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Non solo sport. Moto: in Cataluna ecatombe azzurra. Calcio: il Mancio riprova, con al tergo dei La Palice?

Non solo sport. Moto: in Cataluna ecatombe azzurra. Calcio: il Mancio riprova, con al tergo dei La Palice? E mentre Celestino Vietti, zitto zitto, in Moto2, ci ha ricordato il valore di una scuola che tra le invidie del mondo continua a produrre campioni, la giornata trascorsa sul bel circuito dell'amena Cataluna, ci ha invece confezionato una vera ( ingenerosa ) ecatombe dei nostri, tra Moto3 e Moto Gp. Sfiga azzurra da non credere. Foggia in testa nella Moto3 stoppato dal ( inusuale) calo della catena, e il Pecco nella Moto Gp travolto in fase d'avvio da uno sciagurato del Sol Levante che più che pensare a correre ama disarcionare gli altri, con danni non da poco, e non solo per lo spettacolo, sempre e comunque alto, ma per le sorti di una contesa che così protetta dalla buona sorte non offre l'esatta idea delle forze contrapposte. Sì, perchè, pur plaudendo alla straordinaria vena motoria dell'erede dei Quartarari, un Pecco in gara avrebbe ( di certo) offerto ben altro spettacolo, e ( forse) ben altro esito, se mal non ci sovviene quanto accaduto ( di recente ) al Mugello. Ma tant'è, perchè nella vita come nello sport se gli dei si dilettano con le beghe loro per gli umani, anche quelli più meritevoli, diventa imprevedibile ogni ragionevole soddisfazione. Diciamo pure che, a questo punto, per l'erede dei Quartarari la riconferma del titolo iridato se non è cosa fatta quasi lo è. Un peccato, metterla così, perchè lo straordinario agone sportivo offerto dalle moto da corsa, senz'altro tra i due o tre ( al momento) più invitanti al mondo, chissà quali altre entusiasmanti pagine avrebbe potuto scrivere per noi e per i posteri? Quella che tutti chiamavano Nazionale altro non era per noi dal divano che una Compagnia di ventura agli ordini di Mancio da Jesi, capitano di ventura visionario e cattivo, ma che dell'arte della guerra col pallone in campo non è secondo a nessuno. La sua Compagnia all'Europeo ha meravigliato il mondo, sverniciando tra l'altro quanti vengono fatti passare per imbattibili gentleman quando non solo non sanno vincere ma neppure perdere. Purtroppo come tutte le Compagnie di ventura basta che la sorte e la condizione del capitano volgano altrove, per vedere svanire in un sol colpo l'ammirevole prodigio. Il Mancio, infatti, a ferita aperta, avrebbe voluto trasferirsi altrove, tanto più che a proteggere una Nazionale sì carica di gloria ( da troppi anni ) non c'è proprio nessuno. Ben per noi che ci abbia ripensato riprendendo a rinserrare le file. Rinvigorite da gambe nuove, quasi imberbi, e purtuttavia le uniche adatte a rigenerare speranza. E se gli italioti d'Argentina si sono fatti in quattro per far vedere che sono più bravi di nonni e padri loro, agli Alemanni non è riuscito altrettanto. Il pari ( 1-1) confezionato in Nation League contro di loro non è cosa da disprezzare, nonostante quel che vaticina il tale da Miami, anche perchè con sei debuttanti quanti potrebbero essere i tecnici che rimetterebbero i lor piedi in campo? Soli e soletti, visto che a proteggere le spalle da ( nuova, possibile ) tempesta chi ci sarebbe? A proposito di nessuno, chissà qual gioia avranno monsieur de La Palice o il nostro Catalano nel constatare quanti meravigliosi eredi contano sulla faccia della terra, come quel tal Gravina, presidente Figc, così di gran peso in ambito continentale da vedersi sghignazzare in faccia senza pudore il buon Ceferin alla ( sua, nostra ) richiesta di ( eventuale) Europeo all'Italia. Infatti sull'esclusione dell'Italia dal ridicolo campionato natalizio nel deserto il Presidente scopre l'acqua calda: ' Inutile pensare a ripescaggi, abbiamo perso e siamo fuori'. Che abbiamo perso lo sappiamo, che siam fuori anche, quel che non capiamo se è come una nazionale con quattro stelle e attuale campione d'Europa sia stata trattata per la seconda volta di fila men della serva di Zoffoli per un torneo dove, stando a titoli e dati, avrebbe dovuto essere la favorita . Non sarà perchè nessuno lo fischia ? Nè Fifa, nè Uefa; nè quel simpaticone del sor Marotta; nè l'abbronzato vate di Miami; nè giocatori e giocatorini ( con squali al tergo) dai piè veloci spendaccioni attratti? Tra i quali ne prendiamo uno a caso. Certo De Ligth, tulipano, che si permette di far le bucce sul rinnovo con la Signora, dicasi la Signora di un calcio che sui libri riempie più pagine d'altri, in attesa di aggiungerne delle nuove. Che sono in bozza. Sbotta il tulipano: ' Valuterò l'offerta, anche perchè, io, cerco sempre di far qual che è di meglio per me'. Un altro buon erede di La Palice? E sulla cui saggezza sorvoliamo, visto che uno che pensa solo per sè non si capisce come possa dare il meglio per gli altri. Epperò non è ora che giocatori e giocatorini, con tanto di squali al tergo, tornino a nuotare nelle acque loro ? Non facendoci perdere tempo, anche perchè di certi soggetti passati a miglior stipendio che resterà a breve?

