Non solo sport. Vola, Luna rossa, vola. Ti aspetta la Coppa America. Calcio: il derby dei derby all’Inter.

LA CRONACA DAL DIVANO. Larissa Japichino, 18 anni, vola a 6,91 cm e stabilisce la miglior prestazione mondiale stagionale. Gli ha fatto il verso Marco Tamberi, con un 2,35 che lo issa al primo posto delle classifiche stagionali nell’alto. L’atletica mondiale torna così a colorarsi d’azzurro.
Non va bene l’avventura mondiale sulla neve, con ( appena) un oro e un argento. Continuano a dare spettacolo le formidabili squadre di volley maschile e femminile; mente l’Olimpia Milano, con qualche ombra e molta luce, è arrivata ad insediarsi al secondo posto nelle qualificazioni di Champions.
Non è dato a sapere quando sarà possibile il ritorno in pista di Marquez, mentre per il Vale tutto quel che potrà ancora dare questo formidabile cursore sarà sempre e comunque bene accetto. Soprattutto tra i giovani. Di cui, nella specialità, per il prossimo mondiale, siamo ampiamente forniti. Nel ciclismo da noi sempre prodigo di grandi campioni, stiamo nell’attesa di quel ragazzone lombardo che con nome storico potrebbe accendere nuovamente la fantasia dei tanti appassionati della bicicletta.
Che stanno aspettando ( prima) la Milano San Remo ( 20 marzo?) eppoi il Giro che, per quel che ci riguarda, resta il Giro dei Giri, primus inter pares ( soltanto) con il Tour, per riporre orecchio ai suoi fruscii e rimetter occhi alle sue maglie rosa, chiamate a dar spettacolo e colore lungo tragitti dentro scenari che più meravigliosi di così non esistono.
L’evento più esaltante giunge però dall’altro emisfero. Donde, nell’ampia baia di Auckland, veleggia un ufo di barca azzurra che men barca di così non potrebbe essere.
La chiamano Luna, o meglio, Luna rossa, nipote d’altra Luna, che però a portare nel Belpaese la brocca più ambita al mondo giammai è riuscita. Nelle ‘disfide‘ con ( i favoriti) americani e inglesi sembrava non avesse via di scampo. Invece, dapprima gli uni eppoi gli altri, se li è messi entrambi ( agevolmente) in bisaccia.
Meravigliando, è ovvio, tra sorrisi e timori ( soprattutto) dei ( prossimi) rivali, e stimolando una curiosa domanda: ma se l’Italia non avesse fatto ( oltre ottant’anni fa) quell’infausta guerra e non si fosse legata ad una alleanza con un regime che più criminale di quello pochi ce n’era in giro, e che oltre a renderci invisi ( leggi razziali, ad esempio) a gran parte del mondo, ci hanno condotti fuori dal giusto solco della storia, ( ai giorni nostri) quale accoglienza avrebbe presso ( gli altri popoli ) la nostra ( miglior) gioventù?
Ci hanno lasciato: Mauro Bellugi, 71 anni, campione della grande Inter, e Fausto Gresini, 60 anni, campione di motociclismo.
IL DERBY DEI DERBY. Domenica 21, ore 15, il gran derby di Milano. Il derby dei derby, in toto 36 scudetti ( del Campionato più importante al mondo) e 10 Champions ( con circa 15 finali su 65). Cifre uniche. E questa volta, dopo anni, impreziosite dal fatto che lo scontro valeva la lotta per il vertice. Lotta scudetto.
Combattuta e vinta, stranamente, dalla favorita, ovvero l‘Inter, passata per tre volte sul cadavere rossonero. Risultato forse esagerato, con parate miracolo dell’Handa nerazzurro, ma tutto sommato indicativo del calo di risultati mostrato in questi ultimi due mesi dalla squadra rossonera. Donde l’effetto Ibra sembra svanito. Ora il vecchio Diavolo dovrà guardarsi alle spalle, con quella muta feroce di aspiranti al posto Champions che tutto sanno fuorchè scherzare. Risale la Juventus.
SERIE A – CLASSIFICA XXIII GIORNATA. Inter punti 53, Milan 49, Roma 46, Lazio 46, Juventus 45 ( * in meno), Atalanta 43, Napoli 40 …
( settimana dal 21 febbraio). Il governo Draghi ha ottenuto ampia ( e scontata) fiducia nei due rami del Parlamento. Gli incapaci si son tratti da parte. Al momento, visto che continuano a spuntare, qua e là, come margherite in un campo di primavera. Saputelli di ogni genere e ambito, che memori di qualche buon voto a scuola pensano che a governare i popoli, soprattutto quelli più sciagurati, in momenti drammatici, sia facile quanto il compito assegnato loro dalla maestra o dal maestro.
L’impresa di Draghi invece è di quelle epiche. Hanno voglia di riderci sopra i saputelli. Null’altro aspettando che veder il buon Draghi gemere nella polvere. E comunque, a dispetto di questi o quelli, speriamo che come tal Giasone torni in patria col suo vello d’oro.
Allora dei saputelli non resterà traccia alcuna, mentre alla luce del buon Draghi, caso fosse, ci si potrà illuminare anche nei secoli a venire. Perchè questa volta, con la Patria sua, salverebbe anche la Patria Europa. Una seconda, e forse, decisiva volta; prima di vederla ( finalmente) tramutarsi ( motu proprio) in una nuova grande Nazione.
Per lo sport, poco di buono dai Mondiali di sci. Praticamente un ( quasi) fallimento. Si salva la Moioli nella Coppa di snowboard. Sale al secondo posto di Champions l’Olimpia Milano di basket. Grandi sfide nel volley, padrone d’Europa. Berrettini si ritira a Melbourne, mentre il Fogna lotta ma perde contro Nadal, poi eliminato.
Resta un breve commento dedicato al calcio. Quello d’Europa ( andata) e quello nazionale. In Europa solito sconcertante ottavo della Signora, a dir il vero, più Incompiuta che Signora, maltrattata da un Porto buono ma non trascendentale. Tanto che se l’arbitro avesse fatto il suo dovere assegnando un sacrosanto rigore su Cr7, probabilmente, l’Incompiuta sarebbe tornata in Patria con ( prezioso) pareggio. Nella League perde ( 0-2) il Napoli ( stremato e corto d’uomini), pareggia in extremis ( 2-2) il Milan a Belgrado con la Stella Rossa e vince contro il Braga ( 0-2) la Roma al solito dilaniata da ( incomprensibili) questioni interne. In settimana la Dea affronterà il Real in un match che tutti aspettano.
Per quel che riguarda gli affari calcistici casa nostra, infine, c’è da mettere sul piatto quel derby di Milano, che più prestigioso al Mondo non c’è. Questa volta, dopo nove anni, si giocherà per lo Scudetto, appuntato per 18 volte su ciascuna delle gloriose maglie meneghine. Dicono che è fatica vendere il nostro calcio, roba ridere, semmai la vera fatica è quella di potersi liberare di quanti da anni impoveriscono e dileggiano un movimento che ( nonostante costoro) resta nell’èlite del calcio planetario.
Luna rossa riparte da quattro a zero ( per arrivare a sette).
( settimana 14/20 febbraio 2021) In un Paese dilaniato, eternamente diviso tra fazioni contrapposte, incompreso dai più tra gli stranieri, dove tutti hanno in tasca ( non proposte ) ma soluzioni, la mia migliore della tua, che volete possa fare questo nostro caro, canuto, accorto e lungimirante Presidente ?
Cerca di non mandare tutto a rotoli, magari chiamando al capezzale dell’insipiente ammalato il migliore dei dottori suoi, ma tanto per tentare, perchè di certezza qui non c’è manco l’ombra. Eppure quel Paese benedetto dal Creatore, il più bello tra i più belli del reame, ad essere saggio e avveduto non ne vuol sapere.
Vediamo dunque come andrà a finire anche questa volta, tra le mani d’un figlio che più bravo non si può. Era capitato così anche agli albori della nostra Patria, con quel Camillo Benso conte di Cavour nomato dall’inglese McSmith il ‘ miglior politico d’Europa dell’Ottocento‘, eppur da noi trattato ( bene e spesso) talmente male da indurlo a pensare ( perfino) al suicidio.
Cosa, ovviamente, che non auguriamo al nostro coraggioso e capace nuovo premier, anche perchè già alla vigilia si è fatto scrupolo di consultare tutti e tutto, appuntando di persona i desiderata, prestando inoltre orecchio ad ogni refolo di vento del ( cosiddetto) ‘ bosco e sottobosco‘ politico. Certo dovrà rimettere i conti a posto; l‘Europa, questa volta, per quel che si è insolitamente esposta sul piano economico, fa un tifo matto per lui.
Non solo per riavere il soldo prestato, ma ( soprattutto) per non dover saltare ( dalla Scandinavia a Creta) tutti quanti, da un giorno all’altro, con le gambe all’aria. Che dite, magari sotto gli occhi dei cinesini, che ( a lor piacimento ) potrebbero inventare ( un altro) virus per darci il ‘colpo di grazia’ ?
Per la cronaca, l’ex primo ministro Conte dopo il passaggio della campanella, all’uscita da palazzo Ghigi, è stato lungamente applaudito dal personale in servizio nel palazzo. Ovviamente, anche in questo caso, ognuno potrà dire la sua sull’inusuale manifestazione di congedo ad un premier. La nostra impressione, per quel che può contare, è che in questo sempre bistratto Paese c’è sempre spazio per quel che men ci si aspetta.
Riconoscere meriti diversi, infatti, non solo è forma superiore di vivere democratico, ma è anche il giusto viatico per chi, come Draghi, e la sua squadra di Argonauti, s’accinge all’impresa forse più difficile del nostro Dopoguerra. Chiedendo, una volta tanto, lungimiranza, e non la cura dei singoli, patetici, orticelli. L’Europa, il Mondo, aspettano, vediamo di mettercela tutta per non deludere nessuno. Almeno tra quelli che ci vogliono ( più) bene.
LA SQUADRA DRAGHI. Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha accettato di formare il governo. Ecco i ministri: Federico D’Incà ministro Rapporti con il Parlamento; Vittorio Colao ministro dell’Innovazione e transizione digitale; Renato Brunetta ministro Pubblica amministrazione; Maria Stella Gelmini ministro per gli Affari generali e le autonomie; Mara Carfagna ministro per il Sud e coesione territoriale; Fabiana Dadone ministro per le Politiche giovanili; Elena Bonetti ministro Pari opportunità e famiglia; Erika Stèfani ministro per le Disabilità; Massimo Garavaglia ministro per il Turismo (diventerà ministero con portafoglio).
Ministri con portafoglio: Luigi Di Maio ministro degli Esteri; Luciana Lamorgese ministro dell’Interno; Marta Cartabia ministro della Giustizia; Lorenzo Guerini ministro della Difesa; Daniele Franco ministro dell’Economia; Giancarlo Giorgetti ministro dello Sviluppo economico; Stefano Patuanelli ministro dell’Agricoltura; Roberto Cingolani ministro per la Transizione ecologica; Enrico Giovannini ministro dei Trasporti ; Andrea Orlando ministro del Lavoro; Patrizio Bianchi ministro dell’Istruzione ; Cristina Messa ministro dell’Università e ricerca; Dario Franceschini ministro della Cultura; Roberto Speranza ministro della Salute.
In tutto, il governo di Draghi rispetta, secondo le previsioni, una struttura mista, tra politici (15) e tecnici (8). Dai partiti, che sosterranno l’esecutivo del professore, ci sono: 4 M5S (Di Maio, Patuanelli, D’Incà e Dadone), 3 a testa per Pd (Franceschini, Guerini e Orlando), Lega (Giorgetti, Stefani e Garavaglia) e Forza Italia (Brunetta, Carfagna e Gelmini), uno a Italia viva (Bonetti) e uno Leu (Speranza).
I 23 si dividono tra 15 uomini e otto donne. Roberto Garofoli è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il governo Draghi ha ottenuto ampia fiducia in Parlamento.
CAMPIONATO SERIE A. Prime sorprese: perde la Signora ( 1-0, su rigore, da Insigne) e perde anche il Diavolo ( 2-0 a Spezia). Se qualcuno voleva dare per ‘triste‘ questo ( altro) Campionato è servito. Campionato che, a quel che dicono le ultime sui diritti televisivi domestici e non, fatica a ‘ farsi comprare‘. Non certo perchè ‘ non vale’, ma perchè ( da anni) con i progetti per nuovi stadi in alto mare è ‘ oscenamente propagandato e venduto‘.
Grazie ( anche) a quelle platee di esterofili che non fanno altro che ‘ screditarlo‘ a vantaggio di tornei ai quali poco o nulla dovrebbe invidiare: infatti, in Premier, a dettar legge c’è solo quello ‘ spendaccione‘ del City, visto che il Liverpool due anni fa ‘acchiappatutto’ ora è scomparso; in Liga, dove i due noti Panda fanno a chi fa peggio; in Ligue , dove a vincere ( Messi o non Messi che sia poco conta) resta solo quell’altro ‘spendaccione’ del Psg; in Bundes, dove oltre a Bayern , non c’è nessuno, proprio nessuno.
E comunque, mentre Juventus e Milan lasciano le loro penne in campi avversi, l’Inter mette sotto la Lazio a San Siro e sale in vetta alla classifica. Se non erriamo, l’evento non si registrava dall’anno del Triplete.
OTTAVI CHAMPIONS 2021 ( andata). ( martedì 16 febbraio) Barca-Psg 1-4, Lipsia-Liverpool 0-2 ; ( mercoledì 17) Porto- Juve 2-1, Siviglia-Borussia D 2-3, ( martedì 23 febbraio) Atletico Madrid- Chelsea, Lazio - Bayern ( mercoledì 24) Atalanta-Real, Borussia M-M.City
XXII GIORNATA SERIE A. INCONTRI. Bologna – Benevento 1-1; Torino- Genoa o-o, Napoli-Juventus 1-0, Spezia-Milan 2-0; Roma-Udinese, Cagliari-Atalanta, Samp-Fiorentina, Crotone-Sassuolo, Inter-Lazio 3-1; Verona-Parma.
XXII GIORNATA SERIE A. CLASSIFICA ( parziale) Inter punti 50, Milan 49, Roma 43, Juventus 42, Lazio e Napoli 40 …
XXI GIORNATA. CLASSIFICA . Milan 49, Inter 47, Juventus 42, Roma 40, Lazio 40, Napoli 37, Atalanta 37, Sassuolo 31, Verona 30, Samp 27, Udinese 24, Genoa 24, Bologna 23, Benevento 23, Fiorentina 22, Spezia 21, Torino 16, Cagliari 15, Parma 13, Crotone 12.
XXI GIORNATA. MARCATORI. 16 reti, Ronaldo ( Juve), 14 reti, Lukaku (Inter), Immobile ( Lazio), Ibra( Milan); 11 reti, Joao Pedro ( Cagliari), Belotti( Torino).
