Non solo sport. E’ l’alba d’una magna Europa? Pagelle: Cancelliera dieci, per via di un gol al momento giusto.

Non solo sport. E’ l’alba d’una magna  Europa? Pagelle: Cancelliera dieci, per via di un gol al momento giusto.
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LA CRONACA DAL DIVANO.  È finalmente accordo sul Recovery Fund – annuncia la Repubblica - i leader europei impegnati in duri negoziati da venerdì scorso, alle 5,32 del mattino, dopo l’ennesima notte di trattative, con gli occhi cerchiati dalla stanchezza approvano per acclamazione e applauso finale il testo di un vertice combattuto fino all’ultimo, che in più di un’occasione è arrivato a un passo dal fallimento e risolto sul filo di lana nell’ennesimo incontro sulle riforme tra Conte e Rutte, guidati da Merkel e Macron.

Può dunque vedere la luce il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i paesi più colpiti dal Covid dal tracollo finanziario. Soldi che saranno reperiti da Bruxelles tramite gli Eurobond. Un passo storico per l’Unione, che cambia le politiche economiche del continente al termine di un drammatico summit, che entrato nel quinto giorno di trattative, supera per lunghezza il record di quattro giorni e quattro notti di colloqui del vertice di Nizza del 2000.
Al momento è solo una anticipazione. Da definire in seguito, meglio, nei dettagli. E comunque la  lunga e rognosa trattativa se fosse davvero finita in un accordo, a vincere non sono questi o quelli ma tutti. Certo, qui, qualcosa di nuovo si ( finalmente) destato, a partire dal ruolo esercitato dalla signora Cancelliera per conto suo e della nazione che rappresenta, per comprendere il ruolo della Francia, coerente,  non tentennante come si temeva, ma anche dei frugali e dei sovranisti.

Battuti, tutti, come s’usa dire nel gergo politico, ma in realtà nessuno perdente.  Nessuno. Perchè qui in gioco non c’era questo o quel orticello ma un continente, che necessita di trovare ( rapidamente) unità ed energie indispensabili per competere nell’agone planetario.  Creando su una corpo antico una nazione nuova. Forse, meglio è  stare ancora con i piedi per terra. Sorprese possono sempre essere dietro all’angolo. Anche perchè far ragionare all’unisono realtà diverse per ‘antico pelo’, non sarà mai facile.
Ora  però  è certo che, sospinti anche  da una  tragedia sanitaria che ha messo a nudo tutta la fragilità possibile della vecchia Europa, si cercherà di fare ulteriori passi in avanti. Dopo il  carbone-acciaio e l’euro  toccherà alle istituzioni politiche. Per dare una guida politica, che pur salvaguardando le diversità storiche consenta di realizzare liberamente, democraticamente, consensualmente, un’unica cabina di regia adeguata alle necessità attuali e future.
Qualcuno potrebbe storcere il naso pensando che, questa volta, ad avere avuto la meglio siano stati i mediterranei. Italia e Spagna, in primis, del resto  tra i più colpiti dalla pandemia. Non è così. Non dovrà essere mai  così. Perche se d’ora in poi ci si muoverà per sostenere l’uno o l’altro a seconda della bisogna, chi potrà mai parlare di vincitori e vinti?

PAGELLE PROVVISORIE. Qualcuno s’è sbizzarrito a stilar pagelle. Stiamo al gioco. Onde per cui diamo un dieci alla signora Cancelliera, che ha saputo mettere in rete la palla decisiva nel momento decisivo.  Diamo un nove alla signora Von der Leyen  e al signor Michel, che hanno saputo rifornire l’attacco di palloni su palloni; e pure  a monsieur  Macron, finalmente l’atteggiamento giusto a centrocampo. Diamo un otto più al nostro Conte e un otto al senor Sanchez, ottimi trequartisti.  
Ad essere bocciati sono i ‘fighetti’ Rutte e Kurz , ai quali non diamo voto. Anche perchè, come si diceva, qui non ha perso nessuno, compresi quelli che hanno fatto di tutto per far perdere la partita alla vecchia Europa. Adesso pronta per una nuova mission. Tutta da studiare. Ma già impellente.  

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