LA CRONACA DAL DIVANO.  ( dal 4 al 6 giugno 2022). E mentre Celestino Vietti, zitto zitto, in Moto2,  ci ha ricordato il valore di una scuola che tra le invidie del mondo continua a produrre campioni, la giornata trascorsa sul bel circuito dell’amena Cataluna, ci ha invece confezionato una vera ( ingenerosa ) [...]

6 giugno 2022 0 commenti

Non solo sport. Pietro zar infame. Nemesi rossa per il Max? Pericolo estinzione per il nostro ciclismo ?

Non solo sport. Pietro zar infame. Nemesi rossa per il Max? Pericolo estinzione per il nostro ciclismo ? Come si fa ad esultare per lo sport quando un altro zar Pietro della steppa sta terrorizzando a suon di missili, cannonate, minacce ( nucleari o meno), l'intero Vecchio continente che di tutto ha bisogno fuorchè di celebrare guerre? Qualcuno, molto ingenuamente, o forse molto codardamente, come quei fiorentini che corsero ad aprire porte e portoni della loro città al sopraggiungere di Carlo V, pensava che bastasse concedere qualche regione di confine più la Crimea per satisfare la fame di questo anacronistico signore della guerra seguito a testa bassa da un popolo che del profumo della democrazia ha dovuto sempre ( obtorto collo) fare a meno. A star sentire quei che lo conoscono, il novello zar Pietro vorrebbe riportare le lancette dell'orologio della storia a qualche secolo fa. Quando la Grande madre Russia si estendeva dal Baltico all'Alaska, un poco Europa e in gran parte Asia. Insomma, un impero. E comunque il massacro procede. Senza tregua, nè religiosa nè altra. Città come Mariupol sono praticamente demolite. Quelli che resistono all'invasore è perchè piuttosto che finire sbranati dal lupo siberiano preferiscono darsi morte onorevole su una terra ancora loro. Piovono bombe perfino sulle innocue stazioni dei treni. Dove cercano salvezza donne, bambini, persone anziane e fragili. Mentre l'inutile balletto di quei fantasmi dell'Onu non incoraggia più nessuno, visto che allo zar Pietro non sanno manco cosa chiedere .Tanto meglio , non ci sarà l'imbarazzo, anche perchè, lui, a concedere, non pensa proprio. Classiche amare, manca il faro. E così che s'annuncia il presente ( o futuro prossimo) del nostro ciclismo al maschile. Che dopo aver fornito i più grandi pedalatori della storia di uno sport dai connotati epici non riesce più a produrre atleti in grado di far fronte ai robotizzati del nostro tempo. Beppe Saronni, 64 anni, vincente sulla strada e come dirigente sportivo, toglie il coperchio sul vaso dei nostri pedalatori. Dice: ' Guardi le grandi corse e ti chiedi dove sono spariti gli Italiani? Non siamo più protagonisti e soprattutto non ci sono più Italiani che corrono'. ' Il fatto è che sono scomparse le strutture giovanili di base. Fino a poco tempo fa ogni paese aveva la propria società e la propria corsa. C'era una base molto larga, non tutti diventavano campioni, però uscivano dei buoni corridori. Ora non c'è più niente alla base, e sarà sempre peggio'. ' La mancanza di risultati è la punta dell'iceberg. Se non si torna ad investire sulla base e sulle strutture giovanili l'Italia resterà appesa a quei pochi talenti naturali come Ganna e che vengono fuori casualmente. Dai miei tempi il ciclismo è cambiato. I genitori hanno paura, i costi sono cresciuti così come i sacrifici. In Italia non mancano i soldi ma i progetti. Con idee e persone credibili per portarli avanti'. Anche nel ciclismo riecheggia dunque il ritornello che, sia pure con sfumature diverse, angoscia quel calcio maschile sbattuto fuori dai grandi consessi. A latitare, anche in questo ambito, sono le persone capaci, appassionate, sinceramente legate a valori e tradizioni prestigiose. A gestire campi e strade sono oggi personaggi senza memoria che mangiano sputando sul piatto loro, e diffusi come nugoli di cavallette ovunque. Tra politici, addetti ai lavori, informatori da decenni presenti sui luoghi del delitto eppure mai stati capaci di contribuire a edificare qualche nuovo stadio per i calciatori o qualche nuova pista per i ciclisti. Che costringono ad umiliarsi, davanti ai soliti fenomeni di qua e al di là dell'Alpe; con gli altri sempre più avanti, sempre più forniti, sempre più osannati. Come capita a quel ( ultra) propagandato calcio di Premier che gli anglofili vorrebbero far passare per ' il calcio più bello al mondo', quando a noi, un tempo accusati d'essere catenacciari, in realtà costretti a sopperire a carenze ataviche col talento di artisti guerrieri, che tanto hanno vinto e tanto hanno insegnato, altro non è che una sarabanda di podisti dai piedi veloci che aspettano gli ultimi venti minuti+recupero d'ogni partita per decidere le sorti di questo o di quel torneo. Onde per cui, visto che per arrabattarsi spendono assai, perchè non controllarli più spesso? Magari senza timore di fargli fare la figura di quello staffettista inglese che volle metter naso sulla nostra olimpica staffetta dorata, finendo, lui sì, col farsi portar via la medaglia d'argento per avere manducato qualcosa di non proprio corretto?

LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 27 aprile al 2 maggio 2022). Come si fa ad esultare per lo sport quando un altro zar Pietro della steppa sta terrorizzando  a suon di missili, cannonate, minacce ( nucleari o meno), l’intero Vecchio continente che di tutto  ha bisogno fuorchè di tornare a celebrare guerre? Qualcuno, molto ingenuamente, [...]

26 aprile 2022 0 commenti

Non solo sport. Le ‘ballon d’or’ al ‘solito’. Giovin tennisti fuori dalla Davis. Riprende la Serie A.

