Vibo Valentia. Giornate europee dell’archeologia. Alle cisterne romane di Tuscolo, antica città preromana.

17 giugno 2022 0 commenti
Vibo Valentia. Giornate europee dell’archeologia. Alle cisterne romane di Tuscolo, antica città preromana.
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Vibo Valentia . “Anche la Calabria parteciperà alle Giornate europee dell’archeologia  dal 17 al 19 giugno. Nei pressi di uno scoglio, quale lo scoglio di Sant’Irene c’è un’antica peschiera romana –  annuncia Anna Murmura, presidente Archeoclub d’Italia, sede di Vibo Valentia -  della quale ancora oggi sono ben visibili la vasca principale e le piccole secondarie. O ancora da vedere la Tonnara di Bivona.

Un evento nell’evento con la partecipazione di esperti importanti come il direttore del museo archeologico ‘Vito Capialbi’ di Vibo Valentia, Maurizio Cannatà che illustrerà gli atti della prima edizione del Festival dell’archeologia e del turismo culturale e premio Khaled al Asaad, o ancora Maria Teresa Iannelli, già direttore del museo archeologico ‘Vito Capialbi di Vibo Valentia che parlerà proprio della peschiera di S. Irene.
Un evento che si svolgerà con il patrocinio del comune di Briatico. La tonnara di Bivona è un esclusivo esempio di archeologia industriale. Dunque un sito che offre l’opportunità di entrare nella storia viva della Calabria.  Sarà un vero viaggio nel patrimonio archeologico lungo la costa calabrese!.  

A Morrovalle – nelle Marche – immersione archeologica con la realtà aumentata!

Ci immergeremo, grazie alla realtà aumentata in un’altra epoca diversa dall’attuale ed entreremo nella necropoli picena inquadrabile tra la fine del VII e VI secolo a.C. e dei resti di epoca romana collegati al Fanum Apollonis. Sarà l’archeologia italiana a presentarsi ai turisti, alla stampa – annuncia Nazzarena Acquaroli Cerone , presidente Archeoclub d’Italia di Morrovalle - e lo farà nei modi migliori, con eventi innovativi e affascinanti. A Morrovalle, nelle Marche la stampa potrà conoscere i recenti ritrovamenti, in contrada S. Lucia, di una necropoli picena inquadrabile tra la fine del VII e VI sec. a.C. e dei resti di epoca romana collegati al Fanum Apollonis.
I visitatori e la stampa saranno guidati nelle due sale espositive, site nel museo di Palazzo Lazzarini, corredate da pannelli esplicativi con testi e immagini. Poi si entrerà nella sala immersiva dove sarà possibile vedere con la realtà aumentata, le aree in corso di scavo e la ricostruzione in 3D delle sepolture.  Ci immergeremo, grazie alla realtà aumentata in un’altra epoca diversa dall’attuale ed entreremo nella necropoli picena inquadrabile tra la fine del VII e VI secolo a.C. e dei resti di epoca romana collegati al Fanum Apollonis.

Le giornate termineranno domenica 19 giugno  con la conferenza: “IL CAMMINO DEGLI ANTICHI NEL NOSTRO TERRITORIO…” dai reperti archeologici ritrovati in Morrovalle alla conoscenza del territorio limitrofo. Dunque tre giornate straordinarie, belle, di grande rilancio della cultura italiana nel Mondo”.

In Puglia i boschi della Murgia, gli insediamenti preistorici lungo gli antichi tratturi.

“Sabato 18 giugno a partire dalle ore 19, l’evento culturale “TRA ARCHEOLOGIA E ARTE. FEDERICO II, LA MURGIA E L’ARTE EQUESTRE”,
con il patrocinio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

In un contesto per così dire ‘naturalistico‘ ma anche ‘ambientale’  e ‘climatico’, è stato progettato un evento culturale ambientato nel XIII secolo, quando i parchi e i boschi della Murgia furono visitati anche dall’Imperatore Federico II di Svevia; un luogo situato nel punto d’incontro fra due grandi vie erbose – ha annunciato Michele Iacovelli, presidente Archeoclub d’Italia sede di Corato in Puglia -  il tratturo Canosa-Ruvo e il tratturo Corato-Fontanadogna, ovvero nei pressi dell’attuale SP19 all’incrocio con la strada esterna Tratturello Pedale ( Accademia nazionale di arte equestre ‘Il nero luminoso‘ – Google Maps ).
Figura emblematica del Duecento, Federico II frequentò queste zone intorno al 1240 e anche prima, quando visitò la fabbrica del castello di Trani (datato 1233)”.

