Gli artisti di BiART Gallery rappresentano prima di tutto il cibo come natura, esponendo delle opere dai gusti intriganti ed eterogenei. Attraverso il cibo raccontano la ricchezza della natura nel suo splendore o addirittura nella sua decadenza. Il momento del mangiare appare non solo come un’esigenza umana, ma come un momento di piacere personale e di relazione con gli altri. L’uso del colore è libero e sfocia nelle diverse sfumature di una tavola imbandita o di un vaso pieno di frutta matura ed è in grado di trasmettere gli stati d’animo legati alle sensazioni del gusto. L’iconografia delle opere è arricchita da una pluralità di riferimenti artistici di epoche differenti: da una natura morta che richiama l’atmosfera allegorica delle opere di Caravaggio, si passa alla quotidianità degli alimenti che ricordano i provocanti Tableaux-piegés di Daniel Spoerri, fino alla presentazione del cibo come merce e simbolo del consumismo dilagante che rievoca la cultura pop. La mostra mette in scena quindi un viaggio attraverso i gusti nelle diverse epoche storiche e artistiche, gli usi e i costumi delle civiltà e le relazioni sociali che rendono il cibo un referente artistico esistenziale.
RAVENNA. Sabato 15 maggio, presso Pallavicini 22, gli artisti di BiART Gallery di Bagnacavallo presentano la creatività emersa tra le mura domestiche in tempo di pandemia; in questa mostra, propongono quanto inerente il settore alimentare, dagli utensili da cucina all’ambiente di produzione, agli alimenti veri e propri evidenziando il rapporto esistenziale [...]