XXIII GIORNATA SERIE A. ( venerdì 19) Fiorentina-Spezia, Cagliari-Torino; ( sabato 20) Lazio-Samp ( ore 15), Genoa-Verona( 18), Sassuolo-Bologna ( 20,45); ( domenica 21) Parma-Udinese( 12,30), Milan-Inter( 15), Atalanta-Napoli( 18), Benevento-Roma( 20,45); ( lunedì 22) Juventus-Crotone ( 20,45).
ALTRI SPORT. Non va bene il Mondiale di Cortina sulla neve, orfano di Sofia. Ci riscattano nel Mondiale di snowboard ( Svezia) due argenti di Moioli, dedicati all’amica Sofia. Baruffa all’italiana tra il Fogna, 33 anni) e Caruso, 28 anni, da dimenticare. Tuttavia, il Fogna e il Berettini hanno superato il terzo turno.
Fortuna nostra, più tra luci che ombre, le continue encomiabili prestazioni delle squadre di volley: che fossero figlie entrambe dei tornei più forti e belli al Mondo lo si sapeva, adesso a conferma vanno aggiunti i passaggi in Champions di quattro su quattro delle nostre formazioni, tanto tra i maschi quanto tra le femmine. Si dice che capitan Zaytzev, dopo un anno nella steppa, voglia tornare a al sole e ai cieli stellati, con probabile accasamento alla Lube.
Ma il vero spettacolo, di quello epico, da aedi antichi, lo sta dando quella barca ( si fa per dire) piovuta nel golfo di Auckland dallo spazio. La chiamano Luna rossa, e come la luna scende e sale ogni giorno dall’Empireo. Gli inglesi di Ineos che avevano cominciato ad assaporare la sfida ( con vittoria) contro New Zeland, tanto per traccannar birra ( dopo un secolo di attesa) dalla Coppa più prestigiosa e ambita al Mondo, stanno mestamente ripiegando le loro vele.
Al momento siamo sul quattro a zero, per l’ufo marino firmato Prada che, a dir il vero, ancora non è la certezza sulle max 13 regate previste, dove occorre tagliare vittoriosi il traguardo ( almeno) sette volte, per pretendere di sfidare ( dal 6 marzo, al meglio delle 13 regate) i ( terribili) detentori dell’Altro emisfero. Dobbiamo pazientare. Certo è che se il Max dovesse tornare a Rimini con quella lustra brocca d’argento potrà sognare di essere diventato celebre ( e amato) quanto ( o più?) del divin Federico.
( weekend 6/7 febbraio 2021) Avanti con il Campionato ( alla prima di ritorno, con Milan e Inter ancora in vetta una dopo l’altra), avanti anche con la Coppa Italia, alle semifinali, con la prima vinta dalla Signora ( 1-2) sulla Beneamata. Ora sotto con Napoli e Atalanta. Eppoi, senza soluzione di continuità, occhi sulla la seconda di Campionato con duelli per i posti Champions e retrocessione ( davvero appassionanti). Come rari son in altre plaghe calcistiche d’Europa.
Talvolta trascuriamo gli altri sport. Come il basket che con l’Armani è tornato ai piani alti d’Europa; con il volley ( maschile e femminile) va riconfermando il suo primato su tutti gli altri campionati gemelli; con lo sci, pronto per i Mondiali, ma con la nostra ( splendida) Sofia ai box per via di banale ( e grave) incidente.
Fra non molto sarà di nuovo ora di musichetta da Coppa delle grandi orecchie, ma anche del brivido che potrà suscitare quella ‘ rossa’ del mare predisposta per una impresa che i praticanti della vela potrebbero raccontare ( per anni e anni) ai loro nipotini.
Ma l’attenzione, in questi giorni, vessati più che dal Covid dai disastri di cui sono capaci i nostri ( presunti) ‘ numeri uno‘, è sul governo, o meglio sulla situazione politica, la nostra sempre esemplare situazione politica, che altro di meglio non ha saputo fare che mandare all’aria governi e sottogoverni, abbandonando il Paese ai caz… suoi in un momento di grande e tragica bisogna. Ma tant’è. Provvidenza vuole che dalle nostre parti transitino ancora uomini di valore, affidabili, capaci.
Intanto quel signore del Colle, silenzioso ( e opportuno) quanto non c’è molto da dire e loquace ( oltre che tempestivo) quando del cavallo impazzito bisogna prendere le redini in mano. Il Presidente, questa volta, si è rivolto ad una figura che più stimata non c’è, non solo lungo il Belpaese, ma anche nella leggiadra Europa.
Una figura che proprio poco fa ha accettato ( con rituale riserva) l’incarico di fare non ( il solito) giretto di consultazioni ma di reperire le forze di cui ha bisogno il Paese in questo momento di straordinaria ambascia. Nutriamo in lui grande fiducia. Il confronto con il governo Monti non ci sta. Son troppe le diversità in campo.
Auguriamo solo al nostro caro Presidente di avere avuto l’occhio lungo e di avere anticipato quel disastro annunciato che i tanti ( chiassosi) lavaceci che ( in questi ultimi lustri) hanno trovato casa nelle tante ( comode) case della politica nazionale ( da responsabili quali sono) manco avrebbero preso in considerazione.
IL DERBY FALSATO. Non è questa la tradizione del derby di Milano, con due energumeni faccia contro faccia intenti ad insultarsi e ad insultare parenti e faccende loro. All’ombra della Madonnina s’è sempre respirata aria di sport, di grande sport, con in campo i più grandi giocatori del Pianeta.
E non già s’applaude a comportamenti da bassifondi, tanto più imperdonabili se a compierli sono due ’ idoli’, ‘idola specus‘, direbbe il professore di filosofia, tra i ( tanti) falsi del nostro tempo. Sperando, in questa nostra fase temporale, che il cosiddetto ‘uomo moderno‘ smetta di credere alla panzana che ‘ s’è creato con le sue mani‘ ma che è stato creato da ’qualcuno ’ ben più capace di lui, anche se ( spesso) tradito da certe ( libere) esibizioni umane. Ma tant’è. Ibra, fra l’altro, negli spogliatoi, ha chiesto scusa ai compagni.
Era il minimo sindacale che potesse fare, perchè se c’è uno che non può permettersi di dare esempi come quello di Coppa è proprio lui. Caso fosse che il Milan iniziasse una parabola discendente sapremmo a chi guardare: del resto la storia è vecchia, degli ‘ uomini soli al comando’ non ci si può fidare (mai ) più di tanto, visto che dapprima ti portano alle stelle eppoi alle stalle. Come lor garba. E pensare che, in questo, il vecchio Diavolo è stato ( di recente) edotto.
Coppa Italia 2021 , semifinaliste: Atalanta-Napoli, Juve-Inter ( 2-1 nel derby) .
XIX GIORNATA DI CAMPIONATO SERIE A . CLASSIFICA: Milan punti 43, Inter 41, Roma 37, Juve 36, Atalanta 36, Napoli 34, Lazio 34, Verona 30, Sassuolo 30, Samp 26, Benevento 22, Fiorentina 21, Bologna 20, Udinese 18, Spezia 18, Genoa 18, Torino 14, Cagliari 14, Parma 13, Crotone 12.
INCONTRI XX GIORNATA. ( venerdì 5 febbraio) Fiorentina-Inter ( ore 20,45), Milan-Crotone ( ore 20,45); ( sabato 6) Atalanta-Torino ( ore 15), Sassuolo-Spezia ( ore 15), Juve-Roma ( ore 18), Genoa-Napoli ( ore 20,45); ( domenica 7) Benevento-Samp ( ore 12,30), Udinese-Verona ( ore 15), Parma-Bologna (ore 18), Lazio-Cagliari ( ore 20,45).
MARCATORI XIX GIORNATA. 15 reti Cr7 ( Juve), 13 reti Immobile ( Lazio), 12 reti Lukaku ( Inter), Ibra ( Milan).
ALTRI SPORT. Tutto travolge la Conegliano del volley, anche le turche date per prossime ospitanti di Paola Egonu. La quale lascerebbe per danari il campionato più bello e che l’ha scoperta e cresciuta. Se le converrà vedrà. Per quel che ci riguarda speriamo ci ripensi. Noi alla Paoletta vogliamo bene. Vola anche l’Armani Milano che ha battuto anche quei tosti dello Zenit, installandosi al terzo posto del massimo torneo europeo di basket. Erano anni che si attendeva cotal risultato.
Un tale ( di cui non ci interessa il nome) che ha avuto la buona sorte di giocare in una squadra della magnifica Verona, avrebbe detto: ‘ Sto qui, al momento, ma sogno la Premier’. Non è l’unico a sognare l’orto dei miracoli, infatti la propaganda d’Albione colpisce lontano. Fosse per noi, senza farlo tanto soffrire, gli andremmo a comprare un biglietto di solo andata, con l’aggiunta dei nostri più sentiti ‘ baci e abbracci’.
Tornano in pista le ‘rosse‘, affidati a due giovani driver. Se quelli della Fia, in combutta coi soliti ignoti, non ne combinano altre, potrebbe anche
I DEBITI DEGLI ALTRI. Non è che, da noi, si possa star tranquilli. Il Covid sta infatti cambiando anima al mondo del pallone, abituato a spendere e a spandere, oltre ogni limite, e ragione, dando ad un allenatore 12,5 mln quando era fin troppa la metà, e così a giocatori e vari addetti, che della torta cercano di ritagliarsi sempre la fetta più grossa e gustosa.
L’andazzo però non una esclusiva italica, perchè altri da anni assisi sul pulpito stanno mostrando ( finalmente) il loro fiato corto. Poco più dio un anno fa il Barca, da molti celebrato e ricelebrato come il più forte club al Mondo, proclamava di poter diventare la prima società a sfondare il tetto del miliardo di fatturato.
E c’è riuscito, nulla da eccepire, ma all’inverso. Infatti non come entrate ma come uscite, ovvero, per dirla facile, come una montagna di debiti, tanti quanti nessun altro. Si parla di 1,173 mld di euro, una cifra spaventosa, non distante comunque da quella analoga del Real, con i suoi 901 mln di ‘ buco’.
Si tratta, questo, l’ultimo rantolo dei due Panda d’Ispagna? Forse no, perchè entrambi sono specie protetta. E tuttavia qualcosa il loro esempio ci può insegnare: ovvero, credere che l’erba del vicino sia sempre più verde è lecito, umano, arcinoto, ma fino ad un certo punto.
Forse sarà meglio curarsi dei fatti propri, godendo semmai dei pro e dei contro durante conquistati e meritati, e che lo scimmiottare dell’altrui poco migliora. Il vento Covid sembra allungarsi anche in Oltralpe, dove il crack di Mediapro ha messo in ginocchio la Ligue 1.
E finanche in Albione, a partire dallo quello ‘spendaccione‘ del Chelsea ( oltre 250 mln gettati al vento in estate), dove sembrano tornati i tempi dell’austerità e del buon senso. Cioè, vendere, comprare ma non scialare. La Bundes così fa. Del resto i soffi dei venti contrari sono fin troppo chiari. Si può far a meno anche degli aruspici. Il traumatico ’buco’ delBarca, infatti, che altro dimostra se non quanto sia umano tenere i nostri piedi ancorati alla saggia e bella Madre Terra?
GAZZARRA SUI VACCINI. E mentre da noi altro rimedio non si trova che quello di far cadere un governo nel pieno d’una tempesta mai vista, in Europa ci si dimena per quei vaccini anti Covid non si sa se e come pattuiti con aziende che forse sarebbe opportuno cancellare dalla faccia della terra.
E’ in corso infatti un duro confronto con la Commissione europea e AstraZeneca, iniziato quando l’azienda farmaceutica ha annunciato che non potrà mantenere le forniture del vaccino promesse ( 400 mln di dosi).
Le minori quantità che saranno consegnate mettono a rischio le campagne vaccinali dei Paesi europei, che avevano puntato proprio sul siero di AstraZeneca perchè più economico e pratico da gestire rispetto a quelli Pfizer-NioNTech e Moderna, gli unici ( al momento) autorizzati dall’Agenzia europea per i farmaci.
Corre il sospetto che la ditta americana in causa abbia dirottato i suoi rifornimenti verso la ( solita) perfida Albione che, sempre stando alle voci, non solo si è mossa prima ma paga anche di più. La Svezia ha interrotto i pagamenti a Pfizer. L’Ue si prepara ad azioni legali. Che potrebbero ottenere effetti a cataste di morte avvenute.
In coincidenza dei ritardi sia di Pfizer che di AstraZeneca, torna un piccolo barlume di speranza con il vaccino italiano ReiThera ( fase 2): Invitalia , si dice, ha approvato un contratto presentato dall’azienda di Castel Romano, che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 mln con una prospettiva di produzione di 100 mln di dosi ed una ipotesi di conclusione della fase 3 a giugno.
Chissà se il Covid ci spingerà a ricredere nelle nostre potenzialità, e magari in quelle della più nobile Europa, imparagonabili, con tutto il rispetto per gli altri, visto che è nelle nostre valli e sulle nostre coste che è transitata buona parte della storia di questi ultimi duemila anni. Sarà una pia illusione, ma non dicevano i vecchi: ‘ Chi fa da sè, fa per tre’ ?
In ambito mutazioni del virus, l’Ema ha comunicato che ‘ sembrano altamente efficaci contro le nuove varianti i due vaccini con Rna messaggero‘, ovvero Pfizer e Moderna.
( weekend 23/24 e ultima settimana gennaio 2021).
IL GRANDE INDIMENTICABILE KOBE. Procedono anche gli altri sport, come il basket d’Eurolega, con Milano ora al terzo posto dopo aver battuto l’Olympiacos e in attesa dello Zenit; o come la ‘valanga rosa‘ sulla neve, che alla vigilia del mondiale continua a far tremare un po’ tutti, dalla Scandinavia alle Americhe.
In questo tratto di fine inverno, torna a trafiggere il cuore il ricordo della tragica morte di una stella dello sport mondiale che amava l’Italia. La stella è Kobe, il grande Kobe e la sua meravigliosa Gianna, ai quali Reggio Emilia ha dedicato una piazza e, il Belpaese, il suo più profondo e imperituro affetto.
IL GIORNO DELLA MEMORIA. Mercoledì 27 è stato il Giorno della memoria, dedicato ad un evento di cui l’umanità non potrà fare mai altro che vergognarsi. Senza dimenticare. Senza far dimenticare a chi vorrebbe farlo.
PER FAVORE, ORA BASTA, SIGNOR LOTITO. Sottolinea la ‘ rosea’, ora basta col vecchio teatrino della Lega. Donde quel corpulento avvocato romano smanaccia da anni tutto quanto gli torna utile o disutile. Aspirazione che ( fino ad un certo punto) può anche essere compresa. Ognun si fa gli affari suoi. Spesso in totale disprezzo del bene comune. Lo sappiamo. Sappiamo tutto. In questo caso però c’è un limite del quale occorre tenere ( finalmente) conto perchè in ballo ci sono il calcio e lo sport italiano.
