Bologna. Il castello di Dozza diventa la 12a ‘Casa della memoria’. Ed entra nella rete nazionale.

Bologna. Il castello di Dozza diventa la 12a  ‘Casa della memoria’. Ed  entra nella rete nazionale.
Rocca di Dozza ( ph rep.)

 

Bologna, 15 luglio 2022 – Una nuova casa dell’Emilia Romagna entra a far parte dell’associazione nazionale Case della memoria: si tratta del Castello di Dozza
nell’omonimo Comune in provincia di Bologna. Il Castello è Casa della memoria dell’umanista, diplomatico, cardinale Lorenzo Campeggi, feudatario della Rocca per concessione papale.
È gestita dalla  fondazione Dozza Città d’arte, istituita dal comune di Dozza nel 2003 con l’obiettivo di garantire il pieno godimento dell’antico borgo medievale, una piccola città ben conservata sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, con una peculiarità museografico-monumentale come la Rocca sforzesca.

 

COMMENTI. «Siamo felicissimi che un’altra realtà dell’Emilia Romagna entri a far parte della nostra rete portando a ventuno il numero di case museo emiliane
che fanno parte delle Case della memoria – commenta Adriano Rigoli, presidente dell’associazione nazionale Case della memoria -. Uno splendido castello con una storia antichissima che la Fondazione Dozza gestisce con cura e attenzione e che ringraziamo per la domanda di adesione che siamo stati felici di accogliere».

«Il Castello è il cuore del borgo di Dozza e rappresenta un motivo di attrattività unico – aggiunge Marco Capaccioli, vicepresidente dell’associazione nazionale Case della memoria -.
È il chiaro esempio di quanto la casa museo e il suo territorio possano fare l’una per l’altro, attraverso una promozione sinergica e integrata, dove la valorizzazione dell’una è motivo di crescita anche per l’altro. Un approccio che da anni, come associazione, ci impegniamo a promuovere».
«Entrare a far parte del virtuoso circuito dell’associazione nazionale Case della memoria costituisce un’importante opportunità per valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e immateriale di Dozza, legato alla storia, ai monumenti e ai personaggi, primo fra tutti il cardinale Lorenzo Campeggi, che ne ha accresciuto il lustro e l’importanza. Questa adesione all’associazione, che è stata chiesta dall’unanimità del consiglio direttivo della fondazione Dozza città d’arte – conclude Simonetta Mingazzini, presidente – sarà anche occasione per confrontarsi con realtà simili ed intraprendere nuove iniziative e progetti».

 

La Rocca di Dozza, nota anche come Rocca Sforzesca di Dozza, è un edificio complesso dalla storia secolare, che dall’epoca della sua edificazione, collocabile intorno alla metà del XII secolo, ha subito numerosi interventi di ampliamento e adeguamento funzionale, riconducibili a tre fasi principali, ancora ben visibili all’interno del percorso di visita del museo.
La Rocca è stata abitata fino al 1960, anno in cui fu ceduta al comune di Dozza che l’aprì al pubblico come casa-museo. Il museo della Rocca è gestito dalla fondazione Dozza Città d’arte, già riconosciuto quale ‘Museo di qualità’ è entrato nel 2022 a far parte del sistema museale regionale dell’Emilia Romagna.

 

Il museo della Rocca di Dozza è parte integrante del complesso monumentale della Rocca stessa. Fanno parte del museo le opere d’arte e gli arredi storici legati alla famiglia Malvezzi-Campeggi che abitarono la Rocca dal XVI secolo fino al 1960.
Il complesso si presenta come casa-museo aperta al pubblico, in cui il percorso di visita è sviluppato su tre livelli: fortezza medievale e rinascimentale, residenza rinascimentale e, infine, residenza settecentesca. Il museo comprende anche collezioni d’arte contemporanea, relative alla Biennale del Muro dipinto e ospita i bozzetti e i documenti archivistici e bibliografici afferenti al Centro studi e documentazione del Muro dipinto.

 

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