Non solo sport. Le ‘ballon d’or’ al ‘solito’. Giovin tennisti fuori dalla Davis. Riprende la Serie A. La notte dei 'ballon d'or'. Scontata da mesi, perchè quel ( cosiddetto) premio ormai è il frutto più di ' scuole di pensiero', di ' squadre di fans', di ' orientamenti consolidati', che altro .Come dire che, salvo cataclismi, difficile è portarlo via a uno tra Messi e Ronaldo, il Cr7, che anche se non vincono proprio tutto e tutto per merito loro il ' ballon' se dividono portandoselo a casa una volta uno una volta l'altro. L'argentino d'origine recanatese, è giunto al settimo ' ballon d'or'. Paggio d'onore da anni resta quel Levandowski che le 'ballon d'or' chissà perchè non vince mai. Il riconoscimento, da quel che si sa, dovrebbe andare a chi nell'annata ha vinto di più e con merito. Quest'anno, ad esempio, chi ha vinto dio più e con merito, chi altri era se non il nostro ( sfortunato) Jorgino, trionfante all' Europeo e in Champions. Il massimo dei trofei di Eupalla ( tolto il Mondiale) per chi si diverte a prendere milioni su un campo da calcio. Eppure, il nostro, è finito terzo; mentre il riconoscimento parziale è andato al 'baciamaglie' Gigio, quale miglior portiere del consesso mondiale. Non è molto, ma accontentiamoci, perchè agli azzurri quel ' ballon' viene dato ( tra sì e no) solo e soltanto se si dovesse vincere Mondiale, Europeo, Champions, Uefa, Coppa del nonno, etc etc. tutto in un botto. Del resto non siamo noi a dire che quel Messi argentino d'origine recanatese non è più decisivo come una volta. Infatti chi è che ha detto: ' Con lui la Champions non si vince più' ? Il tutto dentro gli spazi lucenti e ovattati di una torre d'avorio dove a dominare hanno preso sceicchi, oligarchi e ristrette gang di agenti, procuratori e consulenti a dispetto di quei poveracci del calcio che ha fatto la storia, ora alla ricerca disperata di qualche nuova entrata per sopravvivere al cospetto della manciata di club di Stato, o simili, ricchi sfondati e inarrestabili. Riparte la Serie A, con il Napoli in vetta, il Milan ( doppia sconfitta di seguito) a due incollature e l'Inter a pochi passi, pronta all'arrembaggio. Nel tennis, Coppa Davis, belle speranze colate a picco. E' bastato un anonimo croato 230° c.a. al mondo per spaurire a morte il nostro guerriero Sonego, e mandarci a casa. Il resto, probabilmente, a dirla tutta, lo ha fatto mister Volandri, allestendo un doppio con uno ( sfinito ) Sinner e un (ridente) Fogna, che francamente non si capisce perchè lo si continui a considerare giocatore da maglia azzurra quando dopo l'exploit di Monaco non fa altro che far da turista, qua e là, su campi e campetti da tennis che ( ancora) lo invitano. Risultato finale: 1-2 per la volenterosa Croazia, che vola a Madrid.

CRONACA DAL DIVANO. ( dal 29 novembre al 5 dicembre 2021). La notte dei ‘ballon d’or’. Scontata da mesi, perchè quel ( cosiddetto) premio ormai è il frutto più di ‘ scuole di pensiero’, di ‘ squadre di fans‘, di ‘ orientamenti consolidati’, che altro .Come dire che, salvo cataclismi, [...]

30 novembre 2021 0 commenti

Non solo sport. Il maestro di Tavullia nell’Olimpo. Mancio, che porcata! F1: re Toto, macchè abdicare!