C’è chi rimpiange la vecchia Lega, che nulla faceva, nulla muoveva, se non curare gli orticelli personali. ‘ Dai diritti tivù - ammonisce Stefano Barigelli , sempre sulla ‘rosea’ - non arriverà nessuna roboante sorpresa, il rinvio del voto finale non cambierà le cose: ai fondi non c’è alternativa. O meglio c’è: il fallimento dei diversi club. Il calcio italiano perciò svolti ora, torni a crescere e si lasci alle spalle un passato che è meglio superare. Il prima possibile’.
Insomma, se al buon Lotito ( e compagni di merenda) non stanno bene le cose, perchè non vanno a cercarsi qualche altra occupazione? Qui, di lui e compagni di merenda, non ne possono più. Ma proprio più. Scusi, signor Lotito, le riesce così difficile farsene una ragione?
( settimana dal 16 al 23 gennaio 2021). Finalmente Catilina Trump ha tolto gli speroni dalla Casa bianca e s’è andato a godere la pensione ( sembra) al sole della Florida. Sembra. Perchè di Trump, come dei Catilina, fatte le debite differenze, per i contesti diversi, ce ne saranno sempre in giro. Ma fin quando una democrazia riesce a separare il grano dalla gramigna si potrà sperare per il futuro di quel sistema che, forse molti non lo sanno, o non ci pensano, è il più delicato e fragile che ci sia.
L’importante che adesso nonno Biden non si lasci andare come fece Chichero. In quanto di contraccolpi, anche i meno previsti, e logici, si può sempre perire. Occhio, quindi, a non esagerare. Anche se, per quel che sembra, il corpulento ex capo della nazione più potente al mondo i guai se li va a cercare. Con il lanternino. Senza avere, per quel che sembra, l’acume e la perfidia del buon Catilina. E comunque sia vedremo. Intanto nonno Biden rassicura tutti: lavorerò per ricompattare quanto è stato lacerato.
Secondo Sallustio, Catilina, che aveva cospirato per impadronirsi della repubblica, nel 62 aC lascia sul campo di Pistoia vita e sogni di gloria. Sallustio di lui traccia un ritratto che ancora ( per molti aspetti suggeriti dall’attualità) ci parla. Sul come, quando e perchè ognun tragga le sue impressioni. Il ritratto:’ Era un animo temerario, subdolo, versatile; simulatore, dissimulatore di qualsiasi cosa; avido dell’altrui, prodigo del proprio, ardente nelle passioni; di bella loquela, di poca saggezza. In lui uno spirito insaziabile anelava sempre a cose smisurate, incredibili, troppo alte‘.
CACCIA AI VOLENTEROSI. Il buon Conte, non quello del calcio ma quello della politica, ha vinto il secondo round. In Senato, con qualche brivido, ma la partita continua. Il Premier ha incassato 156 voti a favore ( con 140 no e 27 astenuti) che consente la prosecuzione dell’attuale Governo. con altri patema, perchè la pattuglia renziana potrebbe in ogni momento prossimo futuro far scattare l’imboscata. A meno che non s’allunghi la lista dei ‘volenterosi’, cosa non impossibile visti i ‘ casi‘ Polverini, Causin, Rossi, etc etc.
‘Ora l’obiettivo – commenta col solito machiavellico candore il Premier - sarà quello di rendere più solida questa maggioranza. L‘Italia non ha un minuto da perdere’.
In effetti come dargli torto, con tutto quello che sta succedendo? Virus che dilaga, vaccini che ritardano, intere branche dell’economia alla cannetta del gas e i ( cosiddetti) ‘ aiuti’ elargiti per la prima volta ( come non mai ) da quei malfidati d’Europa sempre più in bilico ?
Come già detto in tempi non sospetti, ancora una volta confidiamo in quell’uomo silenzioso, presente quando occorre, super partes, lungimirante e credibile, che la Provvidenza ha fatto sedere in tempi tanto mediocri sullo scranno del Colle. Con lui presente (almeno) per un anno ancora, perfino i malfidati d’Europa si ‘rapacchiano’ . Un pochino ...
Nona Supercoppa italiana per la Signora, che quando mette le scarpe a punta torna perfino dalla tomba. Ancora una volta a dargli il lauro è stato quel potugheise che proprio qui, nel Paese delle difese impenetrabili, dei piccoli che diventano grandi da un giorno all’altro, che di calcio mastica già in culla, sta guadagnandosi la laurea di ‘ migliore di sempre’. Se poi riuscisse a far bere i suoi nella Coppa dalle grandi orecchie, potrà esserci un fans del cataluno che avrà qualcosa da obiettare?
XVIII CAMPIONATO SERIE A . Al diciottesima la Signora ( una partita da recuperare contro il Napoli) è a dieci punti dal Diavolo. Che continua a sbalordire, e anche a rinforzarsi per la volatona finale, come quelle che si fanno in primavera giù dal Capo Berta per arrivare tosti tosti in viale Roma. Il Diavolo ha reclutato ‘Marione ’ Mandzukic, ma anche Tomori e ( pare) Junior Firpo. Praticamente due opzioni per ruolo. Par che non ne voglia, invece … che non gli basti il quarto posto?
Altro. Malagò , presidente Coni, teme provvedimenti extra con il nostro sport. Ci mancherebbero anche quelli. Nel preolimpico di Trieste della pallanuoto femminile, le nostre aprono con una goleada ( 19-6 sulla Francia ma si bloccano alla seconda sul 7-7 contro le ostiche tulipane.
Nella pallavolo femminile, la migliore al Mondo, va dicendosi che la Ogonu sta per lasciare il Belpaese per trasferirsi in Turchia. Probabilmente per i vil danari, tanti … troppi? Che maletta! Dovrebbero tornare le nostre sulla neve. Le nostre, infatti, perchè dei maschi non c’è manco l’ombra. Intanto si parla di vecchi e nuovi arrivi nei due tornei di volley ( maschile e femminile) più prestigiosi al Mondo.
( weekend 16/17 gennaio 2020) E se Luna Rossa, al momento, con due punti su quattro, ci ha fatto rossi al sol cospetto dei ( risorti) inglesi, nulla c’è da scoprire sul solito armeggiar che da oltre un lustro circonda un’altra ’rossa‘, quella mitica, emblematica, di Maranello.
Alla Fia avevano progettato novità per il 2022? Beh, manco ce l’avesser0 detto, stanno per farle scivolare a data decisa ( come tutto il resto in questi anni ) dai soliti ignoti. Ovviamente a danno della ‘rossa’. Ultima bravata di una lunga serie. E che altro, sennò? Eppoi i nostri esterofili ci vengono a celebrare questo o quel prodigio, che ( sono oramai in tanti a pensarlo) che si fan bravi per un mezzo che pur da un autista di piazza non avrebbe a condurlo al titolo iridato della F1.
Ci consoliamo con quella giovane artista della neve, minuta, coraggiosa, che disegna traiettorie leggiadre sulle piste innevate delle montagne d’Europa. La si chiama Bassino, ma solo di cognome, perchè per il resto di ‘ bassino’ non ha nulla. Anzi, a dire il vero, c’è in lei qualcosa di ‘altino‘. Chissà che non tocchi a lei ‘elevar’ i miti antichi?
Qualche volta il lupo dipinto è meno feroce e pericoloso di quello vero. Altre volte invece il lupo che si dipinge è ben più feroce di quello creduto. A quale delle due possibilità va ascritto quel goffo monumento umano con il faccione da cultore di wrestling giunto alla presidenza del Paese più importante del mondo odierno, al momento, sinceramente, non è dato da sapere.
Certo è che ne sta facendo di cotte e di crude. Sicuramente non da livello d’un presidente con un ruolo tanto importante. Per il proprio Paese che, non dimentichiamolo, è una federazione di stati raggiunta dopo la più sanguinosa guerra civile dell’Ottocento, e per il Mondo , che ‘attonito‘ in orecchio sta.
Nei prossimi giorni, col procedere dell’ impeachement, potrebbero arrivare incidenti. Di cui, in un Paese armato come gli Usa, non occorre avere i poteri dell’infallibile Cassandra per immaginarne la portata. Purtroppo anche i grandi imperi nascono e muoiono. Costì i Trump sono appena citati, anche se lasciano ferite profonde.
In casa nostra, il buon Conte ha iniziato un terribile tour de force in parlamento per vedere di salvare il suo ( ennesimo) governo.
NUOVI STADI ADDIO? Ci sa tanto che per i nostri ( nuovi) stadi non ci sia un gran futuro. Anzi. A Milano, con l’eventuale cessione Inter, chissà che i ‘tintinnega’ di quel Comune non prendano la palla al balzo per far sparire il tutto?
E che sperar dell’impianto progettato per la Roma da Pallotta, con il recente cambio di proprietà?
Restava qualche speranza per Firenze, ma tra una ciancia e l’altra sono riusciti a far dire al volenteroso Commisso: ’ Ristrutturare il vecchio Franchi? Troppa burocrazia. Se vogliono uno stadio all’altezza dei tempi e della società, se lo facciano loro’. Loro chi? I ‘tintinnega’, ovviamente, e i ‘ lavaceci‘, amici loro.
SERIE A. XVIII GIORNATA. ( sabato 16/domenica 17 gennaio). Due gli incontri più attesi: il derby d’Italia con Inter e Juve e il posticipo serale Cagliari-Milan. Se non altro per vedere se si sta profilando all’orizzonte una nuova questione tra milanesi, oppure no.
Ebbene, sì, la questione torna d’attualità; questione o disputa o disfida che dir si voglia tra le due cugine milanesi, con le altre ( tutte le altre?) tornate a far da damigelle d’onore a quelle due mitiche squadre meneghini tanto cariche di storia e di trionfi da far invidia ai pettorali dei generali dell’Armata rossa schierato sulla piazza Rossa.
La Beneamata s’è disfatta ( 2-0) della Signora nelle mani d’un ducator ancora imberbe, mentre il Diavolo s’è cotto gli Isolani ( 0-2) come un maialino alla brace. E se il Piangina ( da tanti ancor tanto amato) questa volta non ha fatto il Piangina, nubi nere s’affollano alle spalle della Beneamata: il venditore cinese di elettrodomestici, infatti, ligio ai diktat del governo suo, con un figliolo forse un po’ illuso di sapere maneggiare un giocattolino che è tutto fuorchè un giocattolino, pare voler vendere la società ad altro più danaroso ( e con le mani meno legate) delle sue.
L’importante è che non ripetano, più o meno, l’Odissea alla quale fu costretto il povero Diavol0, il quale solo dopo anni è tornato a riveder la luce in fondo al tunnel, o meglio, a risalir vero quelle vette alle quali s’era gloriosamente affezionato.
CLASSIFICA ( parziale) SERIE A XVIII GIORNATA. Milan punti 43, Inter 40, Roma 34, Juve 33, Atalanta 31, Napoli 31 …
INCONTRI XIX GIORNATA. Benevento-Torino ( venerdì 22 gennaio ), Roma-Spezia, Milan-Atalanta, Udinese-Inter, Fiorentina-Crotone( sabato 23), Juve-Bologna, Genoa-Cagliari, Verona, Napoli, Lazio-Sassuolo, Parma-Samp ( domenica 24).
MARCATORI( provvisoria). 15 reti Ronaldo ( Juve), 14 Ibra ( Milan), 13 Lukaku ( Inter) …
SERIE A. XVIII GIORNATA. ( sabato 9/domenica 10 gennaio) Campionato: resta in vetta il vecchio Diavolo ( punti 40), con tre lunghezze in più rispetto ai nipotini dell’Ambrosiana. Guidati dal solito, inguaribile ’piangina’, che di tutti si lamenta fuorchè di sè stesso, scusandosi col dir ‘ non mi conosco‘.
C’è una buona stampa, chissà perchè, che continua a celebrarlo, anche se per la terza volta sta fuori di Coppa e funge ( ancor) da bella statuina in Campionato.
Misteri di questo meraviglioso Paese che predilige lui, il ‘piangina‘, rimborsato per le sue prestazione con 12,5 mln, al Gasp, il ‘magnifico’, rimborsato invece con 2 max 3 mln, ovvero circa cinque volte in meno. Non è che sul discorso ‘meritocrazia’ stiamo ancora agli albori della civiltà?
Per la XVIII giornata, da segnare: Lazio-Roma ( venerdì, ore 20,45), Inter-Juventus ( domenica, ore 20,45) e Cagliari-Milan ( lunedì, ore 20,45).
IL GIRO DEI GIRI. Nibali sceglie le gare del cuore. Il Giro per dare un ultimo assalto alla corsa di casa, il Tour per prepararsi ai Giochi. E’ quanto sintetizza la ‘rosea’0, che nella circostanza anticipa anche i partecipanti ( annunciati) alle due massime corse a tappe del mondo. Alla corsa ‘rosa‘ : Hart, Ganna, Nibali, Ciccone, Pozzovivo, Landa, Viviani: alla corsa ‘ gialla‘: Pogacar, Nibali, Van der Poel, Reglic, Dumoulin, Pinot, Thomas, Froome.
Praticamente due emisferi, nel primo quello di ‘scarto’, nel secondo quello di ‘prima scelta‘. Un modo implicito per rassegnarsi a credere che in Italia vengono quelli di serie B, in Francia quelli di serie A. Per tanti motivi che manco riepiloghiamo. Se alla ‘ rosea’ in primis tanto sta bene, nulla eccepiamo. Anche se, a dir il vero, in cuor nostro nulla è più Girodel nostro Giro, quello che da oltre un secolo propone i più grandi pedalatori che hanno scritto pagine immortali lungo le strade più impervie, imprevedibili e struggenti.
QUEL PERICOLO DEL TRUMP. Ad occupare la cronaca di questo metà settimana ( mercoledì 6) sono le buone novelle che giungono da Oltreoceano, dove il passaggio di consegne alla giuda ( presidenza) del maggior stato al Mondo non è affatto certo e chiaro.
L’uscente, quel strampalato cow boy del Trump, insiste sul credere che le ultime consultazioni siano state ‘ truccate’, e dunque non valide. Deve avere ripetuto il suo delirio anche qualche ora fa, in qualche parte del grande Paese, spingendo però alcuni dei suoi facinorosi ad invadere il Campidoglio, sancta sanctorum della democrazia statunitense.
Mai visto. Ovviamente, con un popolo che viaggia ( abitualmente) con le arme appresso, più o meno come ai tempi della conquista, c’è scappato qualche morto ( sembra 4, tra cui una giovane dimostrante pro Trump) con numerosi feriti e arresti.
Forse al sor Trump, che di studi storici dev’essere abbastanza digiuno, non hanno spiegato che l’ultima volta che questo Paese è entrato in conflitto interno ( 1861-1865), ci sono scappati tanti di quei lutti e danni senz’altro pari per quel secolo ?
Al limite, il sor Trump potrebbe avere anche qualche ragione di sospettare, nessuno gliele nega, ma che senso ha ‘scatenare’ un ( imponderabile) conflitto interno per far valere ragioni che, in uno stato di diritto come gli Usa, ha mille altre possibilità per far valere ragioni e recuperare torti? I romani, esperti, si sarebbero chiesti: cui prodest ?
Metà settimana ( mercoledì 6) , con un turno ( insolito) di Campionato. Il clou era lo scontro Milan-Juve a San Siro; con le altre che avrebbero dovuto approfittare d’un eventuale ‘passo falso’ rossonero per agganciarlo in vetta. Le altre, nell’ispecie, soprattutte, Inter, Roma e Napoli.
