Il fuorilegge Martino non morì subito, anzi, pur ferito gravemente in più parti, ebbe tempo e modo di ‘accogliere’ con una smorfia di dolore mista a sarcasmo i carabinieri che, avvisati da ignoti, lo raccolsero morente sul ciglio della strada alle prime luci dell’alba per trasportarlo, in rigoroso incognito onde evitare la Perticara ‘dove non erano da escludere situazioni difficili’, dapprima alla Serra Masini e, poi, una volta spirato, presso il ponte delle Avellane verso il Bornotto, precisamente nella chiesa della Perticara. Cosìcchè lui, Martino Manzi detto ‘Martignon’, di anni 37, assassino e latitante, dopo gli accertamenti di legge potè essere seppellito ‘ in un angolo ( esterno, mai individuato) del vecchio cimitero, nei pressi dell’edificio sacro’. Anticipare la versione più diffusa sulla sua morte in questo modo, ridimensiona forse l’idea di cosa abbia realmente rappresentato nella vallata, ai suoi tempi, un personaggio come ‘Martignon’. Infatti c'è tant'altro da scoprire su di lui...
( personaggi della Valmarecchia) . Secondo una versione molto diffusa furono otto suoi ‘camerati’ a ‘farlo fuori’, in una umida e buia notte tra il 18 e il 19 novembre 1872, sulla strada sterrata che dalla Serra di Tornano conduceva a Pedimonte e, di qui, abbastanza rapidamente, alla Perticara. Il fuorilegge [...]