Ferrara. Quaestio ebraica e speculazione medicea.Cause,ragioni e intrighi per il ghetto di Firenze.

Ferrara. Quaestio ebraica e speculazione medicea.Cause,ragioni  e intrighi per il ghetto di Firenze. Firenze 1567. La politica di accoglienza di Cosimo I verso gli ebrei muta all’improvviso. Per ottenere il titolo di Granduca, osteggiato dalle maggiori potenze europee, cede alle pressioni di papa Pio V, disposto ad appoggiare la sua richiesta in cambio della fondazione del ghetto. I primi gesti di conformità religiosa attuati da Cosimo sono la richiesta agli ebrei di indossare il segno sui propri abiti e una campagna contro i banchieri ebrei. A operare dietro le quinte, firmando e producendo rapporti, inchieste, richieste e memoriali, è uno dei membri del Magistrato Supremo, l’organo giudiziario per eccellenza dello Stato Mediceo: Carlo Pitti. Grazie al ritrovamento del suo archivio privato, Morgese ricostruisce il milieu dell’epoca, le abitudini, le tradizioni familiari e le usanze di vita nel secondo Cinquecento, che ha segnato la fine del lungo Rinascimento fiorentino, e il processo storico che ha portato all’istituzione del ghetto ebraico di Firenze. È Pitti a ordinare il censimento degli ebrei che vivono in Toscana, a investigare sui banchieri ebrei che vi operano e a stilare la bozza del decreto per la loro espulsione.

FERRARA. I retroscena sulla questione ebraica e speculazione economica dei Medici: cause, ragioni e intrighi dietro la creazione del ghetto di Firenze. Ne parla, alle ore 18, al Museo nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah – MEIS (via Piangipane 81, Ferrara) l’archivista e paleografa Ippolita Morgese, che in Nessuno sa di lui (Le [...]