Ma di codeste soltanto la Lupa sempre più sorprendente del sor Fonseca, ha guadagnato terreno sul Diavolo, sconfitto dalla Signora ( 1-3) ma ancora al primo posto d’un torneo che appare sempre più incerto e appassionante.
Alla faccia della propaganda esterofila. Certo il Milan senza Ibra può fare bene, i suoi ragazzi sono cresciuti, ma fino ad un certo punto. In certi frangenti, come quello dopo il pari rossonero, ci voleva qualcosa che mettesse al sicuro un risultato che poteva anche andar bene così. Visto che avrebbe tenuto la ( temuta) Signora a dieci punti ( una partita in meno) e allontanato la Beneamata, ancora una volta ad albero di Natale, al punto in cui quel nobile del Ranieri de Roma se l’è cotta e mangiata.
Sulla Beneamata continuano a girar voci destabilizzanti. Qualcuno, autorevole, dice che il Suning post Covid avrebbe pensato di cedere le sue azioni ad un gruppo connazionale di più consistente entità. Se le voci son attendibili si vedrà. Intanto però quel condottiero pagato una follia ( 12,5 mln annui) non sa più tirar fuori il ragno dal buco.
C’è chi lo vede ( stranamente) rassegnato; speriamo però non perchè c’è pronto qualche ( insulso ) spendaccione pronto ad incrementare il suo conto in banca. Di esempi simili, in un clima niente affatto sereno per milioni di persone, per quanto circoscritto potrebbe risultare al solo calcio, non sarebbe ( davvero) il caso.
CAMPIONATO SERIE A. XVI GIORNATA. Risultati: Cagliari-Benevento 1-2, Atalanta-Parma 3-0, Bologna-Udinese 2-2, Crotone-Roma 1-3, Lazio-Fiorentina 2-1, Samp-Inter 2-1, Sassuolo-Genoa 2-1, Torino-Verona 1-1, Napoli-Spezia 1-2, Milan-Juventus 1-3.
Classifica ( parziale): Milan punti 37, Inter 36, Roma 33, Juventus 30 ( una partita in meno), Sassuolo 29, Napoli 28 ( una partita in meno) …
NUOVI DIRITTI TIVU’. C‘è aria nuova nel calcio italiano. Superato da altre ( tre) leghe, e di nuovo in cerca di risalire per tornare al livello che questo sport merita in un Paese che lo adora da sempre. Dopo avere incamerato tante di quei trionfi e benemerenze che non basterebbe un Calepino a contenerle, tutte, adeguatamente.
L’aria nuova l’ha portata Dal Pino, 58 anni, da un anno presidente della Lega di A. Basata sostanzialmente su due novità: la vendita dei diritti tv nazionali e internazionali. Non ci soffermiamo sui meccanismi, i possibili aderenti, le prospettive; ci basta, al momento, vedere che proprio sotto la spinta dell’emergenza, da bravo paese dell’Araba Fenice, non ci si è messi sotto l’albero ad aspettare che la pera caschi, ma ci si è mossi, anticipando.
Dai diritti nazionali ( o domestici) potrebbe arrivare un entrata di 1,15 mld annui; da quella internazionale di certo qualcosa in più dei circa 350 mln ottenuti nel triennio precedente. Se tutto quadra, se non andiam errati nei conti, il nostro calcio avrebbe in arrivo una iniezione di cotal esborso di danaro che lo farebbe d’un colpo risalire la china anzitempo ignomignosamente ridiscesa.
Infatti, che il nostro calcio manchi d’appeal mondiale ci pare una bufala messi in giro da altri operatori del mercato fino ad oggi più abili di noi. Ovviamente, con il supporto entusiasta, dei nostri infiniti esterofili, che di ‘ tradir la Patria loro’ se ne fanno (pure) un vanto.
IL DIVIN POETA E IL GRANDE AIRONE. Il 2 gennaio del 1960 è scomparso il Fausto da Castellania. Che, per quel che ci riguarda, è il nostro massimo sportivo di sempre. Al punto che, nell’anno dedicato al Sommo Poeta, colui che – dice Borges - ha scritto il più bel libro degli umani, ci siam ( arditamente) spinti a veder se qualcosa li accumunasse.
( citiamo) Poeta, letterato, politico, studioso di filosofia e teologia, Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321) rappresenta un’intera cultura, vale a dire quella che si era andata formando a partire dal XII secolo quando, sulla scorta dei nuovi saperi provenienti dal mondo greco-bizantino e arabo, l’Occidente latino acquisì, non senza originali rielaborazioni, un sapere fino ad allora sconosciuto.
La sua attività artistica, grazie alla quale viene considerato il padre della lingua italiana, spazia dalla produzione poetica, come le Rime, a quella filosofica, come il Convivio e la Quaestio de aqua et terra; dal trattato politico, come il De Monarchia, a quello linguistico-letterario, come il De vulgari eloquentia. Ma l’opera che ha consegnato Dantead una fama imperitura è la Commedia, vale a dire la descrizione del viaggio che egli avrebbe compiuto nei tre Regni dell’oltretomba; con essa il Poeta ha infatti lasciato nei secoli un’indelebile impronta nell’immaginario collettivo relativamente allo stato delle anime dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Gli anglofoni a tanta grandezza hanno cercato di contrapporre tal Shakespeare, immenso, senz’altro, ma che ( da quel che è dato sapere ) circoscrive la sua attività in due ambiti: teatro e poesia. Non un po’ poco, si fa per dire, rispetto a quanto ha prodotto il genio fiorentino? Che di quel che apparitene alla parola tutto ha saputo dire. Entrando lui, uomo d’altri mondi, uomo d’altre epoche, in un occasionale accostamento con l’Airone che volò alto sul mondo del ciclismo per qualche decennio.
Bravo, anche lui, piemontese contro toscano, in tutto, o quasi: pianura, salita, discesa; gare di un giorno, gare di un mese; sfide in pista e contro il tempo ( record dell’ora). Per trovargli il pelo nell’uovo qualcuno disse che in volata non era un fulmine.
Ma che bisogno aveva della volata, visto che ( almeno) la metà delle gare le vinceva in solitaria? ” Solo, al culmine di un’epica fuga - rammenta William Fotheringam in ’ Un uomo solo’ - nella Milano-San Remo del 1946, con ben 14 minuti di vantaggio sul secondo, lo speaker annunciava: ‘Primo classificato Fausto Coppi. In attesa del secondo trasmettiamo musica da ballo‘.
ANNO NUOVO VITA NUOVA. Anno nuovo, vita nuova? Ce lo chiediamo. Anche perchè un anno di Covid ha indebolito le nostre resistenze davanti alle ristrettezze imposte da una pandemia di cui bisognerà capire fino in fondo genesi, diffusione e portata presente e futura.
Sull’apertura delle scuole restano ( colpevoli?) incertezze. C’è chi vorrebbe il dopo Epifania, e chi invece protrae il ritorno sui banchi (almeno) al 18 di gennaio. Il danno comunque è enorme, anche se non quantificabile, perchè va ad incidere sui rapporti generazionali, che non sono poca cosa quando di parla del nostro presente e dell’immediato futuro già sulla porta di aule da troppi mesi vuote.
Andare a spulciare qua e là, si trovano danni da pandemia ovunque. Non solo sul fronte del turismo, invernale in particolare, ma anche delle raffinerie di petrolio travolte anch’esse dal virus. Consumi in calo. In Asia e nei Paesi del Golfo i big locali preparano l’assalto ai mercati occidentali. E mentre in Italia ci lambicchiamo il cervello se ci sarà rimpasto di governo o no, Oltralpe avvengono ‘ processi’ che condizioneranno ( in men che non si dica) il futuro dell’Europa e del Mondo.
Il 30 dicembre scorso, l’Ue e la Cina hanno concordato un accordo bilaterale su cui si lavorava da tempo. Con l’accordo viene garantito un livello ‘ senza precedenti’ di accesso degli investitori europei nel mercato cinese. Alle nostre imprese verrà infatti consentito di acquisire imprese del Dragone o di crearne di nuove in settori ( anche) strategici ( telecomunicazioni o automobili elettriche e ibride), inoltre la Cina si impegna a convergere verso la regolamentazione europea per quanto riguarda le imprese statali e la trasparenza dei sussidi alle imprese non statali. L’accordo con la Cina segue di poco un altro accordo di libero scambio, firmato il 15 novembre scorso, con i paesi Ansean ( Australia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda). ‘ Attraverso l’attrazione esercitata dal suo enorme mercato – sottolinea Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore - la Cina sta conducendo una politica internazionale basata su accordi bilaterali e regionali che, non solo massimizzano il suo potere negoziale, ma dividono i suoi rivali’.
A dover risentire maggiormente di questa politica, dovrebbe essere l’America, escludendola dai blocchi commerciali in cui essa è l’unica grande potenza, e tagliandole i rapporti ( in particolare) con l’Europa, la Vecchia Europa, con l’obiettivo ‘ di svuotare il sistema multilaterale globale rendendolo obsoleto’.
La strada appena imboccata presenta però insidie. Non da poco. Intanto perchè la Cina non si impegna ad abolire il lavoro forzato al suo interno, eppoi perchè non è ancora ( del tutto) chiaro se l’Europa, la Vecchia Europa, sia o no consapevole delle conseguenze strategiche dell’accordo.
Occorrerebbe mantenere ( almeno) una posizione equidistante con i due blocchi maggiori. Anche perchè la Cina non è una potenza speculare all’America. E’ una potenza autoritaria, in cui il Partito comunista controlla verticalmente il funzionamento dello Stato. Con tutti i suoi condizionamenti. E derivati. L’America avrà pure i suoi difetti, tuttavia passibili a correzioni attraverso libere e regolari elezioni, con sentenze di organismi giudiziari indipendenti e campagne di stampa senza censura.
In tal contesto non è detto che l‘Europa debba essere succube di una ( sola) strategia che abbia come baricentro ( soltanto) l’asse Washington- Bruxelles, anzi, l’Europa, la Vecchia Europa, che ( non dimentichiamolo) ha sulle spalle secoli di storia, con i suoi ( circa) 500 milioni di abitanti, non può certo finire al carro di questo o quello. E tuttavia, al momento, con tutti i pro e i contro, che altro fare se non (mai) abbandonare ‘ l’alleanza delle democrazie atlantiche‘?
IL VERBO CHE SI FA SPORT. ’ Pronto sono Francesco...’. Il numero è sconosciuto, ma la voce – svela Pier Bergonzi, direttore della ‘rosea‘ – è nota e arriva come un brivido che fa scattare la prima risposta plausibile ‘Santo Padre! Che piacere!’.
Così, nel suo stile, oramai inconfondibile, papa Francesco ha voluto ‘ complimentarsi’ con la redazione del giornale milanese per il buon lavoro ‘ fatto insieme a don Marco‘.
Il buon lavoro riguarda la lunga intervista ( con libretto) pubblicata dalla ‘ rosea‘ qualche giorno fa. Intervista che esprime, come dice Walter Veltroni, ‘ la vicinanza, il senso di prossimità che il lettore percepisce nel rapporto tra questo Pontefice e la vita quotidiana delle persone’.
Una sorta di mini enciclica, per la prima volta dedicata allo sport. Che non è più una pratica per pochi eletti come finora è stata, ma modo di vivere per tanti. E probabilmente da ’ rifondare’, in quegli stadi, campi e palestre vuoti per Covid, recuperando le motivazioni originarie e ridimensionando le esagerazioni che, soprattutto in certi ambiti agonistici, hanno preso un po’ la mano a tutti, falsando il giocattolo, in ogni angolo del Pianeta.
‘ Lo sport quando è vissuto bene, è una celebrazione: ci si ritrova, si gioisce, si piange, si sente di ‘appartenere‘ ad una squadra. ‘Appartenere’ è ammettere che da soli non è così bello vivere, esultare, far festa. Da soli, anche questo è un richiamo costante di papa Francesco, non ha senso vivere la vita. Che è sempre comunità, incontro, scambio, accoglienza, relazione. Ma anche ‘ Chi vince non sa che cosa si perde’. Che altro è questo se non andare contromano, in un tempo che ha come unica direttrice quella della vittoria?
Spesso ottenuta a tutti i costi. Anche ricorrendo a marchingegni vari. Leciti e non.
Papa Francesco cerca giustizia, sempre e ovunque. Anche nelle regole ( non scritte) dello sport dove conta di più ‘ una sconfitta pulita che una vittoria sporca‘. Queste non sono parole. Sono traiettorie indirizzate al cuore. Perchè la felicità , anche quella piccola e gratuita di una vittoria sportiva, possa essere sempre condivisa con la consapevolezza che ‘ se la tengo per me resta un seme, ma che se la condivido con altri può diventare un fiore‘.
LOTTA AL COVID. BioNTech, che produce con Pfizer il primo vaccino autorizzato anche per l’Europa, dice che occorrono altre dosi. Non sono ammessi nè distrazioni, nè ritardi, come ha sottolineato col solito acume il presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno ‘ seguito‘ da circa 16 mln di telespettatori.
FUSIONE FCA E PSA. I soci di Psa e Fca sono stati chiamati a deliberare sull’operazione che creerà Stellantis, quarto costruttore automobilistico con circa 9 mln auto vendute, 400 mila dipendenti e 18o mld euro di fatturato. L’assemblea ha dato parere favorevole.
IL SOGNO DELLA ‘ROSSA’. Dopo i maneggi che, con l’aiuto di più soggetti, e l’inadeguatezza di altri, sogna la ‘rossa’ di tornare competitiva in un campionato che lei e non altri hanno tenuto a battesimo fin dai primi vagiti.
‘ L’anno scorso – abbiam sentito dire a Pino Allievi - la ‘rossa’ ha presentato un progetto di motore assolutamente regolare ma bocciato da chi di dovere’. Ma questa non è stata l’unica malevolenza propinata al leggendario Cavallino, amato e sognato da tutti, odiato e danneggiato da pochi. I soliti. Che d’ora in poi sarà bene non perdere più d’occhio.
CAMPIONATO SERIE A. XV GIORNATA. I risultati: Inter-Crotone 6-2, Atalanta-Sassuolo 5-1, Cagliari-Napoli 1-4, Fiorentina-Bologna o-o, Genoa-Lazio 1-1, Parma-Torino o-3, Roma-Sampdoria 1-0, Spezia-Verona o-1, Benevento-Milan 0-2, Juventus -Udinese 4-1 .
La classifica ( parziale) : Milan 37 punti, Inter 36, Roma 30, Napoli 28 (* una partita in meno), Juve 24 (* una partita in meno).
XVI GIORNATA. Mercoledì 6 gennaio: Samp-Inter ( ore 15) e Milan-Juventus ( ore 20,45).
Qualche nota di commento. Tengono le due milanesi. Una dopo l’altra, in vetta. Si confermano Atalanta, Roma e ( dopo la batosta) Napoli.