Lungo i tratturi ma anche insediamenti preistorici e villaggi risalenti al 5 mila a.C.

“Durante il regno di questo imperatore la cavalleria diviene il fulcro dell’esercito medievale che dal sec. XII in poi simboleggia la nobiltà e la forza cavalleresca in guerra e quando cambiano le caratteristiche e gli usi del cavallo da tiro che, sostituito ai buoi nell’aratura, è il protagonista del decollo economico dei paesi europei. Le prime aziende di allevamento organizzato dei cavalli compaiono presso i sovrani anglo-normanni.
Sul modello preso da Federico II nascono ‒  espone Michele Iacovelli - specialmente nelle zone pianeggianti e umide della Puglia nordorientale ‒ le massarie regie, sulle quali aveva già operato Federico con provvedimenti legislativi mirati a valorizzarne metodi e strumenti di allevamento. In una lettera del 1239 approva l’organizzazione della sua marestalla, stabilendo come dovesse avvenire la riproduzione e ordinando che le giumente fossero nutrite con orzo per dare più latte ai puledri (Historia diplomatica, V, 1, p. 490).

La scelta del luogo sta nel fatto che esso si trova al centro di una serie di emergenze archeologiche molto importanti e che vanno tutelate e valorizzate: Insediamenti preistorici come M. Savignano, L’antica, Posta Mangieri, Serra Cecibizzo, Masseria La grotta, note località con resti di villaggi di capanne a partire dal 5.000 a.C. Insediamenti con torri e masserie fortificate, come Torre Sansanello, Torre di Nebbia, Pedale Piccolo, Pedale Grande, Jazzo Tarantini, località con siti archeologici di origine medievale e tardomedievale, circoscritti sia alle strutture che alla viabilità interna.
Presenza di boschi residuali come quello di Castel del Monte e Malcangi, che documentano la più antica attività di disboscamento della zona a partire dalla fine del XII secolo. Presenza di altri siti archeologici che caratterizzarono sia l’attività di disboscamento che di inserimento dei culti cristiani in ambito paganico (chiesa di S. Magno).

Nell’ambito di queste emergenze archeologiche l’azione dell’uomo e la trasformazione del paesaggio trovano nella presenza imperiale una giusta connessione storico-antropologica e una documentazione archeologica certe.

L’offerta culturale, sarà arricchita e preceduta da un excusus su ‘Archeologia e arte. Rapporto tra uomo e cavallo’ che, ancorchè compare in ogni ambito di ricerca storico-archeologica e nonostante sia stato fondamentale presso la maggior parte delle popolazioni, ancora oggi non si è in grado di indicare con esattezza il momento e il luogo in cui per la prima volta l’uomo e il cavallo iniziarono a convivere.
La disquisizione minuziosa, frutto di studi approfonditi su alcuni scavi archeologici e sui reperti in essi ritrovati, ci consentirà, altresì, di comprendere meglio l’utilizzo del cavallo dalla Preistoria al Medioevo, ovvero dalla domesticazione dell’animale, passando per le varie fasi della storia dell’uomo, sino alla descrizione di come veniva utilizzato e considerato nella mentalità medievale.
Dall’uso in guerra, partendo dall’epoca delle invasioni barbariche che vede la nascita dei primi veri e propri reparti a cavallo, sino al periodo medievale indicato come l’acmè della cavalleria”.

Nel Lazio –  i reperti archeologici della via Flaminia a Malborghetto.

“Anche nel Lazio si svolgeranno le Giornate europee dell’archeologia dal 17 al 19 giugno con numerosi eventi targati Archeoclub d’Italia. Ad esempio, sabato 18 giugno alle ore 10 e 30 e domenica 19 giugno, alle ore 16 e 30, visite guidate all’area archeologica di Malborghetto. Poco oltre il XIII miglio della Flaminia antica si trova Malborghetto.  E’ un casale che ha inglobato un arco quadrifronte del IV secolo d.C. posto a segnacolo dell’incrocio tra la via Flaminia e la strada di collegamento tra Veio e la Tiberina.
Il tetrapylon, a pianta rettangolare – ha annunciato Carla Sisto Canali, presidente Archeoclub d’Italia sede di Formello -  su quattro pilastri in laterizio, era coronato da un attico a copertura piana. La presenza di un arco onorario sulla via Flaminia, databile al IV sec. d.C., è stata messo in relazione alla discesa delle truppe di Costantino da settentrione proprio lungo la via Flaminia al fine di opporsi a quelle dell’imperatore Massenzio. A seguito della vittoria, il Senato romano fece erigere nell’Urbe l’arco bifronte presso il Colosseo e forse nel Suburbium quello di Malborghetto.

