Altro esempio, infatti, è quello collocabile al 15 aprile 1636, allorquando una certa Giovanna di Serravalle ( ma abitante a Rimini ) si presentò ad un notaio dichiarando di voler donare tutti i suoi beni al pittore Cagnacci. Strascichi giudiziari a parte , la giovane gli restò compagna per oltre un decennio, docilmente, come serva, modella e amante. Si dice che sia stata lei, l’umile Giovanna, a posare rannicchiata per la Maddalena di Urbania, ora nella chiesa di Santa Maria Maddalena. Altre sue pose vennero rintracciate in Romagna, per una allegoria; e ( in particolare) a Forlì, dove è stata ( variamente) ritratta nelle vesti di santo guerriero, paggio, angelo e pure di ‘desnuda’, in un paio di occasioni, nelle vesti allegoriche di Lucrezia e Cleopatra. La relazione ( tra Cagnacci e Giovanna) s’interruppe ( sostengono gli impietosi ‘biografi’ ) non appena la giovinezza della donna, precocemente fiorita, altrettanto velocemente sfiorò via. Facile è constatare quanto le ‘storie’ del Cagnacci con Giovanna, del Cagnacci con Teodora e del Cagnacci con Maddalena ( Fontanafredda) o con qualche altra presenza femminile ( come la serva di Cesenatico), s’intreccino senza soluzione di continuità. Paradossalmente decretando la sua fortuna. Ma senza chiarezza. Forse , in extremis, ebbe un ritorno di fiamma con la nobile Teodora, tornata ( nel frattempo ) vedova. Forse. Perché tutto ( anche in questo caso) resta nel dubbio. Mentre al pittore toccava di traslocare per varia necessità, da un luogo all’altro, passando da Cesenatico ( per l’acquisto un ‘capanno’ sul porto) a Venezia e ( infine) a Vienna.
SANTARCANGELO DI ROMAGNA. L’autunno, con le sue fiere in arrivo, dipinge con la sua imprevedibile tavolozza di colori la città. Colori, che sono anche il serbatoio ‘principale’ a cui attinge l’inesauribile vena creativa dagli artisti di Santarcangelo: poeti e scrittori, in particolare, oggi famosi, ma anche pittori, ancora poco celebrati, e [...]