Lotta al fondo sempre più incerta, visto che il Toro finalmente Toro battendo il Parma è risalito in classifica, rendendo avvincente anche questo aspetto d’un Campionato che poco nulla ha da invidiare a nessuno. Il fatto che Cr 7 batta record su record, segnando alle nostre difese, non fa altro che accrescere il ‘divario’ tra lui e gli altri più ‘ casalinghi’ pretendenti al miglior giocatore del XXI secolo.
Piuttosto c’è una ’vocina’ che si è levata nei pressi della Pinetina. Sembrerebbe infatti che la proprietà Suning, o più semplicemente il suo incaricato a Milano, il giovin Zhang, si sia ‘ stancato‘ del ‘giocattolino‘ ostico da maneggiare, e sia tornato sotto le ali del padre, in quella Cina autoritaria e impenetrabile dove i virus appaiono e scompaiono a piacimento e che ( a margine) sta gettando le sue avide reti in ogni angolo del Pianeta.
E se il giovin Zhang, pur smentendo, com’è ovvio, promette di far ritorno sotto l’ombra della Madonnina, c’è chi dice che stia cercando non tanto soci ( o sponsor) ma la vendita in blocco della Beneamata. Il che non sarebbe poi un evento tanto infausto.
Anche se a dire il vero qualcuno c’è che si fa in quattro per far passare la voglia di investire pure a Paperon dei Paperoni in una squadra che in Campionato sembra un albero di Natale, che ( ultimamente ) ha ( generosamente) ‘donato’ una finale di Uefa e che ( in tre anni ) non è manco riuscita a passare ( potendolo) i gironi Champions.
PAR CONDICIO. Un intervento sulla ‘rosea’ del 5 gennaio, cerca di fare chiarezza sulla sbandierata vendita della Beneamata. Non vera, secondo l’intervento a firma di Stefano Barigelli, e semmai rivolta in senso opposto. ” Nei prossimi mesi la situazione sarà comunque più chiara. Soprattutto saranno più chiare le intenzioni di Pechino. Perchè quelle della famiglia Zhang sono chiarissime: tenersi l’Inter, allineando i costi ( in primis gli ingaggi dei giocatori) ai nuovi ricavi”.
Il governo Draghi ha ottenuto ampia ( e scontata) fiducia nei due rami del Parlamento. Gli incapaci si son tratti da parte. Al momento, visto che continuano a spuntare, qua e là, come margherite in un campo di primavera. Saputelli di ogni genere e ambito, che memori di qualche buon voto a scuola pensano che a governare i popoli, soprattutto quelli più sciagurati, in momenti drammatici, sia facile quanto il compito assegnato loro dalla maestra o dal maestro.
L’impresa di Draghi invece è di quelle epiche. Hanno voglia di riderci sopra i saputelli. Null’altro aspettando che veder il buon Draghi gemere nella polvere. E comunque, a dispetto di questi o quelli, speriamo che come tal Giasone torni in patria col suo vello d’oro.
Allora dei saputelli non resterà traccia alcuna, mentre alla luce del buon Draghi, caso fosse, ci si potrà illuminare anche nei secoli a venire. Perchè questa volta, con la Patria sua, salverebbe anche la Patria Europa. Una seconda, e forse, decisiva volta; prima di vederla ( finalmente) tramutarsi ( motu proprio) in una nuova grande Nazione.
Per lo sport, poco di buono dai Mondiali di sci. Praticamente un ( quasi) fallimento. Si salva la Moioli nella Coppa di snowboard. Sale al secondo posto di Champions l’Olimpia Milano di basket. Grandi sfide nel volley, padrone d’Europa. Berrettini si ritira a Melbourne, mentre il Fogna lotta ma perde contro Nadal, poi eliminato.
Resta un breve commento dedicato al calcio. Quello d’Europa ( andata) e quello nazionale. In Europa solito sconcertante ottavo della Signora, a dir il vero, più Incompiuta che Signora, maltrattata da un Porto buono ma non trascendentale. Tanto che se l’arbitro avesse fatto il suo dovere assegnando un sacrosanto rigore su Cr7, probabilmente, l’Incompiuta sarebbe tornata in Patria con ( prezioso) pareggio. Nella League perde ( 0-2) il Napoli ( stremato e corto d’uomini), pareggia in extremis ( 2-2) il Milan a Belgrado con la Stella Rossa e vince contro il Braga ( 0-2) la Roma al solito dilaniata da ( incomprensibili) questioni interne. In settimana la Dea affronterà il Real in un match che tutti aspettano.
Per quel che riguarda gli affari calcistici casa nostra, infine, c’è da mettere sul piatto quel derby di Milano, che più prestigioso al Mondo non c’è. Questa volta, dopo nove anni, si giocherà per lo Scudetto, appuntato per 18 volte su ciascuna delle gloriose maglie meneghine. Dicono che è fatica vendere il nostro calcio, roba ridere, semmai la vera fatica è quella di potersi liberare di quanti da anni impoveriscono e dileggiano un movimento che ( nonostante costoro) resta nell’èlite del calcio planetario.
Luna rossa riparte da quattro a zero ( per arrivare a sette).
( settimana 14/20 febbraio 2021) In un Paese dilaniato, eternamente diviso tra fazioni contrapposte, incompreso dai più tra gli stranieri, dove tutti hanno in tasca ( non proposte ) ma soluzioni, la mia migliore della tua, che volete possa fare questo nostro caro, canuto, accorto e lungimirante Presidente ?
Cerca di non mandare tutto a rotoli, magari chiamando al capezzale dell’insipiente ammalato il migliore dei dottori suoi, ma tanto per tentare, perchè di certezza qui non c’è manco l’ombra. Eppure quel Paese benedetto dal Creatore, il più bello tra i più belli del reame, ad essere saggio e avveduto non ne vuol sapere.
Vediamo dunque come andrà a finire anche questa volta, tra le mani d’un figlio che più bravo non si può. Era capitato così anche agli albori della nostra Patria, con quel Camillo Benso conte di Cavour nomato dall’inglese McSmith il ‘ miglior politico d’Europa dell’Ottocento‘, eppur da noi trattato ( bene e spesso) talmente male da indurlo a pensare ( perfino) al suicidio.
Cosa, ovviamente, che non auguriamo al nostro coraggioso e capace nuovo premier, anche perchè già alla vigilia si è fatto scrupolo di consultare tutti e tutto, appuntando di persona i desiderata, prestando inoltre orecchio ad ogni refolo di vento del ( cosiddetto) ‘ bosco e sottobosco‘ politico. Certo dovrà rimettere i conti a posto; l‘Europa, questa volta, per quel che si è insolitamente esposta sul piano economico, fa un tifo matto per lui.
Non solo per riavere il soldo prestato, ma ( soprattutto) per non dover saltare ( dalla Scandinavia a Creta) tutti quanti, da un giorno all’altro, con le gambe all’aria. Che dite, magari sotto gli occhi dei cinesini, che ( a lor piacimento ) potrebbero inventare ( un altro) virus per darci il ‘colpo di grazia’ ?
Per la cronaca, l’ex primo ministro Conte dopo il passaggio della campanella, all’uscita da palazzo Ghigi, è stato lungamente applaudito dal personale in servizio nel palazzo. Ovviamente, anche in questo caso, ognuno potrà dire la sua sull’inusuale manifestazione di congedo ad un premier. La nostra impressione, per quel che può contare, è che in questo sempre bistratto Paese c’è sempre spazio per quel che men ci si aspetta.
Riconoscere meriti diversi, infatti, non solo è forma superiore di vivere democratico, ma è anche il giusto viatico per chi, come Draghi, e la sua squadra di Argonauti, s’accinge all’impresa forse più difficile del nostro Dopoguerra. Chiedendo, una volta tanto, lungimiranza, e non la cura dei singoli, patetici, orticelli. L’Europa, il Mondo, aspettano, vediamo di mettercela tutta per non deludere nessuno. Almeno tra quelli che ci vogliono ( più) bene.
LA SQUADRA DRAGHI. Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha accettato di formare il governo. Ecco i ministri: Federico D’Incà ministro Rapporti con il Parlamento; Vittorio Colao ministro dell’Innovazione e transizione digitale; Renato Brunetta ministro Pubblica amministrazione; Maria Stella Gelmini ministro per gli Affari generali e le autonomie; Mara Carfagna ministro per il Sud e coesione territoriale; Fabiana Dadone ministro per le Politiche giovanili; Elena Bonetti ministro Pari opportunità e famiglia; Erika Stèfani ministro per le Disabilità; Massimo Garavaglia ministro per il Turismo (diventerà ministero con portafoglio).
Ministri con portafoglio: Luigi Di Maio ministro degli Esteri; Luciana Lamorgese ministro dell’Interno; Marta Cartabia ministro della Giustizia; Lorenzo Guerini ministro della Difesa; Daniele Franco ministro dell’Economia; Giancarlo Giorgetti ministro dello Sviluppo economico; Stefano Patuanelli ministro dell’Agricoltura; Roberto Cingolani ministro per la Transizione ecologica; Enrico Giovannini ministro dei Trasporti ; Andrea Orlando ministro del Lavoro; Patrizio Bianchi ministro dell’Istruzione ; Cristina Messa ministro dell’Università e ricerca; Dario Franceschini ministro della Cultura; Roberto Speranza ministro della Salute.
In tutto, il governo di Draghi rispetta, secondo le previsioni, una struttura mista, tra politici (15) e tecnici (8). Dai partiti, che sosterranno l’esecutivo del professore, ci sono: 4 M5S (Di Maio, Patuanelli, D’Incà e Dadone), 3 a testa per Pd (Franceschini, Guerini e Orlando), Lega (Giorgetti, Stefani e Garavaglia) e Forza Italia (Brunetta, Carfagna e Gelmini), uno a Italia viva (Bonetti) e uno Leu (Speranza).
I 23 si dividono tra 15 uomini e otto donne. Roberto Garofoli è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il governo Draghi ha ottenuto ampia fiducia in Parlamento.
CAMPIONATO SERIE A. Prime sorprese: perde la Signora ( 1-0, su rigore, da Insigne) e perde anche il Diavolo ( 2-0 a Spezia). Se qualcuno voleva dare per ‘triste‘ questo ( altro) Campionato è servito. Campionato che, a quel che dicono le ultime sui diritti televisivi domestici e non, fatica a ‘ farsi comprare‘. Non certo perchè ‘ non vale’, ma perchè ( da anni) con i progetti per nuovi stadi in alto mare è ‘ oscenamente propagandato e venduto‘.
Grazie ( anche) a quelle platee di esterofili che non fanno altro che ‘ screditarlo‘ a vantaggio di tornei ai quali poco o nulla dovrebbe invidiare: infatti, in Premier, a dettar legge c’è solo quello ‘ spendaccione‘ del City, visto che il Liverpool due anni fa ‘acchiappatutto’ ora è scomparso; in Liga, dove i due noti Panda fanno a chi fa peggio; in Ligue , dove a vincere ( Messi o non Messi che sia poco conta) resta solo quell’altro ‘spendaccione’ del Psg; in Bundes, dove oltre a Bayern , non c’è nessuno, proprio nessuno.
E comunque, mentre Juventus e Milan lasciano le loro penne in campi avversi, l’Inter mette sotto la Lazio a San Siro e sale in vetta alla classifica. Se non erriamo, l’evento non si registrava dall’anno del Triplete.
OTTAVI CHAMPIONS 2021 ( andata). ( martedì 16 febbraio) Barca-Psg 1-4, Lipsia-Liverpool 0-2 ; ( mercoledì 17) Porto- Juve 2-1, Siviglia-Borussia D 2-3, ( martedì 23 febbraio) Atletico Madrid- Chelsea, Lazio - Bayern ( mercoledì 24) Atalanta-Real, Borussia M-M.City
XXII GIORNATA SERIE A. INCONTRI. Bologna – Benevento 1-1; Torino- Genoa o-o, Napoli-Juventus 1-0, Spezia-Milan 2-0; Roma-Udinese, Cagliari-Atalanta, Samp-Fiorentina, Crotone-Sassuolo, Inter-Lazio 3-1; Verona-Parma.
XXII GIORNATA SERIE A. CLASSIFICA ( parziale) Inter punti 50, Milan 49, Roma 43, Juventus 42, Lazio e Napoli 40 …
XXI GIORNATA. CLASSIFICA . Milan 49, Inter 47, Juventus 42, Roma 40, Lazio 40, Napoli 37, Atalanta 37, Sassuolo 31, Verona 30, Samp 27, Udinese 24, Genoa 24, Bologna 23, Benevento 23, Fiorentina 22, Spezia 21, Torino 16, Cagliari 15, Parma 13, Crotone 12.
XXI GIORNATA. MARCATORI. 16 reti, Ronaldo ( Juve), 14 reti, Lukaku (Inter), Immobile ( Lazio), Ibra( Milan); 11 reti, Joao Pedro ( Cagliari), Belotti( Torino).
XXIII GIORNATA SERIE A. ( venerdì 19) Fiorentina-Spezia, Cagliari-Torino; ( sabato 20) Lazio-Samp ( ore 15), Genoa-Verona( 18), Sassuolo-Bologna ( 20,45); ( domenica 21) Parma-Udinese( 12,30), Milan-Inter( 15), Atalanta-Napoli( 18), Benevento-Roma( 20,45); ( lunedì 22) Juventus-Crotone ( 20,45).
ALTRI SPORT. Non va bene il Mondiale di Cortina sulla neve, orfano di Sofia. Ci riscattano nel Mondiale di snowboard ( Svezia) due argenti di Moioli, dedicati all’amica Sofia. Baruffa all’italiana tra il Fogna, 33 anni) e Caruso, 28 anni, da dimenticare. Tuttavia, il Fogna e il Berettini hanno superato il terzo turno.
Fortuna nostra, più tra luci che ombre, le continue encomiabili prestazioni delle squadre di volley: che fossero figlie entrambe dei tornei più forti e belli al Mondo lo si sapeva, adesso a conferma vanno aggiunti i passaggi in Champions di quattro su quattro delle nostre formazioni, tanto tra i maschi quanto tra le femmine. Si dice che capitan Zaytzev, dopo un anno nella steppa, voglia tornare a al sole e ai cieli stellati, con probabile accasamento alla Lube.
Ma il vero spettacolo, di quello epico, da aedi antichi, lo sta dando quella barca ( si fa per dire) piovuta nel golfo di Auckland dallo spazio. La chiamano Luna rossa, e come la luna scende e sale ogni giorno dall’Empireo. Gli inglesi di Ineos che avevano cominciato ad assaporare la sfida ( con vittoria) contro New Zeland, tanto per traccannar birra ( dopo un secolo di attesa) dalla Coppa più prestigiosa e ambita al Mondo, stanno mestamente ripiegando le loro vele.
Al momento siamo sul quattro a zero, per l’ufo marino firmato Prada che, a dir il vero, ancora non è la certezza sulle max 13 regate previste, dove occorre tagliare vittoriosi il traguardo ( almeno) sette volte, per pretendere di sfidare ( dal 6 marzo, al meglio delle 13 regate) i ( terribili) detentori dell’Altro emisfero. Dobbiamo pazientare. Certo è che se il Max dovesse tornare a Rimini con quella lustra brocca d’argento potrà sognare di essere diventato celebre ( e amato) quanto ( o più?) del divin Federico.