All’interno del sito che vedremo ci sono i reperti archeologici della via Flaminia!

Dunque l’arco di Malborghetto, di epoca costantiniana è collegabile alle vicende della battaglia di ponte Milvio tra Costantino e Massenzio, il 28 ottobre del 312 d.C. Letture da testi storici.
Spogliato delle decorazioni esterne, fu riutilizzato nel Medioevo come fortilizio, chiesa, casale, stazione di posta. Recuperato e restaurato alla fine del XX secolo. Contiene un piccolo museo del territorio, con reperti dai monumenti sepolcrali lungo la via Flaminia ed inoltre è in bella posizione panoramica sull’Agro Veientano e sulla valle del Tevere”.

Nell’ antica città preromana di Tuscolo nel Lazio.

“Nel Lazio c’è l’antica città preromana di Tuscolo e la vedremo. Alle ore 9 inizio del briefing stampa itinerante che partirà dal piazzale di San Silvestro di Monte Compatri, sabato 18 giugno. Andremo dalle cisterne romane alla città di Tuscolo, attraverso una passeggiata archeologico/ naturalistica.
Inizieremo con una breve introduzione sul sito  - dichiara Claudio Martorelli, segretario Archeoclub di Monte Compatri, nel Lazio – e di tutti gli aspetti geologici e morfologici del territorio. Attraverseremo la fattoria ‘Collina degli asinelli‘, dove si svolge ippoterapia con gli asini.
Poi arriveremo presso le cisterne romane datate I sec. d.C. Percorrendo il sentiero 502 del Parco regionale dei Castelli romani, costeggiando il muro di cinta dell’ eremo di Camaldoli, arriveremo sul sito di Tuscolo, antica città preromana . Qui ammireremo le evidenze archeologiche venite alla luce attraverso i scavi che si sono succeduti nel corso degli anni. Attualmente c’è una campagna di scavi che si protrarrà fino al 1 luglio.
La grande opportunità di vedere le terme, l’ area del foro, mosaici e basamenti di costruzioni, ma anche ciò che resta di un santuario extraurbano!”.

In Campania a Benevento visita all’abbazia benedettina del Santo Salvatore a San Salvatore Telesino, apertura straordinaria della Villa di Poppea a Torre Annunziata, apertura straordinaria dell’anfiteatro  romano di Santa Maria Capua Vetere e del museo di Capua.

“Le Giornate europee dell’archeologia all’abbazia benedettina del Santo Salvatore a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, in Campania. Ci sono libri che nascono da molto lontano, addirittura da amori sbocciati nel medioevo – ha annunciato Francesco Morante, presidente Archeoclub d’Italia sede di Benevento -  divenuti versi immortali ma anche memorie di pietra come le antiche abbazie e le antiche chiese.
Per questo non poteva esserci incontro migliore, sul piano delle giuste sensibilità, tra l’ultimo libro di Michele Ruggiano e l’abbazia benedettina di San Salvatore Telesino. In questo sito, testimone di tempi di pietra, ci sarà la presentazione, a cura dell’Archeoclub di Benevento, del libro ‘Amori di sogno e sogni d’amore‘.

L’incontro, che avverrà domenica 19 giugno 2022, in occasione delle Giornate europee dell’Archeologia, è reso possibile grazie al patrocinio dell’amministrazione comunale di San Salvatore Telesino. L’incontro sarà preceduto, dalle 17 alle 18, da una visita alla struttura e alle raccolte archeologiche”.

Sabato 18 e domenica 19 giugno a Santa Maria Capua Vetere apertura straordinaria dell’anfiteatro romano, aperta alla stampa.

Ed inoltre al museo archeologico dell’antica Capua: sabato 18 giugno 2022, dalle ore 17 alle ore 19, Laboratorio di archeologia.
E ancora in Campania Archeologia e Musica nella Villa di Poppea a Torre Annunziata, sabato 18 giugno,  dalle ore 16 e 45.

“C’è anche Oplontis nelle Giornate europee dell’archeologia – ha affermato Mirella Azzurro, presidente Archeoclub DdItalia, sede di Torre Annunziata – con inizio alle ore 16 e 45, evento aperto alla stampa.
Un viaggio nella Villa di Poppea in compagnia di musica dal vivo con violoncello, chitarra, pianoforte, narrazione e musiche di Handel e Monteverdi.
Visite guidate alla Villa di Poppea a partire dalle ore 16 e 45. Con evento aperto alla stampa!”.

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