Nel corso della sola stagione irrigua 2020 si sono analizzati 335 campioni d’acqua (210 riferiti ai parametri di compatibilità agronomica e multi-residuali, 125 ai parametri previsti dal quadro normativo vigente e agli idrocarburi) e 50 campioni di materiale vegetale (di cui 38 per la ricerca delle multi-residualità e 12 per analisi di tipo microbiologico). Il Consorzio ha inoltre messo in pratica un’oculata gestione idraulica dei sistemi irrigui interessati attraverso la regimazione delle acque di scolo raccolte dai canali a monte del CER, fonte primaria di approvvigionamento idrico del territorio romagnolo, nonché attraverso la turnazione dei prelievi e un servizio di messaggistica per informare le aziende agricole delle principali azioni intraprese e orientarle nei comportamenti da assumere. Quest’ultima attività ha consentito, quanto meno, di limitare l’entità dei danni accertati. A ciò si aggiunge la costante collaborazione prestata alle istituzioni e autorità impegnate nella ricerca delle possibili cause dei problemi segnalati. A partire dalla stagione irrigua 2021, avviata già dall’inizio di marzo, si è poi deciso di procedere all’installazione di due centraline nei punti più sensibili del sistema idrico interessato, per la rilevazione in continuo (24 ore su 24) di determinati parametri di qualità delle acque vettoriate lungo i canali.
ROMAGNA OCCIDENTALE. Nel corso delle stagioni irrigue 2019 e 2020, sono stati riscontrati, in un determinato numero di aziende agricole del comparto idraulico Fosso Vecchio – porzione dell’ambito di pianura del comprensorio consortile tra il torrente Senio e il fiume Lamone -, danni colturali subiti sia da colture da seme, [...]