( weekend 6/7 febbraio 2021) Avanti con il Campionato ( alla prima di ritorno, con Milan e Inter ancora in vetta una dopo l’altra), avanti anche con la Coppa Italia, alle semifinali, con la prima vinta dalla Signora ( 1-2) sulla Beneamata. Ora sotto con Napoli e Atalanta. Eppoi, senza soluzione di continuità, occhi sulla la seconda di Campionato con duelli per i posti Champions e retrocessione ( davvero appassionanti). Come rari son in altre plaghe calcistiche d’Europa.
Talvolta trascuriamo gli altri sport. Come il basket che con l’Armani è tornato ai piani alti d’Europa; con il volley ( maschile e femminile) va riconfermando il suo primato su tutti gli altri campionati gemelli; con lo sci, pronto per i Mondiali, ma con la nostra ( splendida) Sofia ai box per via di banale ( e grave) incidente.
Fra non molto sarà di nuovo ora di musichetta da Coppa delle grandi orecchie, ma anche del brivido che potrà suscitare quella ‘ rossa’ del mare predisposta per una impresa che i praticanti della vela potrebbero raccontare ( per anni e anni) ai loro nipotini.
Ma l’attenzione, in questi giorni, vessati più che dal Covid dai disastri di cui sono capaci i nostri ( presunti) ‘ numeri uno‘, è sul governo, o meglio sulla situazione politica, la nostra sempre esemplare situazione politica, che altro di meglio non ha saputo fare che mandare all’aria governi e sottogoverni, abbandonando il Paese ai caz… suoi in un momento di grande e tragica bisogna. Ma tant’è. Provvidenza vuole che dalle nostre parti transitino ancora uomini di valore, affidabili, capaci.
Intanto quel signore del Colle, silenzioso ( e opportuno) quanto non c’è molto da dire e loquace ( oltre che tempestivo) quando del cavallo impazzito bisogna prendere le redini in mano. Il Presidente, questa volta, si è rivolto ad una figura che più stimata non c’è, non solo lungo il Belpaese, ma anche nella leggiadra Europa.
Una figura che proprio poco fa ha accettato ( con rituale riserva) l’incarico di fare non ( il solito) giretto di consultazioni ma di reperire le forze di cui ha bisogno il Paese in questo momento di straordinaria ambascia. Nutriamo in lui grande fiducia. Il confronto con il governo Monti non ci sta. Son troppe le diversità in campo.
Auguriamo solo al nostro caro Presidente di avere avuto l’occhio lungo e di avere anticipato quel disastro annunciato che i tanti ( chiassosi) lavaceci che ( in questi ultimi lustri) hanno trovato casa nelle tante ( comode) case della politica nazionale ( da responsabili quali sono) manco avrebbero preso in considerazione.
IL DERBY FALSATO. Non è questa la tradizione del derby di Milano, con due energumeni faccia contro faccia intenti ad insultarsi e ad insultare parenti e faccende loro. All’ombra della Madonnina s’è sempre respirata aria di sport, di grande sport, con in campo i più grandi giocatori del Pianeta.
E non già s’applaude a comportamenti da bassifondi, tanto più imperdonabili se a compierli sono due ’ idoli’, ‘idola specus‘, direbbe il professore di filosofia, tra i ( tanti) falsi del nostro tempo. Sperando, in questa nostra fase temporale, che il cosiddetto ‘uomo moderno‘ smetta di credere alla panzana che ‘ s’è creato con le sue mani‘ ma che è stato creato da ’qualcuno ’ ben più capace di lui, anche se ( spesso) tradito da certe ( libere) esibizioni umane. Ma tant’è. Ibra, fra l’altro, negli spogliatoi, ha chiesto scusa ai compagni.
Era il minimo sindacale che potesse fare, perchè se c’è uno che non può permettersi di dare esempi come quello di Coppa è proprio lui. Caso fosse che il Milan iniziasse una parabola discendente sapremmo a chi guardare: del resto la storia è vecchia, degli ‘ uomini soli al comando’ non ci si può fidare (mai ) più di tanto, visto che dapprima ti portano alle stelle eppoi alle stalle. Come lor garba. E pensare che, in questo, il vecchio Diavolo è stato ( di recente) edotto.
Coppa Italia 2021 , semifinaliste: Atalanta-Napoli, Juve-Inter ( 2-1 nel derby) .
XIX GIORNATA DI CAMPIONATO SERIE A . CLASSIFICA: Milan punti 43, Inter 41, Roma 37, Juve 36, Atalanta 36, Napoli 34, Lazio 34, Verona 30, Sassuolo 30, Samp 26, Benevento 22, Fiorentina 21, Bologna 20, Udinese 18, Spezia 18, Genoa 18, Torino 14, Cagliari 14, Parma 13, Crotone 12.
INCONTRI XX GIORNATA. ( venerdì 5 febbraio) Fiorentina-Inter ( ore 20,45), Milan-Crotone ( ore 20,45); ( sabato 6) Atalanta-Torino ( ore 15), Sassuolo-Spezia ( ore 15), Juve-Roma ( ore 18), Genoa-Napoli ( ore 20,45); ( domenica 7) Benevento-Samp ( ore 12,30), Udinese-Verona ( ore 15), Parma-Bologna (ore 18), Lazio-Cagliari ( ore 20,45).
MARCATORI XIX GIORNATA. 15 reti Cr7 ( Juve), 13 reti Immobile ( Lazio), 12 reti Lukaku ( Inter), Ibra ( Milan).
ALTRI SPORT. Tutto travolge la Conegliano del volley, anche le turche date per prossime ospitanti di Paola Egonu. La quale lascerebbe per danari il campionato più bello e che l’ha scoperta e cresciuta. Se le converrà vedrà. Per quel che ci riguarda speriamo ci ripensi. Noi alla Paoletta vogliamo bene. Vola anche l’Armani Milano che ha battuto anche quei tosti dello Zenit, installandosi al terzo posto del massimo torneo europeo di basket. Erano anni che si attendeva cotal risultato.
Un tale ( di cui non ci interessa il nome) che ha avuto la buona sorte di giocare in una squadra della magnifica Verona, avrebbe detto: ‘ Sto qui, al momento, ma sogno la Premier’. Non è l’unico a sognare l’orto dei miracoli, infatti la propaganda d’Albione colpisce lontano. Fosse per noi, senza farlo tanto soffrire, gli andremmo a comprare un biglietto di solo andata, con l’aggiunta dei nostri più sentiti ‘ baci e abbracci’.
Tornano in pista le ‘rosse‘, affidati a due giovani driver. Se quelli della Fia, in combutta coi soliti ignoti, non ne combinano altre, potrebbe anche
I DEBITI DEGLI ALTRI. Non è che, da noi, si possa star tranquilli. Il Covid sta infatti cambiando anima al mondo del pallone, abituato a spendere e a spandere, oltre ogni limite, e ragione, dando ad un allenatore 12,5 mln quando era fin troppa la metà, e così a giocatori e vari addetti, che della torta cercano di ritagliarsi sempre la fetta più grossa e gustosa.
L’andazzo però non una esclusiva italica, perchè altri da anni assisi sul pulpito stanno mostrando ( finalmente) il loro fiato corto. Poco più dio un anno fa il Barca, da molti celebrato e ricelebrato come il più forte club al Mondo, proclamava di poter diventare la prima società a sfondare il tetto del miliardo di fatturato.
E c’è riuscito, nulla da eccepire, ma all’inverso. Infatti non come entrate ma come uscite, ovvero, per dirla facile, come una montagna di debiti, tanti quanti nessun altro. Si parla di 1,173 mld di euro, una cifra spaventosa, non distante comunque da quella analoga del Real, con i suoi 901 mln di ‘ buco’.
Si tratta, questo, l’ultimo rantolo dei due Panda d’Ispagna? Forse no, perchè entrambi sono specie protetta. E tuttavia qualcosa il loro esempio ci può insegnare: ovvero, credere che l’erba del vicino sia sempre più verde è lecito, umano, arcinoto, ma fino ad un certo punto.
Forse sarà meglio curarsi dei fatti propri, godendo semmai dei pro e dei contro durante conquistati e meritati, e che lo scimmiottare dell’altrui poco migliora. Il vento Covid sembra allungarsi anche in Oltralpe, dove il crack di Mediapro ha messo in ginocchio la Ligue 1.
E finanche in Albione, a partire dallo quello ‘spendaccione‘ del Chelsea ( oltre 250 mln gettati al vento in estate), dove sembrano tornati i tempi dell’austerità e del buon senso. Cioè, vendere, comprare ma non scialare. La Bundes così fa. Del resto i soffi dei venti contrari sono fin troppo chiari. Si può far a meno anche degli aruspici. Il traumatico ’buco’ delBarca, infatti, che altro dimostra se non quanto sia umano tenere i nostri piedi ancorati alla saggia e bella Madre Terra?
GAZZARRA SUI VACCINI. E mentre da noi altro rimedio non si trova che quello di far cadere un governo nel pieno d’una tempesta mai vista, in Europa ci si dimena per quei vaccini anti Covid non si sa se e come pattuiti con aziende che forse sarebbe opportuno cancellare dalla faccia della terra.
E’ in corso infatti un duro confronto con la Commissione europea e AstraZeneca, iniziato quando l’azienda farmaceutica ha annunciato che non potrà mantenere le forniture del vaccino promesse ( 400 mln di dosi).
Le minori quantità che saranno consegnate mettono a rischio le campagne vaccinali dei Paesi europei, che avevano puntato proprio sul siero di AstraZeneca perchè più economico e pratico da gestire rispetto a quelli Pfizer-NioNTech e Moderna, gli unici ( al momento) autorizzati dall’Agenzia europea per i farmaci.
Corre il sospetto che la ditta americana in causa abbia dirottato i suoi rifornimenti verso la ( solita) perfida Albione che, sempre stando alle voci, non solo si è mossa prima ma paga anche di più. La Svezia ha interrotto i pagamenti a Pfizer. L’Ue si prepara ad azioni legali. Che potrebbero ottenere effetti a cataste di morte avvenute.
In coincidenza dei ritardi sia di Pfizer che di AstraZeneca, torna un piccolo barlume di speranza con il vaccino italiano ReiThera ( fase 2): Invitalia , si dice, ha approvato un contratto presentato dall’azienda di Castel Romano, che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 mln con una prospettiva di produzione di 100 mln di dosi ed una ipotesi di conclusione della fase 3 a giugno.
Chissà se il Covid ci spingerà a ricredere nelle nostre potenzialità, e magari in quelle della più nobile Europa, imparagonabili, con tutto il rispetto per gli altri, visto che è nelle nostre valli e sulle nostre coste che è transitata buona parte della storia di questi ultimi duemila anni. Sarà una pia illusione, ma non dicevano i vecchi: ‘ Chi fa da sè, fa per tre’ ?
In ambito mutazioni del virus, l’Ema ha comunicato che ‘ sembrano altamente efficaci contro le nuove varianti i due vaccini con Rna messaggero‘, ovvero Pfizer e Moderna.
( weekend 23/24 e ultima settimana gennaio 2021).
IL GRANDE INDIMENTICABILE KOBE. Procedono anche gli altri sport, come il basket d’Eurolega, con Milano ora al terzo posto dopo aver battuto l’Olympiacos e in attesa dello Zenit; o come la ‘valanga rosa‘ sulla neve, che alla vigilia del mondiale continua a far tremare un po’ tutti, dalla Scandinavia alle Americhe.
In questo tratto di fine inverno, torna a trafiggere il cuore il ricordo della tragica morte di una stella dello sport mondiale che amava l’Italia. La stella è Kobe, il grande Kobe e la sua meravigliosa Gianna, ai quali Reggio Emilia ha dedicato una piazza e, il Belpaese, il suo più profondo e imperituro affetto.
IL GIORNO DELLA MEMORIA. Mercoledì 27 è stato il Giorno della memoria, dedicato ad un evento di cui l’umanità non potrà fare mai altro che vergognarsi. Senza dimenticare. Senza far dimenticare a chi vorrebbe farlo.
PER FAVORE, ORA BASTA, SIGNOR LOTITO. Sottolinea la ‘ rosea’, ora basta col vecchio teatrino della Lega. Donde quel corpulento avvocato romano smanaccia da anni tutto quanto gli torna utile o disutile. Aspirazione che ( fino ad un certo punto) può anche essere compresa. Ognun si fa gli affari suoi. Spesso in totale disprezzo del bene comune. Lo sappiamo. Sappiamo tutto. In questo caso però c’è un limite del quale occorre tenere ( finalmente) conto perchè in ballo ci sono il calcio e lo sport italiano.
C’è chi rimpiange la vecchia Lega, che nulla faceva, nulla muoveva, se non curare gli orticelli personali. ‘ Dai diritti tivù - ammonisce Stefano Barigelli , sempre sulla ‘rosea’ - non arriverà nessuna roboante sorpresa, il rinvio del voto finale non cambierà le cose: ai fondi non c’è alternativa. O meglio c’è: il fallimento dei diversi club. Il calcio italiano perciò svolti ora, torni a crescere e si lasci alle spalle un passato che è meglio superare. Il prima possibile’.
Insomma, se al buon Lotito ( e compagni di merenda) non stanno bene le cose, perchè non vanno a cercarsi qualche altra occupazione? Qui, di lui e compagni di merenda, non ne possono più. Ma proprio più. Scusi, signor Lotito, le riesce così difficile farsene una ragione?
( settimana dal 16 al 23 gennaio 2021). Finalmente Catilina Trump ha tolto gli speroni dalla Casa bianca e s’è andato a godere la pensione ( sembra) al sole della Florida. Sembra. Perchè di Trump, come dei Catilina, fatte le debite differenze, per i contesti diversi, ce ne saranno sempre in giro. Ma fin quando una democrazia riesce a separare il grano dalla gramigna si potrà sperare per il futuro di quel sistema che, forse molti non lo sanno, o non ci pensano, è il più delicato e fragile che ci sia.
L’importante che adesso nonno Biden non si lasci andare come fece Chichero. In quanto di contraccolpi, anche i meno previsti, e logici, si può sempre perire. Occhio, quindi, a non esagerare. Anche se, per quel che sembra, il corpulento ex capo della nazione più potente al mondo i guai se li va a cercare. Con il lanternino. Senza avere, per quel che sembra, l’acume e la perfidia del buon Catilina. E comunque sia vedremo. Intanto nonno Biden rassicura tutti: lavorerò per ricompattare quanto è stato lacerato.
Secondo Sallustio, Catilina, che aveva cospirato per impadronirsi della repubblica, nel 62 aC lascia sul campo di Pistoia vita e sogni di gloria. Sallustio di lui traccia un ritratto che ancora ( per molti aspetti suggeriti dall’attualità) ci parla. Sul come, quando e perchè ognun tragga le sue impressioni. Il ritratto:’ Era un animo temerario, subdolo, versatile; simulatore, dissimulatore di qualsiasi cosa; avido dell’altrui, prodigo del proprio, ardente nelle passioni; di bella loquela, di poca saggezza. In lui uno spirito insaziabile anelava sempre a cose smisurate, incredibili, troppo alte‘.
