ARGOMENTI.

DOPING SOLO DOPING. La più grande occasiona mancata dell’antidoping mondiale sembrava  aver recuperato l’ora del riscatto. Questo nella prima parte di ottobre. Quando grazie ad una sentenza di un tribunale spagnolo e al lavoro della della giustizia sportiva italiana ha acconsentito che  le (oltre ) 200 sacche di sangue (  sopravvissute, tra le molte altre) durante la (fantomatica) Operacion Puerto  venissero ’ assegnate‘ al Coni per dare ( finalmente) nome e volto ai 26 uomini e 3 donne  a cui  appartengono.  Restiamo nell’ attesa.  Trepidanti, anzi, titubanti.

Sempre sul filo rosso del doping colore giallorosso, era uscita la soffiata di un Sergio Ramos  afflitto da ‘ due irregolarità procedurali in altri test antidoping‘. Il Real dell’Innominato, ovviamente, ha alzato immediatamente il ponte levatoio.  Ma alcune carte ( peraltro) pubblicate, richiederebbero giusta luce sul ‘ guerriero’ del Blancos, che guerriero sarà pure ma con sempre più ombre sulla sua nuova capigliatura a fraticello.  Le carte rivelerebbero che il buon Sergio dopo la finale 2017, quella di Cardiff, che alcune e mail intercettate all’uopo, presentasse ‘ tracce di Desametasone, con proprietà antinfiammatorie, e che può essere consumato per via intramuscolare lontano dall’evento, fino a 24 ore dalla gara”. Dovrebbe essere dichiarato dal medico. Che però, nella circostanza, indicò un altro medicinale della famiglia dei Glucorticoidi, il Celestone cronodose ( anche questo proibito), specificando che nel pomeriggio della vigilia aveva fatto due iniezioni a Ramos, nella spalla e nel ginocchio, per calmagli i forti dolori derivati da problemi cronici ( mai resi noti in questa portata) agli arti in questione.

” Mi sono confuso-  si è  giustificato l’infallibile  cultore  delle sorti mediche del Real - per il clima di euforia che ci circondava. Nella sala antidoping entrarono infatti anche il re Juan Carlos e il primo ministro Mariano Rajoy “(1) . Inutile aggiungere che citati (perfin0)  nomi ( tanto ) illustri, i ‘ vampiri‘ della Uefa si sono subito accoccolati in qualche buio angolo dell’edificio. Noi, invece, per quel che ci riguarda,  con irreligiosa curiosità, stiamo ancora  chiedendoci che ci siano  andati a fare il re e il ministro in una sala antidoping prima d’un evento planetario.

Nota. ( 1)  ‘La gazzetta dello sport’ , sabato 24 novembre 2018.

NOVITA’ NUOVI STADI. Il ‘Castellani’ di Empoli potrebbe essere il primo stadio realizzato con un ‘ project financing’, con parternariato pubblico-privato. Una volta approvati progetto e piano economico verrà indetta una gara pubblica e l’Ati Pessina avrà il diritto di prelazione. La nuova struttura potrà ospitare circa 20 mila posti ( comodamente) seduti.

Prosegue la ‘ manfrina‘ romana, dove al giorno d’oggi manco i Cesari riuscirebbero ad abitare. Pallotta, che si illude di far tutto  d’Oltreoceano, vorrebbe sbrigarsi.  Ma della sua fretta, qua, tutti se ne fregano. Intanto il progetto nuovo stadio lampeggia come luci di Natale, dicendo: ‘ Ci sono, non ci sono …’.
Speriamo diano prova d’altro valore, quelli di Milano, che in fatto di realizzazioni hanno ben altra nomea. Intanto Inter e Milan sembrano trovarsi d’accordo su due ipotesi, innanzitutto: o riadattare il mitico San Siro ( 62 mila posti) o costruzione uno ex novo, due passi più in là, nella verde zona galoppatoio.  Va bene anche così, l’importante che  vuole calcio a  Milano    continui ad andare alla ‘ Scala’ e non in qualche squallida banliueu o in qualche  destrutturato  sobborgo metropolitano.

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