Non solo sport. ‘Italoi’, la strana stirpe che ama obliare una ‘ presenza’ che quanti altri possono vantare?

Non solo sport. ‘Italoi’, la strana stirpe che ama obliare una ‘ presenza’ che quanti  altri possono vantare? Ora al Diavolo mancano tre partite per fregiarsi del 19° scudetto. Con, sullo sfondo, nababbi arabi che promettono soldi e nuovo stadio. Giusto la manna che i milanisti invocano al cielo per ridare lustro ad una società che, superata la terribile fase post Berlusca, era scomparsa dall'èlite mondiale. Dove, con le sue 7 Champions, resta seconda solo a quel Real del Florentino ( 13) e del Carletto, che, guarda un po', è uno dei figli più cari ( e riusciti) del Diavolo. Nell' attesa del ritorno negli autodromi delle 'rosse' altre ' rosse' si battono con onore in pista. Sono le Ducati di Borgo, che con quel caro ragazzo del Pecco hanno ripreso a condurre le danze, cominciando a lanciar nitriti nell'affollato agone di Jerez, e battendo quel siculo francofono del Fabio, campione del mondo, di cui andare orgogliosi. 'Sono francese, preferisco parlare in spagnolo, penso in italiano'. Si presenta così Fabio Quartararo, centauro che si sta facendo notare, sempre più spesso, sul podio delle gare di Moto GP. Classe 1999, gareggia con la bandiera francese perché, a dispetto di un nome e cognome dalle inequivocabili origini, è nato a Nizza. Il cognome, soprattutto, conferma più che tradire le sue origini italiane, nella fattispecie siciliane. L'approfondimento offerto dal Fabio potrebbe essere applicato alle storie di tanti italiani che, migrati, non conservano o cancellano i segni delle loro origini. Che, in realtà, non sono ( semplicemente) origini, ma ( tutto) quello che natura e storia hanno depositato dentro il loro essere, talvolta faticando per secoli, e comunque forgiando quel dna che è la vera essenza della loro ( nostra) presenza tra gli umani. Allora, perchè dimenticare, o fingere di dimenticare, magari nel patetico tentativo di cancellare un passato individuale fatto di povertà anche estrema, sorvolando purtuttavia su un passato collettivo talmente ricco che pochi altri popoli della terra possono uguagliare? Almeno nella misura concessa agli eredi degli ' italoi', il ' popolo che che abita ad Occidente'. Messi, il grande Messi., ad esempio, giustamente, dice che è di Rosario, obliando però quello che gli altri sanno, ovvero donde giungevano i suoi nonni e genitori? Come dire, la sua storia e il suo talento, senza i quali chi altri oggi sarebbe ? Tra l'altro lui e i suoi risulterebbero ancora segnati per via d'un servizio militare rimasto in sospeso all'anagrafe comunale di un paesello delle Marche, che un concittadino così annunciava : 'Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude ... '. Un concittadino che solo a citarlo che altro rende se non di farti sentire parte ( privilegiata ) dell' umanità?

LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 27 aprile al 2 maggio 2022). Come si fa ad esultare per lo sport quando un altro zar Pietro della steppa sta terrorizzando  a suon di missili, cannonate, minacce ( nucleari o meno), l’intero Vecchio continente che di tutto  ha bisogno fuorchè di tornare a celebrare guerre? Qualcuno, molto ingenuamente, o forse molto codardamente, come quei fiorentini [...]