CACCIA AI VOLENTEROSI. Il buon Conte, non quello del calcio ma quello della politica, ha vinto il secondo round. In Senato, con qualche brivido, ma la partita continua. Il Premier ha incassato 156 voti a favore ( con 140 no e 27 astenuti) che consente la prosecuzione dell’attuale Governo. con altri patema, perchè la pattuglia renziana potrebbe in ogni momento prossimo futuro far scattare l’imboscata. A meno che non s’allunghi la lista dei ‘volenterosi’, cosa non impossibile visti i ‘ casi‘ Polverini, Causin, Rossi, etc etc.
‘Ora l’obiettivo – commenta col solito machiavellico candore il Premier - sarà quello di rendere più solida questa maggioranza. L‘Italia non ha un minuto da perdere’.
In effetti come dargli torto, con tutto quello che sta succedendo? Virus che dilaga, vaccini che ritardano, intere branche dell’economia alla cannetta del gas e i ( cosiddetti) ‘ aiuti’ elargiti per la prima volta ( come non mai ) da quei malfidati d’Europa sempre più in bilico ?
Come già detto in tempi non sospetti, ancora una volta confidiamo in quell’uomo silenzioso, presente quando occorre, super partes, lungimirante e credibile, che la Provvidenza ha fatto sedere in tempi tanto mediocri sullo scranno del Colle. Con lui presente (almeno) per un anno ancora, perfino i malfidati d’Europa si ‘rapacchiano’ . Un pochino ...
Nona Supercoppa italiana per la Signora, che quando mette le scarpe a punta torna perfino dalla tomba. Ancora una volta a dargli il lauro è stato quel potugheise che proprio qui, nel Paese delle difese impenetrabili, dei piccoli che diventano grandi da un giorno all’altro, che di calcio mastica già in culla, sta guadagnandosi la laurea di ‘ migliore di sempre’. Se poi riuscisse a far bere i suoi nella Coppa dalle grandi orecchie, potrà esserci un fans del cataluno che avrà qualcosa da obiettare?
XVIII CAMPIONATO SERIE A . Al diciottesima la Signora ( una partita da recuperare contro il Napoli) è a dieci punti dal Diavolo. Che continua a sbalordire, e anche a rinforzarsi per la volatona finale, come quelle che si fanno in primavera giù dal Capo Berta per arrivare tosti tosti in viale Roma. Il Diavolo ha reclutato ‘Marione ’ Mandzukic, ma anche Tomori e ( pare) Junior Firpo. Praticamente due opzioni per ruolo. Par che non ne voglia, invece … che non gli basti il quarto posto?
Altro. Malagò , presidente Coni, teme provvedimenti extra con il nostro sport. Ci mancherebbero anche quelli. Nel preolimpico di Trieste della pallanuoto femminile, le nostre aprono con una goleada ( 19-6 sulla Francia ma si bloccano alla seconda sul 7-7 contro le ostiche tulipane.
Nella pallavolo femminile, la migliore al Mondo, va dicendosi che la Ogonu sta per lasciare il Belpaese per trasferirsi in Turchia. Probabilmente per i vil danari, tanti … troppi? Che maletta! Dovrebbero tornare le nostre sulla neve. Le nostre, infatti, perchè dei maschi non c’è manco l’ombra. Intanto si parla di vecchi e nuovi arrivi nei due tornei di volley ( maschile e femminile) più prestigiosi al Mondo.
( weekend 16/17 gennaio 2020) E se Luna Rossa, al momento, con due punti su quattro, ci ha fatto rossi al sol cospetto dei ( risorti) inglesi, nulla c’è da scoprire sul solito armeggiar che da oltre un lustro circonda un’altra ’rossa‘, quella mitica, emblematica, di Maranello.
Alla Fia avevano progettato novità per il 2022? Beh, manco ce l’avesser0 detto, stanno per farle scivolare a data decisa ( come tutto il resto in questi anni ) dai soliti ignoti. Ovviamente a danno della ‘rossa’. Ultima bravata di una lunga serie. E che altro, sennò? Eppoi i nostri esterofili ci vengono a celebrare questo o quel prodigio, che ( sono oramai in tanti a pensarlo) che si fan bravi per un mezzo che pur da un autista di piazza non avrebbe a condurlo al titolo iridato della F1.
Ci consoliamo con quella giovane artista della neve, minuta, coraggiosa, che disegna traiettorie leggiadre sulle piste innevate delle montagne d’Europa. La si chiama Bassino, ma solo di cognome, perchè per il resto di ‘ bassino’ non ha nulla. Anzi, a dire il vero, c’è in lei qualcosa di ‘altino‘. Chissà che non tocchi a lei ‘elevar’ i miti antichi?
Qualche volta il lupo dipinto è meno feroce e pericoloso di quello vero. Altre volte invece il lupo che si dipinge è ben più feroce di quello creduto. A quale delle due possibilità va ascritto quel goffo monumento umano con il faccione da cultore di wrestling giunto alla presidenza del Paese più importante del mondo odierno, al momento, sinceramente, non è dato da sapere.
Certo è che ne sta facendo di cotte e di crude. Sicuramente non da livello d’un presidente con un ruolo tanto importante. Per il proprio Paese che, non dimentichiamolo, è una federazione di stati raggiunta dopo la più sanguinosa guerra civile dell’Ottocento, e per il Mondo , che ‘attonito‘ in orecchio sta.
Nei prossimi giorni, col procedere dell’ impeachement, potrebbero arrivare incidenti. Di cui, in un Paese armato come gli Usa, non occorre avere i poteri dell’infallibile Cassandra per immaginarne la portata. Purtroppo anche i grandi imperi nascono e muoiono. Costì i Trump sono appena citati, anche se lasciano ferite profonde.
In casa nostra, il buon Conte ha iniziato un terribile tour de force in parlamento per vedere di salvare il suo ( ennesimo) governo.
NUOVI STADI ADDIO? Ci sa tanto che per i nostri ( nuovi) stadi non ci sia un gran futuro. Anzi. A Milano, con l’eventuale cessione Inter, chissà che i ‘tintinnega’ di quel Comune non prendano la palla al balzo per far sparire il tutto?
E che sperar dell’impianto progettato per la Roma da Pallotta, con il recente cambio di proprietà?
Restava qualche speranza per Firenze, ma tra una ciancia e l’altra sono riusciti a far dire al volenteroso Commisso: ’ Ristrutturare il vecchio Franchi? Troppa burocrazia. Se vogliono uno stadio all’altezza dei tempi e della società, se lo facciano loro’. Loro chi? I ‘tintinnega’, ovviamente, e i ‘ lavaceci‘, amici loro.
SERIE A. XVIII GIORNATA. ( sabato 16/domenica 17 gennaio). Due gli incontri più attesi: il derby d’Italia con Inter e Juve e il posticipo serale Cagliari-Milan. Se non altro per vedere se si sta profilando all’orizzonte una nuova questione tra milanesi, oppure no.
Ebbene, sì, la questione torna d’attualità; questione o disputa o disfida che dir si voglia tra le due cugine milanesi, con le altre ( tutte le altre?) tornate a far da damigelle d’onore a quelle due mitiche squadre meneghini tanto cariche di storia e di trionfi da far invidia ai pettorali dei generali dell’Armata rossa schierato sulla piazza Rossa.
La Beneamata s’è disfatta ( 2-0) della Signora nelle mani d’un ducator ancora imberbe, mentre il Diavolo s’è cotto gli Isolani ( 0-2) come un maialino alla brace. E se il Piangina ( da tanti ancor tanto amato) questa volta non ha fatto il Piangina, nubi nere s’affollano alle spalle della Beneamata: il venditore cinese di elettrodomestici, infatti, ligio ai diktat del governo suo, con un figliolo forse un po’ illuso di sapere maneggiare un giocattolino che è tutto fuorchè un giocattolino, pare voler vendere la società ad altro più danaroso ( e con le mani meno legate) delle sue.
L’importante è che non ripetano, più o meno, l’Odissea alla quale fu costretto il povero Diavol0, il quale solo dopo anni è tornato a riveder la luce in fondo al tunnel, o meglio, a risalir vero quelle vette alle quali s’era gloriosamente affezionato.
CLASSIFICA ( parziale) SERIE A XVIII GIORNATA. Milan punti 43, Inter 40, Roma 34, Juve 33, Atalanta 31, Napoli 31 …
INCONTRI XIX GIORNATA. Benevento-Torino ( venerdì 22 gennaio ), Roma-Spezia, Milan-Atalanta, Udinese-Inter, Fiorentina-Crotone( sabato 23), Juve-Bologna, Genoa-Cagliari, Verona, Napoli, Lazio-Sassuolo, Parma-Samp ( domenica 24).
MARCATORI( provvisoria). 15 reti Ronaldo ( Juve), 14 Ibra ( Milan), 13 Lukaku ( Inter) …
SERIE A. XVIII GIORNATA. ( sabato 9/domenica 10 gennaio) Campionato: resta in vetta il vecchio Diavolo ( punti 40), con tre lunghezze in più rispetto ai nipotini dell’Ambrosiana. Guidati dal solito, inguaribile ’piangina’, che di tutti si lamenta fuorchè di sè stesso, scusandosi col dir ‘ non mi conosco‘.
C’è una buona stampa, chissà perchè, che continua a celebrarlo, anche se per la terza volta sta fuori di Coppa e funge ( ancor) da bella statuina in Campionato.
Misteri di questo meraviglioso Paese che predilige lui, il ‘piangina‘, rimborsato per le sue prestazione con 12,5 mln, al Gasp, il ‘magnifico’, rimborsato invece con 2 max 3 mln, ovvero circa cinque volte in meno. Non è che sul discorso ‘meritocrazia’ stiamo ancora agli albori della civiltà?
Per la XVIII giornata, da segnare: Lazio-Roma ( venerdì, ore 20,45), Inter-Juventus ( domenica, ore 20,45) e Cagliari-Milan ( lunedì, ore 20,45).
IL GIRO DEI GIRI. Nibali sceglie le gare del cuore. Il Giro per dare un ultimo assalto alla corsa di casa, il Tour per prepararsi ai Giochi. E’ quanto sintetizza la ‘rosea’0, che nella circostanza anticipa anche i partecipanti ( annunciati) alle due massime corse a tappe del mondo. Alla corsa ‘rosa‘ : Hart, Ganna, Nibali, Ciccone, Pozzovivo, Landa, Viviani: alla corsa ‘ gialla‘: Pogacar, Nibali, Van der Poel, Reglic, Dumoulin, Pinot, Thomas, Froome.
Praticamente due emisferi, nel primo quello di ‘scarto’, nel secondo quello di ‘prima scelta‘. Un modo implicito per rassegnarsi a credere che in Italia vengono quelli di serie B, in Francia quelli di serie A. Per tanti motivi che manco riepiloghiamo. Se alla ‘ rosea’ in primis tanto sta bene, nulla eccepiamo. Anche se, a dir il vero, in cuor nostro nulla è più Girodel nostro Giro, quello che da oltre un secolo propone i più grandi pedalatori che hanno scritto pagine immortali lungo le strade più impervie, imprevedibili e struggenti.
QUEL PERICOLO PUBBLICO DEL TRUMP. Ad occupare la cronaca di questo metà settimana ( mercoledì 6) sono le buone novelle che giungono da Oltreoceano, dove il passaggio di consegne alla giuda ( presidenza) del maggior stato al Mondo non è affatto certo e chiaro.
L’uscente, quel strampalato cow boy del Trump, insiste sul credere che le ultime consultazioni siano state ‘ truccate’, e dunque non valide. Deve avere ripetuto il suo delirio anche qualche ora fa, in qualche parte del grande Paese, spingendo però alcuni dei suoi facinorosi ad invadere il Campidoglio, sancta sanctorum della democrazia statunitense.
Mai visto. Ovviamente, con un popolo che viaggia ( abitualmente) con le arme appresso, più o meno come ai tempi della conquista, c’è scappato qualche morto ( sembra 4, tra cui una giovane dimostrante pro Trump) con numerosi feriti e arresti.
Forse al sor Trump, che di studi storici dev’essere abbastanza digiuno, non hanno spiegato che l’ultima volta che questo Paese è entrato in conflitto interno ( 1861-1865), ci sono scappati tanti di quei lutti e danni senz’altro pari per quel secolo ?
Al limite, il sor Trump potrebbe avere anche qualche ragione di sospettare, nessuno gliele nega, ma che senso ha ‘scatenare’ un ( imponderabile) conflitto interno per far valere ragioni che, in uno stato di diritto come gli Usa, ha mille altre possibilità per far valere ragioni e recuperare torti? I romani, esperti, si sarebbero chiesti: cui prodest ?
Metà settimana ( mercoledì 6) , con un turno ( insolito) di Campionato. Il clou era lo scontro Milan-Juve a San Siro; con le altre che avrebbero dovuto approfittare d’un eventuale ‘passo falso’ rossonero per agganciarlo in vetta. Le altre, nell’ispecie, soprattutte, Inter, Roma e Napoli.
Ma di codeste soltanto la Lupa sempre più sorprendente del sor Fonseca, ha guadagnato terreno sul Diavolo, sconfitto dalla Signora ( 1-3) ma ancora al primo posto d’un torneo che appare sempre più incerto e appassionante.
Alla faccia della propaganda esterofila. Certo il Milan senza Ibra può fare bene, i suoi ragazzi sono cresciuti, ma fino ad un certo punto. In certi frangenti, come quello dopo il pari rossonero, ci voleva qualcosa che mettesse al sicuro un risultato che poteva anche andar bene così. Visto che avrebbe tenuto la ( temuta) Signora a dieci punti ( una partita in meno) e allontanato la Beneamata, ancora una volta ad albero di Natale, al punto in cui quel nobile del Ranieri de Roma se l’è cotta e mangiata.
Sulla Beneamata continuano a girar voci destabilizzanti. Qualcuno, autorevole, dice che il Suning post Covid avrebbe pensato di cedere le sue azioni ad un gruppo connazionale di più consistente entità. Se le voci son attendibili si vedrà. Intanto però quel condottiero pagato una follia ( 12,5 mln annui) non sa più tirar fuori il ragno dal buco.
C’è chi lo vede ( stranamente) rassegnato; speriamo però non perchè c’è pronto qualche ( insulso ) spendaccione pronto ad incrementare il suo conto in banca. Di esempi simili, in un clima niente affatto sereno per milioni di persone, per quanto circoscritto potrebbe risultare al solo calcio, non sarebbe ( davvero) il caso.
CAMPIONATO SERIE A. XVI GIORNATA. Risultati: Cagliari-Benevento 1-2, Atalanta-Parma 3-0, Bologna-Udinese 2-2, Crotone-Roma 1-3, Lazio-Fiorentina 2-1, Samp-Inter 2-1, Sassuolo-Genoa 2-1, Torino-Verona 1-1, Napoli-Spezia 1-2, Milan-Juventus 1-3.
