Non solo sport. Il Milan a ‘scatole cinesi’. Veleni di Coppa tra Juve-Napoli.Torna in volo la ‘rossa’?

LA CRONACA DAL DIVANO. I tifosi, gli appassionati di calcio, da noi ma anche oltre confine, non sanno più cosa pensare. Il D-Day per l’acquisto ( mille volte annunciato) della squadra slitta ancora, d’un mese, dicono, con in arrivo un’ altra di quelle incredibili caparre da cento milioni che fanno temere tutto di tutto. Il vecchio Milan sta forse scivolando verso la fine? Quel suo presidente che lo ha condotto sul tetto del mondo è ancora in grado di governare la situazione? E la bella, allegra, variopinta, corte di miracoli che lo circonda, ci sta mettendo del suo? Che ti succede, insomma, vecchio, caro Diavolo? E chi ti vuol tanto male da volerti ricacciare negli antri bui dell’inferno?
Fatti capire. Qui, mai come adesso, chiaro è cosa intendano quando accennano al giochino delle ( cosiddette) ‘scatole cinesi’. Che si aprono una dietro all’altra senza mai lasciare intravvedere la fine. Tutto infatti era pronto per il 3 di marzo, ecco invece l’annuncio imprevisto di due investitori che si sfilano. Senza preavviso, senza pudori. Altre culture, diranno i globalisti, o solo un anticipo in negativo di quello che ci stanno riservando le altre culture?
Abbracciamo il mondo, noi europei dalle radici cristiane, ma il mondo vuole abbracciare noi? Se si dovesse giudicare dall’esempio Milan, dovremmo dire di no. Eppure, il vecchio presidente, sempre che non se ne sia andato con la testa per sempre, continua a distribuire i suoi soliti, rassicuranti, ecumenici, sorrisi. Nel frattempo il tempo passa. Veloce.
E il futuro del Diavolo appare sempre più incerto. L’amabile squadretta dei giovani in rosso e nero del gagliardo Montella sgambetta come può sui prati da calcio. Portando a casa qualche punticino, ma non certezze. E intanto cominciano le fughe. Il terribile Raiola ne ha già annunciata una, quella del Gigio, il quale, ammonisce il suo avido mentore, ‘ merita (ora) una grande squadra’. Già, una grande squadra, ma quale: il Milan delle scatole cinesi?
ALTRO? Siamo con Abodi che dice ” Risorse e nuovi stadi“. La sostanza è tutta qui, e spiace per il signor Tavecchio che continua a battersi onorevolmente, ma guardare avanti occorre. La Signora intanto vola verso la finale di Coppa Italia ( terza consecutiva) con due rigori e tanti veleni. A Napoli, evidentemente, non hanno ancora capito di cosa significhi essere forti. Se credono possono rifarsi con il Real, al quale dopo avere donato l’andata possono riprendersi il ritorno. Sempre che si dimostrino forti. Sul campo, però, e non a parole. Derby di Coppa in semifinale tra Roma e Lazio. Con la Lazio di Inzaghi che prevale 2-0. Si attende il ritorno.
PRESENTATA LA ROSSA. ” Almeno quest’anno non ci vergogneremo” tuona l’uomo dal maglioncino blu. In effetti, da queste prime prove al Montmelò, qualche speranziella la danno. Non tale da sverniciare ( come meriterebbero) le tracotanti ‘frecce d’argento‘, ma almeno da fargli sentire sul collo il fiato della ‘rossa’. Infatti martedì Kimi ha registrato il miglio tempo. Lui ha girato con gomme meno performanti, gli altri con più benzina. Evidentemente, con tutte queste novità regolamentari, i todeschi stanno tentando il colpo d’un solo pit stop. Un colpo grosso, da ko.
Ci vorrebbe un Nivola. Come al Gp d’Europa del ’35 al Nurbugring. Il problema però è che il Nivola non c’è. Può benedire la ‘rossa‘ dall’alto, ma non di più. E allora? Montezemolo, come sempre poco affettuoso con i suoi ex compagni, sostiene che è assai rischioso puntare ( tutto ma proprio tutto ) solo sugli italiani. Può aver ragione. Certo è però che se gli italiani sapranno fare gli italiani, gli italiani veri, ecco che il certo potrebbe diventare incerto.