Non solo sport. Il maestro di Tavullia nell’Olimpo. Mancio, che porcata! F1: re Toto, macchè abdicare! Ora è tutto vero, il maestro di Tavullia ci ha lasciati. Intendiamoci, lasciati per quel che riguarderà la Moto Gp, perchè per il resto resta, vivo e sorridente come pria, e con tante idee in testa. Le auto, l'Accademy, (forse) la tivù che comincerà a corteggiarlo come ( a suo tempo) certi divi hollywoodiani con la Sofia e la Gina. In pista, di certo, ci mancherà tantissimo. Visto che tutti ( o quasi) ci siamo alzati ( anche) di buon ora per vederlo lumeggiare una gara di moto. E se anche dal remoto Tibet fin alla nemica Ispagna gli sono giunti attestati d'amore, amore vero, non ci vuol tanto chiedersi se negli anni a venire (ri)sorgerà ( se mai risorgerà) un altro astro come quello che per oltre 25 anni ha brillato su e giù per le dolci colline di Tavullia, tra Marche e Romagna, quell'ameno fazzoletto di terra che continua a partorire i prodigi delle due ruote con motore. Tuttavia, quando vengono a mancare sul pezzo finora occupato, certi personaggi, il ricorso ( non irriverente) al poeta è d'obbligo: ' Fu vera gloria( la sua)? Ai posteri l’ardua sentenza: nui ( intanto) inchiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar'. L'omaggio planetario al Vale di Valencia ci ha commosso.Chi ci segue aa che quella del Mancio da Jesi per noi non è mai stata una nazionale, ma solo una fortunata compagnia di ventura che sotto la guida d'un capitano nato in una terra che di capitani ne ha forniti diversi e famosi, aveva saputo realizzare una impresa. Poi, come di solito capita e capitava alle compagnie di ventura, volata la sorte in altri lidi, spenta l'ispirazione del capo, unitamente a qualche defezione ( Immobile), qualche infortunio ( Chiellini), qualche traditore ( Jorgino), la truppaglia stessa si sfaldava, da mane a sera, come bolle di sapone per l'aere attorno. E così la nostra Italia si trova fuori per il secondo turno consecutivo dal Mondiale. Addio pentastella, addio sogni d'immortalità. Sì, perchè quei play off, con squadre ben più solide di quelle ( fortunatamente) inserite nel girone di qualificazione, noi, per quel che conosciamo della nostra storia, manco li andremmo fare. Non è roba per noi, soprattutto in primavera quando il tepore della buona stagione invita a ben altri pensieri e altre occupazioni. Del resto, bastava pensarci un po' prima, fare qualche punticino in più, non consentire agli svisserotti di dar corpo ai loro inconfessabili pensieri ( e desideri) verso di noi, per portarsi a casa una qualificazione che per dei 'veri' campioni d'Europa doveva rappresentare null'altro che una pura e semplice formalità. ' Qualcosa non va si deve cambiare - sveglia Gianni Infantino, presidente Fifa- . Nel 2019 sono stati spesi 7 mld per i trasferimenti, 700 mln sono andati in provvigioni agli agenti e solo 7omln alla formazione e ai compensi di solidarietà. Dovremmo rendere le regole più trasparenti di quelle che sono ora'. Sapere che qualcuno s'è desto e voglia capire quel che trambustano i nuovi padroni del calcio ( non solo) europeo, ovvero agenti-mediatori-consulenti, è già un sollievo. Certo che quelle inchieste ( Report, Rai3) stavano facendo un bel po' di chiarezza su personaggi che hanno raggiunto un potere di intermediazione che se non è dittatura poco manca. Sono peggio di quella piccola ma spendacciona folla di principi e oligarchi che stanno ( letteralmente) mandando a gambe all'aria squadre storiche non più in grado di stare sul mercato. Il nobile Florentino, per quel che può, continua disperatamente a spingere pro Superlega, non per annientare la democrazia del calcio, come dice il buon Cefferin, ma per salvare almeno quello di vertice da una conduzione Uefa che non si capisce cosa si aspetti a mettere ( almeno) sotto indagine. A 75 anni è scomparso Gianpiero Galeazzi, telecronista tivù, legato al canottaggio e ai suoi eroi come gli indimenticabili fratelli Abbagnale, ori olimpici.

CRONACA DAL DIVANO. ( dal 10 novembre 2021). Ora è tutto vero, il maestro di Tavullia ci ha lasciati. Intendiamoci, lasciati per quel che riguarderà la Moto Gp, perchè per il resto resta, vivo e sorridente come pria, e con tante idee in testa. Le auto, l’Accademy, (forse) la tivù [...]

17 novembre 2021 0 commenti

Non solo sport. Coppa campioni o Coppa spendaccioni? Diavolo ancora derubato? Sor Gravina, che famo?

Non solo sport. Coppa campioni o Coppa spendaccioni? Diavolo ancora derubato? Sor Gravina, che famo? Signor Gravina, scusi la domanda impertinente, ma non è a lei che come presidente Fgci spetta l'onere maggiore ( e ingrato) di difendere il nostro calcio da quanti vogliano manometterlo, sminuirlo, defraudarlo etc. etc.? Se tal è il suo compito come mai non vede quanto vanno facendo al nostro movimento che, prodigi a parte, per via di quel glorioso capitano di ventura del Mancio da Jesi, ad ogni colpo di vento, viene impunemente bistrattato su qualsiasi campo vada a cimentarsi. Si sa che i forti incutono paura e invidia. Potendo, è chiaro che anche il più sfigatello di questo pianeta pretenda di trattarci come la proverbiale 'serva di Zoffoli'. Lasciamo perdere l'ultimo lustro, tanto ci basta anche l'ultimo biennio. E con un solo, emblematico, esempio. Lo scorso anno il giovane Diavolo ha messo alle corde in casa loro i miliardari americani dello United e solo un gol annullato ( chissà perchè) al Kessie non gli ha consentito di portare a casa ( almeno) parte della ( preziosa) posta in gioco. La cosa si è (ri)perpetrata quest'anno, l'altro ieri, per la precisione, contro gli ispanici dell'Atletico. Prima di tutto una espulsione esagerata; eppoi un rigore in tempo di recupero che solo l'arbitro e i suoi sodali al Var hanno visto. Fatto è che la squadra migliore, dopo il danno ha dovuto subire anche la beffa. La solita beffa, che a questo punto mette in forse il ritorno in Coppa della seconda squadra più titolata in Champions. Sia chiaro, non ce l'abbiamo con gli ispanici guidati da un italo argentino che ( comunque sia) è un figlio nostro. Non ce l'abbiamo con gli ispanici, anche perchè senza quel successo staremmo a parlare di un movimento che ( dopo due decenni) sta colando a picco proprio come l'Invincibile Armada. Ce l'abbiamo semmai con quello sloveno del menga, infausta creatura ( se non erriamo) del nostro Tavecchio, che col ( gran) calcio ( storico) centra come i cavoli a merenda, capace ( giura lui ) di avere sventato ( contro quei pasqualotti della Superlega) un ' colpo di Stato' senza chiarire, però, che il 'colpo di Stato' lo aveva già fatto lui stesso consegnando senza colpo ferire il fior fiore dello agonismo europeo ad una manciata di spendaccioni che del calcio si fanno schermo per occultare affari loro e di cui solo qualche coraggioso comincia a chiedere luce. Chiaro ormai, che non di Coppa dei Campioni s'ha da parlare ma di Coppa degli Spendaccioni. Tra loro, infatti, cugini o no che siano, va ormai disputandosi l'ambito trofeo. Gli altri, tutti gli altri ( non s'illudano i germani di starne fuori ) stanno correndo più a ripianare debiti che ad ingaggiare campioni. Come ai vecchi tempi. Il grande Real umiliato in casa da un fantomatico Sceriffo di cui il 99% degli appassionati di calcio non sa manco dove sta, che altro è se non una prima ondata d'un terribile tzunami in arrivo? Gonfio d'angherie e di spendaccioni, figure peggiori del Covid? E non arginate dallo sloveno. E (speriamo) non sottaciute ( anche) da lei signor Gravina, nostro presidente . A margine, segnaliamo la protesta del Milan alla Uefa. Nel mirino Cuneyt Cakir, turco, classe 1976, che espulsioni e rigori s'inventa ma in una sola direzione. Non avesse salvato lui e non il Cholo l'arrembante Atletico, a quest'ora staremmo a parlare d'inedita, totale, debacle ispanica. Ovviamente a Nayon, per calmare le acque a Milano, ventilano una sospensione da impegni di un soggetto che solo a guardarlo, non ce ne voglia, non lo diciam con cattiveria, sembra un 'prezzolato' che tanto 'utile' sarebbe risultato al Valentino Borgia. Certo è che con questa seconda ( immeritata) sconfitta, per il giovane Diavolo , il rientro nella amata Coppa appare sempre più problematico. Intanto nella prossima ( 19 ottobre) dovrà andare a battere in casa propria il Porto, squadra nobile e rispettabile, anche se strapazzata ultimamente a domicilio dal Liverpool ( 1-5).

LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 27 settembre al 3 ottobre 2021). Signor Gravina, scusi la domanda impertinente,  ma non è a lei che come presidente Fgci spetta l’onere maggiore ( e ingrato) di difendere il nostro calcio da quanti  vogliano manometterlo, sminuirlo, defraudarlo etc. etc.? Se tal è il [...]

30 settembre 2021 0 commenti

Non solo sport. Europei: Italia bella, bellissima, non mollare. Nuovi stadi? E se ascoltassimo Andrea Abodi?

Non solo sport. Europei: Italia bella, bellissima, non mollare. Nuovi stadi? E se ascoltassimo Andrea Abodi? In una delle ultime vedute in tivù, c'è stata quella di Andrea Abodi, classe 1960, presidente dell'Istituto per il credito sportivo, banca ( poco nota) a disposizione dello sport. Abodi è uno dei pochi che hanno l'esatta percezione di quanto serva al calcio italiano ( in questi ultimi anni demolito e saccheggiato) da soggetti vari che non volendogli alcun bene, potendo, pensano solo a spremerlo a diletto anche dileggiandolo oltre misura, per trarre il loro maggior profitto. Ebbene, è noto, si sa, anche tra gli imberbi, che uno dei punti fermi per la risalita di uno sport ( più ancora d' un campionato) che solo undici anni fa festeggiava un clamoroso Triplete, è la ricostruzione del (suo) patrimonio immobiliare ovvero ( in primis) dei suoi stadi. Sui quali non insistiamo. Anche perchè già semivuoti, poco sicuri e accattivanti, già prima del passaggio della pandemia. Con quei ' ruderi ' come sfondi non si vende più da nessuna parte. Ecco allora, il sorpasso di altri campionati, ( al momento) più spendibili, più ricchi. Procuratori, calciatori e tecnici fanno a botte per raggiungerli. Per celebrarli. Notte e giorno, ovvio. Forse la pandemia sta rimescolando le carte sul tavolo. Forse. Certo è che non possiamo proporci per un grande evento europeo o mondiale con locations come quelle tuttora in uso. Tuttavia, a ragion del vero, qualche eccezione c'è. A Torino ( per intuito degli Agnelli), a Bergamo ( per lungimiranza dei Percassi), a Udine ( per bontà dei Pozzo), ma anche a Reggio e Frosinone. Poco se confrontato al volume d' altri Paesi, compresi quelli dati per marginali fino a qualche anno fa. Da noi infatti continuano a latitare le città guida, le big, quelle d'antico nobil pelo, come Milano, Roma e Napoli. Le loro recenti sceneggiate sono state penose. Le ultime, le più clamorose, quelle di Roma e Milano, ci hanno fatto capire che ci siamo infilati in tunnel dai quali sarà molto difficile uscire. Almeno a breve. In questo, i sogni di Gravina, stimolano goccioloni agli occhi. Ebbene, premesso tutto ciò, quanto ascoltato in una delle ultime vedute in tivù per bocca di Abodi altro non fa che allargare il core. Volendo, insomma, c'è ( ora ) la possibilità di dar corso ad un rinnovato patrimonio impiantistico non solo calcistico ( pure ) in breve tempo. Magari in un quinquennio. Giusto quel che serve per poter presentare, caso fosse, una candidatura per gli Europei 2028. Dove potrebbe bastare ( anche solo) il fatto che ci stiamo tirando su le maniche, e che stiamo lavorando. Per davvero, seriamente. Per un'altra ( incredibile ) risalita. Pace fatta tra comune di Milano e Inter per San Siro. La proprietà cinese conferma ' di esserci, anche a lungo termine'. Nuovo 'Franchi', ecco il bando. La sfida è quella di completarlo entro il 2026, per i cento anni della Viola. Resterà del Comune, ospitato nella storica location. Costo complessivo dell'intervento: 250 mln. Per l'Italia del basket si avvicina il Preolimpico. Dove si assegna l'ultimo posto per Tokio. Per un vero sportivo, quello fornito di palle e non di protesi, cercare questi momenti dovrebbe costituire la ragion d'esistere del suo essere sportivo. E invece che fanno i nostri eroi del canestro? Se ne fregano. In un modo o nell'altro, si sa, ma se ne fregano. A loro il vestire d'azzurro, l'amato colore d'un intero popol0, non gliene sbatte proprio. Credendo, forse, per via di benevolenze diverse, d'essere assimilati a divinità che poco o nulla devono ai loro conterranei, quelli che ( guarda un po') gli hanno consentito di nascere, crescere, diventar al punto di potersi trasferirsi altrove. Morale: due degli uomini simbolo della nostra pallacanestro ( Beli e Datome) restano a casa, mentre il terzo ( Gallinari) si scusa dicendo che è impegnato nei play off in Nba. E' in arrivo ( anche) un fine settimana di motori: auto ( Castellet, Francia), moto ( Sachsenring, Germania).

LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 14 al 20 giugno 2021). Già adesso, dopo due sole partite, si potrebbe dire che è la squadra, la squadra, più forte e bella che in Europa ci sia. Squadra o compagnia in mano al Mancio da Jesi che più che ad esempi ( [...]

17 giugno 2021 0 commenti

Non solo calcio. Europei. Auguri al Mancio e alla sua Compagnia, forse la più forte e bella che in gir ci sia?

Non solo calcio. Europei. Auguri al Mancio e alla sua Compagnia, forse la più forte e bella che in gir ci sia? Sta per scoccare il primo appuntamento, venerdì 11 ( ore 21), all'Olimpico di Roma tutto tinto d'azzurro. Per un Europeo viaggiante visto che le sedi sono tante, fino all'ultima, quella di Wembley ( 11 luglio). Alla prima ci toccano i turchi che, qualche secolo fa, ci terrorizzavano devastando senza pietà le nostre belle coste. Non ci fanno paura, oggi, su un campo di calcio, anche se nel gioco della pelota non va preso sottogamba manco la piccola Repubblica del Santo Marino. Dopo i turchi avremo svisserotti e gallesi. Anche loro da non prendere sottogamba. Per poi iniziare il viaggio verso il tempio inglese che potremmo esperimentare già agli ottavi, se passiamo come prima del Gruppo A. Per noi, quest'impegno, significa diverse cose e, tra le altre, la necessità di completare l'arruolamento per quella ( definitiva) Compagnia di ventura che ( l'anno prossimo) dovrà trasferirsi sul Golfo per andare a caccia della mitica pentastella. Una icona alla quale siamo stati vicini più volte, senza mai riuscire a ritrarre la mano dal firmamento dei più ambiti trofei sportivi per ricucirla accanto alle altre quattro, sul petto dei ragazzi che vestono d'azzurro. Stranamente, questa vigilia, forse a causa delle ultime batoste, appare molto equilibrata. Nessun gasato, nessun demoralizzato. Sappiamo che sarà dura ma anche possibile, soprattutto dopo aver trovato un capitano di ventura che sa del fatto suo senza illudersi nè illudere. Sarà un ' transito', un ' battesimo del fuoco sul campo ', un ' aggiustamento della truppa', con gli occhi avanti. Al prossimo Mondiale. Per donare al Paese ( anche ) attraverso questi ancora credibili momenti di sport una ' novella età', che emarginando un tratto infausto del secolo scorso, rivada a fornir luce e stimolo per grandi progetti. Ora, soprattutto, quello, da rigenerato, da forte, da punto di riferimento, per una grande e leggiadra Europa che non può più affrontare in ordine sparso le ambasce del mondo. I nostri auguri capitan Mancio da Jesi, a lei e alla sua Compagnia, che ( forse ) di ( altrettanto) bella e forte e sorridente (in giro ) non ce ne sta.

LA CRONACA DAL DIVANO. Sta per scoccare il primo appuntamento, venerdì 11 ( ore 21), all’Olimpico di Roma tutto tinto d’azzurro.  Per un Europeo viaggiante visto che le sedi sono tante, fino all’ultima, quella di Wembley ( 11 luglio).  Alla prima ci toccano  i turchi che, qualche secolo fa, ci terrorizzavano [...]

10 giugno 2021 0 commenti

Non solo sport. Il Giorno della memoria. Diavolo in Champions. Nuoto azzurro per Tokio. Canta la ‘rossa’ e sorride il Giro dei Giri.