Classifica ( parziale): Milan punti 37, Inter 36, Roma 33, Juventus 30 ( una partita in meno), Sassuolo 29, Napoli 28 ( una partita in meno) …
NUOVI DIRITTI TIVU’. C‘è aria nuova nel calcio italiano. Superato da altre ( tre) leghe, e di nuovo in cerca di risalire per tornare al livello che questo sport merita in un Paese che lo adora da sempre. Dopo avere incamerato tante di quei trionfi e benemerenze che non basterebbe un Calepino a contenerle, tutte, adeguatamente.
L’aria nuova l’ha portata Dal Pino, 58 anni, da un anno presidente della Lega di A. Basata sostanzialmente su due novità: la vendita dei diritti tv nazionali e internazionali. Non ci soffermiamo sui meccanismi, i possibili aderenti, le prospettive; ci basta, al momento, vedere che proprio sotto la spinta dell’emergenza, da bravo paese dell’Araba Fenice, non ci si è messi sotto l’albero ad aspettare che la pera caschi, ma ci si è mossi, anticipando.
Dai diritti nazionali ( o domestici) potrebbe arrivare un entrata di 1,15 mld annui; da quella internazionale di certo qualcosa in più dei circa 350 mln ottenuti nel triennio precedente. Se tutto quadra, se non andiam errati nei conti, il nostro calcio avrebbe in arrivo una iniezione di cotal esborso di danaro che lo farebbe d’un colpo risalire la china anzitempo ignomignosamente ridiscesa.
Infatti, che il nostro calcio manchi d’appeal mondiale ci pare una bufala messi in giro da altri operatori del mercato fino ad oggi più abili di noi. Ovviamente, con il supporto entusiasta, dei nostri infiniti esterofili, che di ‘ tradir la Patria loro’ se ne fanno (pure) un vanto.
IL DIVIN POETA E IL GRANDE AIRONE. Il 2 gennaio del 1960 è scomparso il Fausto da Castellania. Che, per quel che ci riguarda, è il nostro massimo sportivo di sempre. Al punto che, nell’anno dedicato al Sommo Poeta, colui che – dice Borges - ha scritto il più bel libro degli umani, ci siam ( arditamente) spinti a veder se qualcosa li accumunasse.
( citiamo) Poeta, letterato, politico, studioso di filosofia e teologia, Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321) rappresenta un’intera cultura, vale a dire quella che si era andata formando a partire dal XII secolo quando, sulla scorta dei nuovi saperi provenienti dal mondo greco-bizantino e arabo, l’Occidente latino acquisì, non senza originali rielaborazioni, un sapere fino ad allora sconosciuto.
La sua attività artistica, grazie alla quale viene considerato il padre della lingua italiana, spazia dalla produzione poetica, come le Rime, a quella filosofica, come il Convivio e la Quaestio de aqua et terra; dal trattato politico, come il De Monarchia, a quello linguistico-letterario, come il De vulgari eloquentia. Ma l’opera che ha consegnato Dantead una fama imperitura è la Commedia, vale a dire la descrizione del viaggio che egli avrebbe compiuto nei tre Regni dell’oltretomba; con essa il Poeta ha infatti lasciato nei secoli un’indelebile impronta nell’immaginario collettivo relativamente allo stato delle anime dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Gli anglofoni a tanta grandezza hanno cercato di contrapporre tal Shakespeare, immenso, senz’altro, ma che ( da quel che è dato sapere ) circoscrive la sua attività in due ambiti: teatro e poesia. Non un po’ poco, si fa per dire, rispetto a quanto ha prodotto il genio fiorentino? Che di quel che apparitene alla parola tutto ha saputo dire. Entrando lui, uomo d’altri mondi, uomo d’altre epoche, in un occasionale accostamento con l’Airone che volò alto sul mondo del ciclismo per qualche decennio.
Bravo, anche lui, piemontese contro toscano, in tutto, o quasi: pianura, salita, discesa; gare di un giorno, gare di un mese; sfide in pista e contro il tempo ( record dell’ora). Per trovargli il pelo nell’uovo qualcuno disse che in volata non era un fulmine.
Ma che bisogno aveva della volata, visto che ( almeno) la metà delle gare le vinceva in solitaria? ” Solo, al culmine di un’epica fuga - rammenta William Fotheringam in ’ Un uomo solo’ - nella Milano-San Remo del 1946, con ben 14 minuti di vantaggio sul secondo, lo speaker annunciava: ‘Primo classificato Fausto Coppi. In attesa del secondo trasmettiamo musica da ballo‘.
ANNO NUOVO VITA NUOVA. Anno nuovo, vita nuova? Ce lo chiediamo. Anche perchè un anno di Covid ha indebolito le nostre resistenze davanti alle ristrettezze imposte da una pandemia di cui bisognerà capire fino in fondo genesi, diffusione e portata presente e futura.
Sull’apertura delle scuole restano ( colpevoli?) incertezze. C’è chi vorrebbe il dopo Epifania, e chi invece protrae il ritorno sui banchi (almeno) al 18 di gennaio. Il danno comunque è enorme, anche se non quantificabile, perchè va ad incidere sui rapporti generazionali, che non sono poca cosa quando di parla del nostro presente e dell’immediato futuro già sulla porta di aule da troppi mesi vuote.
Andare a spulciare qua e là, si trovano danni da pandemia ovunque. Non solo sul fronte del turismo, invernale in particolare, ma anche delle raffinerie di petrolio travolte anch’esse dal virus. Consumi in calo. In Asia e nei Paesi del Golfo i big locali preparano l’assalto ai mercati occidentali. E mentre in Italia ci lambicchiamo il cervello se ci sarà rimpasto di governo o no, Oltralpe avvengono ‘ processi’ che condizioneranno ( in men che non si dica) il futuro dell’Europa e del Mondo.
Il 30 dicembre scorso, l’Ue e la Cina hanno concordato un accordo bilaterale su cui si lavorava da tempo. Con l’accordo viene garantito un livello ‘ senza precedenti’ di accesso degli investitori europei nel mercato cinese. Alle nostre imprese verrà infatti consentito di acquisire imprese del Dragone o di crearne di nuove in settori ( anche) strategici ( telecomunicazioni o automobili elettriche e ibride), inoltre la Cina si impegna a convergere verso la regolamentazione europea per quanto riguarda le imprese statali e la trasparenza dei sussidi alle imprese non statali. L’accordo con la Cina segue di poco un altro accordo di libero scambio, firmato il 15 novembre scorso, con i paesi Ansean ( Australia, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda). ‘ Attraverso l’attrazione esercitata dal suo enorme mercato – sottolinea Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore - la Cina sta conducendo una politica internazionale basata su accordi bilaterali e regionali che, non solo massimizzano il suo potere negoziale, ma dividono i suoi rivali’.
A dover risentire maggiormente di questa politica, dovrebbe essere l’America, escludendola dai blocchi commerciali in cui essa è l’unica grande potenza, e tagliandole i rapporti ( in particolare) con l’Europa, la Vecchia Europa, con l’obiettivo ‘ di svuotare il sistema multilaterale globale rendendolo obsoleto’.
La strada appena imboccata presenta però insidie. Non da poco. Intanto perchè la Cina non si impegna ad abolire il lavoro forzato al suo interno, eppoi perchè non è ancora ( del tutto) chiaro se l’Europa, la Vecchia Europa, sia o no consapevole delle conseguenze strategiche dell’accordo.
Occorrerebbe mantenere ( almeno) una posizione equidistante con i due blocchi maggiori. Anche perchè la Cina non è una potenza speculare all’America. E’ una potenza autoritaria, in cui il Partito comunista controlla verticalmente il funzionamento dello Stato. Con tutti i suoi condizionamenti. E derivati. L’America avrà pure i suoi difetti, tuttavia passibili a correzioni attraverso libere e regolari elezioni, con sentenze di organismi giudiziari indipendenti e campagne di stampa senza censura.
In tal contesto non è detto che l‘Europa debba essere succube di una ( sola) strategia che abbia come baricentro ( soltanto) l’asse Washington- Bruxelles, anzi, l’Europa, la Vecchia Europa, che ( non dimentichiamolo) ha sulle spalle secoli di storia, con i suoi ( circa) 500 milioni di abitanti, non può certo finire al carro di questo o quello. E tuttavia, al momento, con tutti i pro e i contro, che altro fare se non (mai) abbandonare ‘ l’alleanza delle democrazie atlantiche‘?
IL VERBO CHE SI FA SPORT. ’ Pronto sono Francesco...’. Il numero è sconosciuto, ma la voce – svela Pier Bergonzi, direttore della ‘rosea‘ – è nota e arriva come un brivido che fa scattare la prima risposta plausibile ‘Santo Padre! Che piacere!’.
Così, nel suo stile, oramai inconfondibile, papa Francesco ha voluto ‘ complimentarsi’ con la redazione del giornale milanese per il buon lavoro ‘ fatto insieme a don Marco‘.
Il buon lavoro riguarda la lunga intervista ( con libretto) pubblicata dalla ‘ rosea‘ qualche giorno fa. Intervista che esprime, come dice Walter Veltroni, ‘ la vicinanza, il senso di prossimità che il lettore percepisce nel rapporto tra questo Pontefice e la vita quotidiana delle persone’.
Una sorta di mini enciclica, per la prima volta dedicata allo sport. Che non è più una pratica per pochi eletti come finora è stata, ma modo di vivere per tanti. E probabilmente da ’ rifondare’, in quegli stadi, campi e palestre vuoti per Covid, recuperando le motivazioni originarie e ridimensionando le esagerazioni che, soprattutto in certi ambiti agonistici, hanno preso un po’ la mano a tutti, falsando il giocattolo, in ogni angolo del Pianeta.
‘ Lo sport quando è vissuto bene, è una celebrazione: ci si ritrova, si gioisce, si piange, si sente di ‘appartenere‘ ad una squadra. ‘Appartenere’ è ammettere che da soli non è così bello vivere, esultare, far festa. Da soli, anche questo è un richiamo costante di papa Francesco, non ha senso vivere la vita. Che è sempre comunità, incontro, scambio, accoglienza, relazione. Ma anche ‘ Chi vince non sa che cosa si perde’. Che altro è questo se non andare contromano, in un tempo che ha come unica direttrice quella della vittoria?
Spesso ottenuta a tutti i costi. Anche ricorrendo a marchingegni vari. Leciti e non.
Papa Francesco cerca giustizia, sempre e ovunque. Anche nelle regole ( non scritte) dello sport dove conta di più ‘ una sconfitta pulita che una vittoria sporca‘. Queste non sono parole. Sono traiettorie indirizzate al cuore. Perchè la felicità , anche quella piccola e gratuita di una vittoria sportiva, possa essere sempre condivisa con la consapevolezza che ‘ se la tengo per me resta un seme, ma che se la condivido con altri può diventare un fiore‘.
LOTTA AL COVID. BioNTech, che produce con Pfizer il primo vaccino autorizzato anche per l’Europa, dice che occorrono altre dosi. Non sono ammessi nè distrazioni, nè ritardi, come ha sottolineato col solito acume il presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno ‘ seguito‘ da circa 16 mln di telespettatori.
FUSIONE FCA E PSA. I soci di Psa e Fca sono stati chiamati a deliberare sull’operazione che creerà Stellantis, quarto costruttore automobilistico con circa 9 mln auto vendute, 400 mila dipendenti e 18o mld euro di fatturato. L’assemblea ha dato parere favorevole.
IL SOGNO DELLA ‘ROSSA’. Dopo i maneggi che, con l’aiuto di più soggetti, e l’inadeguatezza di altri, sogna la ‘rossa’ di tornare competitiva in un campionato che lei e non altri hanno tenuto a battesimo fin dai primi vagiti.
‘ L’anno scorso – abbiam sentito dire a Pino Allievi - la ‘rossa’ ha presentato un progetto di motore assolutamente regolare ma bocciato da chi di dovere’. Ma questa non è stata l’unica malevolenza propinata al leggendario Cavallino, amato e sognato da tutti, odiato e danneggiato da pochi. I soliti. Che d’ora in poi sarà bene non perdere più d’occhio.
CAMPIONATO SERIE A. XV GIORNATA. I risultati: Inter-Crotone 6-2, Atalanta-Sassuolo 5-1, Cagliari-Napoli 1-4, Fiorentina-Bologna o-o, Genoa-Lazio 1-1, Parma-Torino o-3, Roma-Sampdoria 1-0, Spezia-Verona o-1, Benevento-Milan 0-2, Juventus -Udinese 4-1 .
La classifica ( parziale) : Milan 37 punti, Inter 36, Roma 30, Napoli 28 (* una partita in meno), Juve 24 (* una partita in meno).
XVI GIORNATA. Mercoledì 6 gennaio: Samp-Inter ( ore 15) e Milan-Juventus ( ore 20,45).
Qualche nota di commento. Tengono le due milanesi. Una dopo l’altra, in vetta. Si confermano Atalanta, Roma e ( dopo la batosta) Napoli.
Lotta al fondo sempre più incerta, visto che il Toro finalmente Toro battendo il Parma è risalito in classifica, rendendo avvincente anche questo aspetto d’un Campionato che poco nulla ha da invidiare a nessuno. Il fatto che Cr 7 batta record su record, segnando alle nostre difese, non fa altro che accrescere il ‘divario’ tra lui e gli altri più ‘ casalinghi’ pretendenti al miglior giocatore del XXI secolo.
Piuttosto c’è una ’vocina’ che si è levata nei pressi della Pinetina. Sembrerebbe infatti che la proprietà Suning, o più semplicemente il suo incaricato a Milano, il giovin Zhang, si sia ‘ stancato‘ del ‘giocattolino‘ ostico da maneggiare, e sia tornato sotto le ali del padre, in quella Cina autoritaria e impenetrabile dove i virus appaiono e scompaiono a piacimento e che ( a margine) sta gettando le sue avide reti in ogni angolo del Pianeta.
E se il giovin Zhang, pur smentendo, com’è ovvio, promette di far ritorno sotto l’ombra della Madonnina, c’è chi dice che stia cercando non tanto soci ( o sponsor) ma la vendita in blocco della Beneamata. Il che non sarebbe poi un evento tanto infausto.
Anche se a dire il vero qualcuno c’è che si fa in quattro per far passare la voglia di investire pure a Paperon dei Paperoni in una squadra che in Campionato sembra un albero di Natale, che ( ultimamente ) ha ( generosamente) ‘donato’ una finale di Uefa e che ( in tre anni ) non è manco riuscita a passare ( potendolo) i gironi Champions.
PAR CONDICIO. Un intervento sulla ‘rosea’ del 5 gennaio, cerca di fare chiarezza sulla sbandierata vendita della Beneamata. Non vera, secondo l’intervento a firma di Stefano Barigelli, e semmai rivolta in senso opposto. ” Nei prossimi mesi la situazione sarà comunque più chiara. Soprattutto saranno più chiare le intenzioni di Pechino. Perchè quelle della famiglia Zhang sono chiarissime: tenersi l’Inter, allineando i costi ( in primis gli ingaggi dei giocatori) ai nuovi ricavi”.