Come appunto quella volta al Gp d’Europa del ’35 al Nurbugring. Quando Adolf e i suoi in doppiopetto grigio con gli occhi già lustri di gioia videro sbucare, all’ultima curva, proprio all’ultima curva, una malridotta macchinina rossa con alla guida un picciol uomo venuto da sotto l’Alpe. Alla premiazione del Nivola i todeschi non trovarono ‘Fratelli’ d’Italia’, tanto per dire come ci consideravano. Leggenda vuole che rimediassero con ‘ O sole mio‘. Ma andò bene anche così. Tanto per non smentire una lunga storia parallela: loro grigi, noi solari.
IPSE DIXIT LUCIANONE . E mentre Lucianone Moggi insiste nel predicare che da noi vengono a giocare solo schiappe, Lippi s’è invece accorto ( bontà sua) che il gap tra le nostre big e le altre d’Europa s’è ridotto. Al punto che, siamo a soli due miseri punticini da quelli della Premier e a soli sei/sette da quelli della Bundes.
Mentre sull’impero di Spagna comincia a calare la notte. Con la Signora che ( pur senza il suo Bonucci) s’è amabilmente bevuta un Porto. E con la nostra Rometta che è andata a farsi una passeggiata sul campo del terribile ‘sottomarino giallo‘ e la Viola che è andata a dettare legge nelle terre degli ex barbari, donde manco le legioni di Cesare dormivan tranquille. In aggiunta al tutto, il Barca crolla e il Real balbetta.
Il nostro problema, semmai, è quello degli stadi. Il tema è ripetuto. Ci fossero gli stadi potremmo cominciare a pensare ( perfino) di non viver più dei soli diritti televisivi. Ma si sa che, da noi, gli stadi non li vogliono. Li chiamano ’colate di cemento’ e non già ‘ folate di gioventù’, ’voglia di correre e di confrontarsi‘, ‘ occhi che guardano avanti‘, ‘progetti per il benesssere e lo sviluppo’.
Turno ottavi di Champions. ( martedì) PSG-Barca 4-0, Benfica-Borussia D. 1-0; ( mercoledì) Real-Napoli 3-1, Bayern-Arsenal 5-1; ( martedì 21), B.Leverkusen-Atletico M 2-4 , City-Monaco 5-3; ( mercoledì 22) Porto-Juve 0-2, Siviglia-Leicester 2-1. Un primo commento a turno concluso: spaventa ( fin a che punto?) il Psg, tiene sulla corda l’Atletico ( quattro gol fuori casa sono davvero insoliti), fa rimuginare il City che segna e incassa.
Il vero spauracchio resta quindi la solita, lustra, corazzata di Monaco. E’ vero che aveva come avversario l’Arsenal dell’incompiuto Wenger, però, sverniciare così gli avversari non è da tutti.
All’interno del bel coretto di papabili Champions 2017 possiamo però tranquillamente inserire anche la Nostra Signora, che non sarà particolarmente bella da vedere ma che, estetica a parte, ha dato prova di grande padronanza dell’evento. I quarti sono a sua portata di mano.
I PRIMI 10 MISTER UEFA. Quali sono stati gli allenatori più influenti della storia? Secondo l’Uefa, questi: Cloug ( inglese), Cruijff ( olandese), Del Bosque ( spagnolo), Ferguson ( inglese), Herrera ( italo-ispanico), Lattek ( tedesco), Lobanovskyi ( ucraino), Michel ( olandese), Mourinho ( portoghese) e Arrigo Sacchi (italiano).
Nell’elenco, ovviamente opinabile, mancano dei nostri: Pozzo ( due Mondiali, una Olimpiade), Lippi ( degli anni juventini), Capello ( degli anni milanisti) e Ranieri ( il mago di Leicester). Assente anche Pep Guardiola, che col suo (pur non da tutti amato) tiqui taca qualcosa d’innovativo nel calcio del Pianeta deve aver pur fatta.
