Nel mezzo di questo lungo 'viaggio', sono stati tanti i passaggi memorabili. “Mia madre mi chiedeva sempre cosa volessi fare da grande: io le rispondevo che volevo fare il papa, perché ascoltavo alla radio i suoi messaggi e mi sembrava avesse sempre molto da dire. Ma lei, che era una cattolica anti-clericale, mi diceva che i papi erano tutti vecchi e, una volta eletti, poi morivano presto. Così mi focalizzai su ‘quel brutto male lì’: sì, perché nel nostro paesino si faceva menzione di altre patologie mortali, quali l’infarto, ma il cancro si aveva paura persino di nominarlo, sia quando qualcuno si ammalava, sia quando ne moriva. Era come un lutto pre e post mortem”. Tanti anche i ricordi di altri grandi personaggi storici forlivesi, che hanno avuto un impatto importante sulla vita dell’oncologo. “Non posso non citare, in questo bel luogo a lei intitolato, Annalena Tonelli, che mi ha insegnato l’importanza di dedicare la propria vita agli altri. Ci tengo a ricordare anche Lamberto Valli, morto di un tumore, che parlò ad una trasmissione radiofonica del suo cancro, in un periodo come vi dicevo in cui anche citarlo faceva paura”. Alla fine anche un messaggio per i più giovani presenti per l’occasione. 'Ricordate: non c’è nulla che non si possa fare se si vuole fortemente una cosa'. Al termine della presentazione, durata circa un’ora, il prof. Amadori si è prestato ai tanti che hanno fatto la fila per una dedica personale sul libro.
FORLI’. Lunedì 2 luglio, presso la ‘Fiasca bistrot’ di Forlì, si è tenuta la prima presentazione dell’autobiografia professionale del prof. Dino Amadori, dal titolo ‘Anima e coraggio. La mia vita contro il cancro’. Il presidente IOR e direttore scientifico emerito IRST IRCCS ha parlato di fronte a una platea di [...]