Cesena. Ricoverati come ‘ falsi malati’ alla clinica ‘San Lorenzino’: così si salvò la famiglia ebrea Lehrer.

Cesena. Ricoverati come ‘ falsi malati’ alla clinica  ‘San Lorenzino’: così si salvò la famiglia ebrea Lehrer. Una storia che inizia a Cesena, e precisamente nella neonata casa di cura ‘San Lorenzino’, fondata nel 1938. Era quello il periodo in cui si inasprirono le persecuzioni razziali contro gli ebrei, in Romagna come nel resto d’Italia, e chi si offriva di aiutarli correva non pochi rischi. In quel clima di terrore, due medici cesenati come il dottor Elio Bisulli, fondatore della ‘San Lorenzino’, e il prof. Achille Franchini, con grande coraggio e senso di umanità furono tra coloro che si esposero in prima persona mettendo a repentaglio la propria vita, offrendo rifugio alla famiglia Lehrer in Casa di cura, ‘ricoverandoli’ come finti malati. Bisulli e Franchini collaborarono poi con il padre benedettino Odo Contestabile dell’abbazia cesenate del Monte, che organizzò la fuga dei Lehrer in Svizzera. A raccontare questi fatti restituendoli alla comunità cesenate, davanti alla gremitissima sala conferenze della Clinica, è stato il ricercatore e pubblicista Paolo Poponessi (direttore amministrativo della Casa di cura) con il libro ‘Accadde a Cesena’ consegnato a tutti gli intervenuti.

CESENA. Tanti applausi e anche tanta commozione alla casa di cura ‘San Lorenzino’, quando con i discendenti della famiglia ebrea Lehrer si è ripercorso il ricordo di quei fatti che permisero ai loro genitori e nonni di scampare alle persecuzioni razziali e fuggire in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale. [...]