IL CALCIOMERCATO. Chiuso, per fortuna. Non se ne poteva più.
IL TABELLINO DELLA COPPA ITALIA. Doveva vincere a mani basse e invece ( pur con qualche recriminazione) ha perso. Chi è costei? L’Inter(nazionale), ovviamente, che alla decima di fila se l’è fatta addosso e non ha compiuto l’impresa, fermando la sua corsa in Coppa Italia ai quarti. Totti, finora solo quattro volte titolare, è entrato a dir la sua in Coppa.
SERIE A XXVI GIORNATA. ( sabato 25 febbraio) Napoli-Atalanta 0-2, Juve-Empoli 2-0; ( domenica 26) Palermo-Samp 1-1, Chievo-Pescara 2-0, Crotone-Cagliari 1-2, Genoa-Bologna 1-1, Lazio-Udinese 1-0, Sassuolo-Milan 0-1, Inter-Roma( ore 20,45); ( lunedì 27) Fiorentina-Torino ( ore 20,45)
CLASSIFICA ( da completare). Juve punti 66, Roma 56, Napoli 54, Atalanta 51, Lazio 50, Inter 48, Milan 47… ( in fondo) Empoli 22, Palermo 14, Crotone 13, Pescara 12.
AMORI CHE NON MUOIONO. Toto ( Wolff) e Niki ( Lauda) hanno rinnovato il celebre duetto fino al 2020. La Mercedes, infatti, non se li è lasciati scappare, soprattutto Toto ( concupito dalla ‘rossa’?), visto che portafortuna come loro non esistono nel mondo delle auto da corsa. Basta inquadrali in coppia, beati e irridenti, per vedere le frecce d’argento tagliare impavide i traguardi tracciati sulle piste del mondo. Perfino la leggenda, quella antica e vera, ha dovuto prendersi un periodo di riflessione. Tra breve, comunque, si torna in gara. I circuiti saranno tanti ma senza le stravaganze di Bernie sarà più edificante e facile seguirli.
Gli spifferi parlano di una Red Bull spaventosa. Tanto che le frecce inseguono i suoi tempi. Poco o nulla trapela invece dai box della ‘rossa‘, che in regime autarchico è alla caccia della formula magica.
Chissà se le sarà dato di trovarla? Speriamo. Anche perchè senza la ’rossa‘ in pista ci sono poche soluzioni: o si cambia canale o si spegne il video. Sportivamente parlando, si sa, visto che senza quella bella e lustra macchinina a seguir gare più gusto non c’è.
RIFLESSIONI SENZA TEMPO. Il sogno di Moratti che, candido come un bimbo, suggerisce: ” Inter, non lasciarti scappare Gabriel Jesus“. Ancora una volta, dall’ex presidente ( tifoso) Moratti, giunge un lampo di vita che illumina il futuro della Beneamata. Finita forse, così almeno si spera, in buone mani. Non come i cugini del Milan, che non sanno ormai a quale santo appellarsi. Sta succedendo qualcosa di molto grave, e nessuno si prende la briga di spiegare ai suoi tanti milioni di fans quale sarà il suo destino. No, Berlusca non è così che si sigilla una lunga e gloriosa avventura.
PILLOLE ( NON SOLO) DI SPORT . Il Leicester, dopo avere esonerato Ranieri, sull’orlo retrocessione, torna a vincere. Strana Premier. Petrucci è su di giri ” Finalmente ho una Ducati ufficiale”. L’ Associazione ciclisti non vuole i freni a disco: ” Salute non tutelata” dicono. La ginnasta Korbut, in miseria, vene i suoi ori. Dall’asta ha ricavato 330 mila dollari. Trump riparte con il riarmo. Più soldi ai militari. Al punto che il russo Putin, in questi ultimi anni fortemente impegnato nel rilancio della sua Grande madre Russia, sbotta: “Reagiremo”. Già, reagiremo, ma come? Se non andiamo errati, non è che la Grande madre Russia si è già rovinata a volere stare al passo con gli armamenti americani?