A volte ritornano dice la 'rosea'. Parlando dei fondi private equity che vorrebbero ancora investire sulla negletta Serie A. Con molte ( e significative?) novità rispetto alle precedenti proposte. A dimostrazione che un campionato per decenni ai vertici del movimento calcistico mondiale non ha lasciato dietro di sè solo cocci e nostalghie. Le Lega di Serie A, per anni sede di divisioni e lacerazioni, dovrebbe adesso di nuovo decidere. Nelle prossime settimane potrebbe optare per un poercorso guidato da uno o più advisor per redigere un'analisi più dettagliata delle diverse opportunità. Con pro e contro. Una decisione immediata non è alle porte. Ma è anche vero che i magnifici signori della Lega non hanno molto tempo per decidere ( finalmente) per il bene comune. Con tre possibilità, ammonisce la 'rosea': fondo private equity ( ultimamente proposte introiti per circa 1,7 mld) , partner finanziario o nessun cambiamento.AGENTI E PROCURATORI. Agenti e procuratori, sono ormai loro ( grazie a protezioni varie) a dettar contratti nel calcio. Lo hanno capito perfino gli Under 15. Ora che è finita la pandemia la spesa dei club sui trasferimenti è tornata a volare alta. Aumentata è anche la spesa per compensi ai cosiddetti intermediari riportandosi ai livelli 2019. Che secondo quanto pubblicato nel report Fifa Intermediarles hanno speso nelle sessioni di calciomercato 2022 ( nientemeno ) che 572 mln di euro ( 628 mln di dollari) per i costi di mediazione sia in entrata che in uscita. Facendo un balzo in avanti del 24% rispetto al 2021. Con ulteriore primato per i compensi pagati da parte dei club cedenti: 413 mln di euro più di quanto registrato nel 2019. Per i rappresentanti dei club, invece, la somma sborsata è stata pari a 158 mln di euro, la seconda più alta di sempre. In buona sostanza, agenti e intermediari nei tre anni funestati dal Covid hanno incassato, soltanto per i trasferimenti internazionali, 1.6 mld di dollari. Sborsati da chi? Stando alla Fifa, 19 dei primi 20 club per spesa sul mercato appartengono alle prime cinque leghe europee, con United, Barca e Liverpool in testa ad una classifica con ben 11 società di Premier presenti. A questo punto anche al viandante bulgaro vien da chiedersi se la riforma annunciata dal buon Infantino è ancora in pista o no, per sanare la ( cosiddetta) liberalizzazione concessa nel 2014. Vero è che lo scorso 16 dicembre a Doha ( e ti pareva ) il Consiglio della Fifa ha approvato il nuovo regolamento. Che, formalmente, ora esiste.CALCIO SPETTACOLO? Il buon Vocalelli assicura ' Così è in tutta Europa, anzi in tutto il Mondo, perchè il calcio nelle espressioni più alte è una promessa di spettacolo e divertimento. Questo ha fatto la differenza ( negli ultimi anni) tra il nostro campionato e quello altrui. Con grande difficoltà a venderlo. Perchè il pubblico, e non solo il tifoso, ama appassionarsi ed è disposto a ritagliarsi due ore solo se c'è la forte e concreta possibilità di 'gustarsi' e non solo vedere una partita in tivù. Da noi, francamente, anche a livello di vertice, non è così scintillante da meritarsi, magari dall'altra parte del Mondo, un'attenzione da prima visione'. Messo così ci sembra il solito imbelle piangina. Con qualche bagliore e un cumulo d'ombre. Intanto chi l'ha detto che per fare spettacolo occorra mettere in campo dei forsennati più adatti ad ippodromi che a campi di calcio? A noi, che tutto tutto abbiam vinto, piace la tecnica ma ancor più l'arte. Se non altro perchè per far galoppar cavalli fin oltre i tempi regolamentari bisogna anche adeguatamente foraggiarli. Con bresaola della Valtellina o stoccafisso dei mari del Nord? Noi, con tutto quel che accade, ce lo stiamo chiedendo. Semmai il nostro problema è liberarci di un certo quantitativo di dirigenti del Menga, di commentatori che più che giornalisti, scrittori e poeti sono portaborse, scribacchini e poetastri, di stadi obsoleti e di amministratori che, come il nasone assiso sotto la bella Madunina, piuttosto che farlo preferisce farselo soffiare. Per noi, purtroppo, memori dei padri che come le calighe romane non temevano al mondo alcuno, spettacolo non è riempir l'ore d'un annoiato ma, una volta cucito lo scudetto addosso con l'aggiunta ( deciderà Eupalla ) dell' innominabile, veder esplodere la gran festa che attraverserà di certo i mari.
LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 20 al 31 gennaio 2023). Addio a Carlo Tavecchio, 80 anni, presidente Fgci nel 2014, che ( con grande coerenza) lascia nel 2018 per il mancato Mondiale in Russia. A lui si riconosce una vita tra aiuti umanitari e una visione politica. Un uomo serio, dunque, non [...]