Lugo. Bollani, ultima superstar. Variazioni al piano del Musical di Lloyd Webber e Tim Rice.

Lugo. Bollani, ultima superstar. Variazioni al piano del Musical di Lloyd Webber e Tim Rice.
StefanoBollaniFMP_8086 credits VALENTINA CENNI

LUGO. Basterebbe il nome, ché Bollani è uno di cui non si finirebbe mai di dir bene, orgoglio nazionale che ha inciso di tutto: la canzone italiana e il cameristico jazz della ECM, l’omaggio a Zappa e l’imitazione dei cantanti pop, l’improvvisazione spericolata e le carezze della bossa nova, progetti orchestrali e spiazzanti concerti in solo. La tentazione, insomma, è quella di lasciarlo smontare e rimontare tutto il canone e il non canone musicale, per il gusto puro di ascoltare le invenzioni del suo incorreggibile genio.
Ora Bollani ne ha combinata un’altra delle sue – un’altra passione che si fa largo fra Frank Zappa e il Brasile, Napoli e Carosone – e ha scelto di misurarsi con un successo planetario quale Jesus Christ Superstar.Acclamato e contestato in tutte le sue reincarnazioni, dal musical di Broadway alla trasposizione cinematografica di Norman Jewison del 1973, Jesus Christ Superstar è un prodotto della controcultura che combina rock, Vangelo e sensibilità hippie in una rappresentazione che ancora oggi colpisce per la sua controversa modernità – in breve, un classico a tutti gli effetti.

COMMENTO. “Il mio è un ringraziamento a Lloyd Webber e Tim Rice per il capolavoro che hanno scritto – spiega Bollani. – Ho finalmente studiato queste musiche che ho cantato per trent’anni, da solo e con gli amici. Così ho scoperto un sacco di dettagli che mi hanno incuriosito e ho deciso di ampliarli, di lavorarci sopra, di uscire dalla struttura per poi rientrarvi. Intorno a queste melodie succede il finimondo, ma le amo talmente tanto che ho cercato di mantenerle nette, di mantenerle vive, calde. Ho scelto la forma del pianoforte solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me.  E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima”.
Il pianoforte sarà intonato a 432 Hz, una scelta inusuale che conferisce al suono calore, profondità, ma anche limpidezza, insomma tutte le caratteristiche che Bollani desidera per il proprio approccio: libero ma rispettoso, fatto di improvvisazioni sui motivi originali secondo quello spirito musicale che l’artista ha forgiato e consolidato nel corso della propria carriera attraverso l’incontro con tradizioni, generi e stili diversi.

Differentemente dalla consuetudine dei propri concerti, in questo caso Bollani sale in palcoscenico con una scaletta prestabilita, rispettosa della sequenza narrativa dei 18 brani che compongono l’album.
Il vagabondare sulla tastiera ora impreziosisce il tessuto di note liberamente jazzy, divagando brillantemente e giocando con i timbri, qua rievocando il suono delle Fender, là un honky tonk, echi gospel e momenti solenni, ma anche certe atmosfere che appartengono, indelebilmente, proprio al mondo di Broadway.
Affiora anche lo spirito ‘carioca’ dell’artista, senza trascurare un certo istinto pop, cui fanno da contralto i virtuosismi cui Bollani ci ha abituato, guizzando su e giù per la tastiera senza mai perdere di vista, però, la dimensione più intima della narrazione – quella di un Gesù profondamente uomo, fragile e insicuro di fronte alla scelta estrema.

Il prossimo appuntamento al Pavaglione di Lugo è con DNA, spettacolo multimediale che domenica 26 dà voce alla scienza, unendo la narrazione di un campione della divulgazione colta come Telmo Pievani alla musica dei Deproducers.

Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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