Non solo sport. Il Giorno della memoria. Diavolo in Champions. Nuoto azzurro per Tokio. Canta la ‘rossa’ e  sorride il Giro dei Giri. A Palermo ( domenica 23 maggio) è stato il Giorno della memoria. A 29 anni dalla strage di Capaci si è celebrata la Giornata della legalità nei luoghi simbolici del riscatto civile, in ricordo di Giovanni Falcione, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Decillo e Vito Schifani, uccisi dalla mafia. Il momento centrale della manifestazione si è avuto nell'aula bunker dell'Ucciardone, dove si celebrò il maxi processo a Cosa Nostra, con la presenza del presidente della Repubblica Mattarella e altre autorità. Ci sono momenti in cui il male sembra prevalere sul bene. Scoraggiando molti. Favorendo l'impressione che il male prevale sul bene. Un'impressione, però, solo un'impressione, perchè se quel male tanto temuto prevalesse sul quel bene tanto auspicato come potremmo noi godere degli innumerevoli ( imprescindibili) beni che ci porta ( ogni giorno, ogni ora) la civiltà? Motivi di gaudio sono arrivati ancora una volta dallo sport. Dagli Europei natatori di Budapest, benedetti da una pioggia di medaglie mai vista. O dal calcio nostrano, che dopo avere celebrato la Beneamata per avere posto fine ad una dittatura bianconera decennale, ha salutato l'esito dell'appassionante scontro per i posti di Champions e Uefa League. O dal ritorno della 'rossa' sul podio di Montecarlo, che se non fosse stato per una ( colpevole) distrazione del giovane Leclerc avrebbe potuto salire (addirittura) sul gradino più alto. Insomma tanti motivi per gioire se non ci fosse capitata tra capo e collo la terribile disgrazia alla funivia del Mottarone. In breve, per restare allo sport, da Budapest torniamo oltre che con un bottino cospicuo anche con la certezza di avere tra noi autentici ( giovani) fuoriclasse, come Pilato ( record mondiale 50m rana), Quadarella ( regina del mezzofondo) e Greg ( re del nuoto all'aperto oltre che outsider del mezzofondo in piscina), che aggiunti alle altre presenze, più o meno datate, ma pur sempre all'altezza, fanno della nostra squadra natatoria una delle più forti e complete al mondo. Incredibile a dirsi. Per quel che riguarda il calcio, invece, permaniamo in corsia di lancio europea ( oltre che con la Beneamata) anche con Juve e Atalanta, mentre si stanno sparando fuochi d'artificio per il ritorno del Diavolo nel consesso a lui più congeniale ( 7 Champions, 11 finali Champions). Altra musica felice è quella suonata dalla 'rossa' sul circuito di Montecarlo, con il secondo ( lodevole) posto di Sainz, e il primo ( gettato al vento) da un Leclerc forse un po'troppo pressato. Lungo i meravigliosi ritratti del Belpaese continua intanto a snodarsi la favola del 104° Giro d'Italia, il Giro dei Giri, con i suoi personaggi imprevedibili, spesso estratti da racconti antichi, come quel ragazzo Fortunato di nome e di fatto, che in un pomeriggio nebbioso e freddo s'è bevuto ( d'un colpo) nientemeno che lo Zoncolan. La corsa rosa resta in mano al giovin campione Bernal ( 24 anni, colombiano) che ( ricambiato) ama l'Italia e il suo Giro, il quale, checchè ne dicano i soliti danarosi e le lor frettolose mosche cavalline, resta l'Alma Mater per chi vuol andarsi a collocare nell'Olimpo di questa ( epica) disciplina adatta (soprattutto) ad eroi.

LA CRONACA DAL DVANO. ( dal 22 al 24 maggio 2021). Motivi per far festa in quest’ultimo week end ce n’erano. A cominciare dall’ andamento, della pandemia, ad esempio, che sembra finalmente sotto controllo, contemporaneamente alla prosecuzione della campagna vaccinale che dopo aver coperto ( gran parte) delle fasce d’età [...]

24 maggio 2021 0 commenti

Non solo sport. Vaccinazioni: parola di alpino. Sport: sinfonie azzurre. Champions: Napoli, Milan o Juve?

Non solo sport. Vaccinazioni: parola di alpino. Sport: sinfonie azzurre. Champions: Napoli, Milan o Juve? Una settimana piena di eventi. E anche di suoni celestiali per lo sport azzurro. Agli Internazionali d'Italia di tennis, finalmente con una quota di pubblico, sono andati via via defilandosi i nostri Fognini, Berettini e Sonego, con quest'ultimo però, autore di una semifinale degna di un grande campione. Ha perso contro il grande Djoko, poi sconfitto in una finale memorabile da quell'intramontabile del Rafa ( decimo successi agli Internazionali), ma pur sempre numero uno al mondo. Nel secondo gioco ha dato spettacolo, imponendosi. Poi s'è un poco perso, pur sempre tenendo ritta la schiena davanti davanti ad un avversario che sta scrivendo la storia di questo sport. Avversario che, all'uscita, da par suo, non ha mancato di complimentarsi con il giovane ( 25 anni) guerriero italiano. Al Giro dei Giri, l'Alma Mater del ciclismo, è tornato in vetta quel giovane, asciutto, fenomeno del Bernal, 24 anni, colombiano, già primo ad un Tour. Sullo sterrato impregnato dalla pioggia di Campo Felice ( Rocca di Cambio) s'è preso tappa e maglia rosa. Come sempre commoventi sono le ali di folla che applaudono in ogni dove, ad ogni passaggio, indistintamente, affettuosamente, i mitici girini. Nell'appuntamento con le moto nella piovosa Le Mans, ancora una volta, l'azzurro ( pur non brillando come altre volte) non ha latitato. Intanto nella MotoGp, delle prime quattro moto tre sono 'rosse' Ducati. E questo non è dettaglio da poco. Sembrerebbe infatti aver convinto la futura Vr46 ad optare per il ' super motorone' di Borgo Panigale. Vedremo. Nelle tre categorie invece, successo australiano nella Moto Gp con Miller davanti a Zarco, Quartararo e Bagnaia ( risalito dal 16 posto); e vittorie spagnole in Moto 2 e 3. Nella Moto2, Fernandez ha battuto Gardner, Bezzecchi e Arbolino; nella Moto 3 Garcia ha avuto la meglio su Saalac e Rossi. Queste le classifiche: MotoGp, Quartararo punti 80, Pecco 79 e Zarco 68; Moto 2, guida Gardner con Bezzecchi a 17 punti; Moto 3, Acosta punti 103 davanti a Garcia 49, Migno 47, Fenati 46 e Antonelli 44. Prossimo appuntamento ( 30 maggio) al Mugello , la pista più amata ed ambita del Mondiale. Note celestiali giungono dal Lupa Lake, periferia di Budapest, dove il formidabile Greg ha tinto il lago ungherese d'azzurro. Tre ori, nei 5 km, 10 km ( olimpici) e staffetta ( con Acerenza, Bruni e Gabrielleschi).Inter battuta dalla Juve ( 3-2); Juve che crede ancora nella Champions, tanto più che ad alimentare la sua speranza c'è di mezzo il Milan del buon Pioli che, nei momenti topici, e in casa soprattutto, misteriosamente, invece di caricarsi si scarica. Lo 0-0 contro un Cagliari già salvo lascia interdetti, ora per passare in Champions il buon Pioli dovrà andare a battere nella sua tana quella Dea del Gasp che terrorizza l'Europa più del feroce Saladino. Ultimo turno, con lotta per il quarto posto Champions : Atalanta -Milan, Bologna-Juve, Napoli-Verona.

LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 13 al 18 maggio 2021). Una settimana piena di eventi. E anche di suoni celestiali per lo sport azzurro. Agli  Internazionali d’Italia di tennis, finalmente con una quota di pubblico, sono andati via via defilandosi i nostri Fognini, Berettini e Sonego, con quest’ultimo però, autore [...]

17 maggio 2021 0 commenti

Non solo sport. Calcio: fine di una dittatura? Moto: doppietta Ducati. Atletica: 5 su 5 staffette a Tokio.

Non solo sport. Calcio: fine di una dittatura? Moto: doppietta Ducati. Atletica: 5 su 5 staffette a Tokio. Avevamo avvertito nell'aria dolci note di musica azzurra, e non ci siamo sbagliati. A partire dalle imprese riportate nelle moto, in quel di Herez ( Spagna), dove nelle tre categorie abbiamo piazzato: Moto 3, Fenati e Migno dietro Acosta ( leader del Mondiale) ; Moto 2: doppietta al primo e secondo posto con Dg e Bez ( Lowes , 66 punti, guida il Mondiale su Bez 56 e Dg 52); Moto Gp, Miller ( Ducati) davanti a Pecco ( Ducati) e Morbido. Il Pecco sale in vetta al Mondiale di categoria con 66 punti, scavalcando Quartararo 61 e Vinales 50. Poco da dire sulle auto, con la solita Mercedes davanti a tutti. Il buon Lewis dice che vorrà esserci anche nel 2022. Fossimo in lui non metteremmo limiti alla partecipazione visto che con la concorrenza che si ritrova potrebbe andare avanti anche fino a cinquant'anni. Il problema semmai è quello della ripartizione dei meriti per un titolo che, macchina a parte, sembra figlio e nipote di quel Toto, gran regista dai capelli bruni, esultante (sempre) nel suo camice bianco, che attorno gli ha creato un vuoto ( sempre più ) assordante. Altra musica celestiale ci è piovuta dal volley con le ragazze del Conegliano ( nuove ) signore di Champions. Non altrettanto fortunato è stato Trento al maschile, costretto per la seconda volta di seguito in finale Champions alla piazza d'onore. Peccato, perchè fosse riuscito anche Trento nell'impresa, avremmo posto un sigillo ( definitivo) su chi è ( attualmente) il vertice mondiale del movimento. E dalla risorta atletica leggera, che ha spedito 5 staffette su 5 all'Olimpiade: 4x400 D, 4x400 U, 4x100 D ( oro) , 4x100 U, 4x400 mista ( oro). Sinceramente, non ricordiamo da quando non risuonassero più ( cotante ) simil notizie sulla regina dei Giochi. Nel basket, Armani Milano è stata costretta alla quinta partita dagli irriducibili tedesconi del Bayern, da disputarsi sotto gli occhi amorevoli della Madonnina. Gli spilungoni se non si lasciano prendere dall'ansia, possono ( benissimo) volare alle Final Four di Colonia. Gli Internazionali d'Italia di tennis , invece,( a breve ) apriranno ma con il pubblico ridotto causa della pandemia ( 25% , dagli ottavi). Con i vecchietti e i rampolli che abbiamo ( anche qui) dovremmo ( più che) divertirci. La gran pagina della settimana va però riservata ( questa volta) alla Beneamata che, rompendo un digiuno durato (oltre) un decennio, e abbattendo una dittatura lunga ( più o meno) altrettanto, s'è cucita sul petto quel 19° scudetto tra i più ambiti al Mondo. Tanto ' beneamata' da uscire dai gangheri, a cominciare da quella festa in centro a Milano che , in tempo di restrizioni e contagi, farà tremare i polsi a quanti quelle restrizioni e quei contagi vorrebbero eliminare dal Belpaese. In questa, ovvio, il più celebrato è quel Conte Dracula che, con la sua chioma bruna e fluente, da antico e provetto alchimista, sembra avere trovato la pietra filosofale onde trasformar ogni metallo ( calcistico) che tocca in oro. Marotta, che tra quelli che stanno dietro le quinte ha un certo peso, già pensa alla seconda stella, traguardo finora superato da quella Signora che ( dopo anni di dittatura) dovrà gioco forza rifondarsi. Il tutto davanti agli occhi increduli del presidente Zhang. Strepitosa è la lotta per i tre posti Champions. In gara stanno in molti: Atalanta, costretta al pari dal Sassuolo del buon De Zerbi pronto ad andarsi a surgelare nella steppa; Juve, tenuta a galla da quel fenomeno di portoghese; Milan, ansioso di scoprire se quella sbandierata miracolosa divinità dell'Ibra sia più una panacea che altro; Lazio, di quell'Inzaghino un poco piangina e ancor imberbe per l'Europa , ma già capace di mostrare ( alterno) buon calcio in quel che ( nel rispetto altrui ) resta per noi il campionato pelotistico internazionale di riferimento.

LA CRONACA DAL DIVANO. ( dal 30 aprile  3 maggio). Avevamo   avvertito nell’aria celestiali note di musica azzurra, non ci siamo sbagliati. A partire dalle imprese  riportate nelle  moto, in quel di  Herez ( Spagna), dove nelle tre categorie abbiamo piazzato: Moto 3, Fenati e Migno  dietro Acosta ( leader del Mondiale) ; [...]

3 maggio 2021 0 commenti